1. DA ABBIAMO UNA BANCA AD ABBIAMO UNA BARCA? DI PIÙ: ABBIAMO PURE IL BANCHIERE! 2. AVVISTATO IL SINDACO DI TORINO FASSINO IN CROCIERA NELL’EGEO A BORDO DI “ELECTA”, UNA BARCA A VELA DI LUSSO LUNGA 40 METRI, BATTENTE BANDIERA BRITANNICA, ISCRITTA ALLO YACHT CLUB MONTECARLO, CON IL BOSS DI BANCA INTESA ABRAMO BAZOLI 3. TRA UN BAGNO E L’ALTRO, UN PRANZO E UNA CENA SERVITI DA GARBATI CAMERIERI O IN OCCASIONE DI SERATE GALANTI COME QUELLA NELLA TAVERNA DI ARKI DESCRITTA NEL POST DELLA BLOGGER CANDUCCI, FASSINO E BAZOLI AVRANNO DISCUSSO DI ZALESKI O DEI 170 MILIONI DI DEBITI CHE IL COMUNE DI TORINO HA NEI CONFRONTI DI INTESA SAN PAOLO?

Alberto Crepaldi per IlFattoQuotidiano.it

Apprendo dalla mia amica blogger Consuelo Canducci che il sindaco di Torino ed esponente di spicco del Partito Democratico Piero Fassino ha veleggiato negli scorsi giorni nel mar Egeo, in compagnia di Giovanni Bazoli, a bordo di uno yacht molto lussuoso. Electa, questo il nome del natante battente bandiera britannica e iscritto al prestigioso Yacht Club del Principato di Monaco, è una barca a vela lunga poco meno di 40 metri.
Che una ristretta cerchia di miliardari può permettersi.

Inclusa nelle prime 200 imbarcazioni più lunghe del mondo, Electa è uscita nel 1990 dai cantieri veneziani CCYD, concepita da designer del calibro di Ron Holland e Paolo Scanu.
Beh, sinceramente fa un certo effetto immaginare Fassino su uno yacht del genere. Per una questione di de-contestualizzazione fisica ed estetica.

Ma ve lo vedete Fassino, tipo umile, schivo, così affezionato al suo triste completo grigio, girare sul ponte, impettito, con occhiali a specchio e fare un po' da spaccone stile Della Valle o Briatore, vestito con un bel bermuda firmato ed una camicia con le iniziali ricamate all'altezza della pancia e sui polsini, collo alto e almeno i primi 5 bottoni aperti a mostrare generosamente il petto?

Certo che no e infatti, a guardare la foto pubblicata e leggere la narrazione di Canducci, non era questo il suo abbigliamento e nemmeno il suo atteggiamento mentre scendeva da Electa. Però sulla barca di quasi 40 metri Fassino c'era. Evidentemente, al pari del suo collega di partito Massimo D'Alema e di Roberto Formigoni, non ha resistito al fascino delle barche importanti.

Non si vede nulla di particolarmente strano poi, nella scelta dei compagni di viaggio che il sindaco di Torino ha fatto per il suo tour nelle isole greche. Peraltro, come noto, Fassino e Bazoli sono da tempo legati da amicizia. E c'è da immaginare che tra i due non siano mancati gli argomenti di confronto. Tra un bagno e l'altro nelle limpide, seppur gelide acque greche, un pranzo e una cena serviti da garbati camerieri o in occasione di serate galanti come quella nella taverna di Arki descritta nel post di Canducci, i due avranno discusso del destino del Paese, del futuro delle larghe intese, di un'Europa in crisi di identità, della situazione infuocata in Medio Oriente.

E, naturalmente, di economia, ma forse soprattutto di finanza, che accomuna chi come Bazoli di banche si intende e chi come Fassino di banca avrebbe forse sognato di averne una ai tempi della scalata Unipol a Bnl. E chissà se parlando di banche, Bazoli avrà dato qualche chiave di lettura all'amico Fassino sull'affaire Zaleski (il giro miliardario di prestiti, erogati anche da Banca Intesa all'amico polacco di Bazoli, che si ignora se e come rientrerà, nda).

O se i due avranno anche lambito un tema che non fa dormire sonni tranquilli al Sindaco di Torino, come l'imponente esposizione debitoria, pari a circa 170 milioni di euro, che Finanziaria Sviluppo Utilities - la holding di controllo di Iren detenuta al 50% dal Comune di Torino -, ha nei confronti del Gruppo Intesa San Paolo. Questioni private, si dirà. Certo.

C'è un però. Per il fatto che Piero Fassino è un uomo pubblico di particolare peso nella scena politica nazionale. Di conseguenza la sua sfera privata tende a coincidere con quella pubblica. Ecco perché, sapendo Fassino a bordo di uno yacht imponente come Electa, forse a qualcuno sarà tornata alla memoria, con i dovuti distinguo e senza malizia alcuna, la vicenda di Formigoni a bordo della barca di Daccò.

Dunque, in ossequio al principio di trasparenza a cui Fassino non si è mai sottratto, sarebbe interessante che i termini della crociera fossero chiariti. Cosicché, dopo gli opportuni chiarimenti, tireremo tutti un sospiro di sollievo.

2. SCOPRIRE FASSINO E BAZOLI IN BARCA IN GRECIA
Consuelo Canducci per http://contronotizia.altervista.org/

Se per mare scoprite Fassino e Bazoli ospiti in uno yacht di lusso, cosa vi viene da pensare?

Immaginate un luogo lontano, come può essere un'isoletta della Grecia non battuta dal turismo di massa. Un'isola dove ci sono solamente un piccolo porticciolo, qualche casetta aggrappata al pendio di una collina brulla, due taverne dove mangiare e Maria, la capretta mascotte. Numero di abitanti, trentacinque.

Pochi giorni fa ero lì, ad Arki, il paradiso del velista solitario, il regno degli amanti del silenzio e della semplicità. Una delle isole più piccole e meno popolate dell'intera Grecia, completamente pedonale, che si esplora solo percorrendo piccole stradine di terra. Il porticciolo è l'unico vero centro dell'isola. Avevamo attraccato in rada perché il piccolo porto era già pieno e l'unico posto libero non poteva accogliere il nostro caicco. Tanto meglio.

Seduta ad un tavolo della taverna, mentre sorseggiavamo un ouzo e l'oste puliva i pesci appena pescati, ecco arrivare Electa, un gioiello del mare di circa 40 metri, che ha cercato per mezz'ora di farsi largo tra le piccole barche a vela, per occupare quell'unico posticino ancora libero. Una manovra che mi ha ricordato un po' quelle delle signore Suv-dotate che, dopo aver accompagnato i figli a scuola, cercano il parcheggio perfetto di fronte al parrucchiere. E inevitabilmente usano la strategia "una botta davanti e una dietro" per infilarsi nei posti più stretti.

Electa ha ormeggiato così, una botta a destra, un'altra a sinistra. A quel punto è partito il commento del velista (italiano) solitario seduto vicino a noi: "eccolo là, il cafone del mare. Ma chi si crede quello lì, solo perchè c'ha il Perini?" Già, ho pensato, esattamente quello che dico io delle Suv-dotate. Capirete bene che a quel punto era salita la curiosità. Chi sarebbe sceso dallo yacht?

I primi sono stati gli uomini dell'equipaggio, in livrea, efficientissimi. E come i re magi hanno portato olio, vino e una torta. Hanno richiesto un tavolo da sei (vicino al nostro, peraltro) che hanno velocemente addobbato con candele e quant'altro dovesse servire all'importante ospite.

Si davano un gran daffare, sembravano formichine operose, parlottavano con l'oste greco, si raccomandavano con la cameriera, raddrizzavano le posate e, dulcis in fundo, hanno fatto spostare il tavolo più lontano, in modo da posizionarlo nel centro della piccola piazzetta. Forse nel timore che i bimbi del nostro tavolo potessero disturbare.

Finchè, dall'oscurità, sono apparse tre figure che avanzavano piano, un po' claudicanti. Quando hanno raggiunto il cono di luce della taverna il mistero è stato svelato. Si trattava di Piero Fassino, Giovanni Bazoli, banchiere che non abbisogna di presentazioni e di un terzo individuo, presumibilmente l'armatore ospitante l'allegra combriccola. Con tanto di signore al seguito elegantemente vestite.

Il quadretto che mi si è presentato di fronte, così tremendamente fuori luogo, anacronistico e decontestualizzato, mi ha fatto, per un attimo, tremare. Mica perché un orgoglioso erede di Antonio Gramsci come Piero Fassino potesse viaggiare su uno yacht di quel calibro ed in compagnia di un miliardario. No, no. Ma perché mi ha fatto ripiombare tristemente nel piccolo provincialismo ostentato e per giunta arrogante, di casa nostra. Che mi ero illusa di riuscire, almeno in posti così remoti, di lasciarmi alle spalle.

 

BAZOLI IN BARCA NELL'EGEO (DAL BLOG DI CONSUELO CANDUCCI)PIERO FASSINO E L'OSTE GRECO (DAL BLOG DI CONSUELO CANDUCCI)00 fassino caraibi VISTOGIOVANNI BAZOLI FOTO ANSAfassino costume da IlMattinooll17 piero fassino mo anna serafiniBazoli o ann18 fassino reginald bartolomewoll44 piero fassinoGiovanni Bazoli med36 giovanni bazoliz33 piero fassino naso

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…