giorgia meloni albania migranti

ABBIAMO BUTTATO NEL CESSO 600 MILIONI DI EURO – LA PRONUNCIA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SUI PAESI SICURI RIDUCE A CARTA STRACCIA LA POLITICA MIGRATORIA DEL GOVERNO MELONI E LE SPESI FOLLI PER COSTRUIRE I CENTRI IN ALBANIA: È STATO STABILITO CHE SOLO I GIUDICI POSSONO AVERE IL CONTROLLO ULTIMO SUI RIMPATRI (E SULLA DEFINIZIONE DI PAESE SICURO) – “DOMANI”: “I GIUDICI NON INTERVENGONO SULLA ‘POLITICA MIGRATORIA’ DEL GOVERNO, MA VERIFICANO CHE TALE POLITICA SIA CONFORME ALLE NORME, E QUELLE EUROPEE PREVALGONO SULLA DISCIPLINA NAZIONALE. IN ALTRE PAROLE, IL GOVERNO NON PUÒ AGIRE AL DI SOPRA DELLA LEGGE. GIORGIA MELONI NE PRENDA FINALMENTE ATTO…”

GIORGIA MELONI NERVOSA PER I CENTRI IN ALBANIA - MEME BY FAWOLLO (CREATO CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK)

1. QUALI CONSEGUENZE AVRÀ IL PRONUNCIAMENTO CI SARANNO NUOVE NORME

Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

 

1 Cosa ha stabilito la sentenza della Corte europea?

Che un Paese dell’Unione Europea può redigere una propria lista di Paesi di origine dei migranti considerati sicuri ai fini del rimpatrio. Ma che il controllo ultimo, effettivo, sulla sicurezza e sul rispetto dei diritti è affidato ai giudici.

 

2 Ad oggi potevano essere rimpatriati migranti in Paesi non sicuri per alcune categorie?

Sì se il migrante non apparteneva a quelle categorie non tutelate: ad esempio un eterosessuale poteva essere rimpatriato in un Paese che non riconosce i diritti Lgbtq.

 

edi rama giorgia meloni conferenza per la ricostruzione in ucraina foto lapresse

3 Cosa avevano deciso i giudici italiani?

In alcuni casi avevano accolto le impugnazioni dei migranti, richiamando l’attuale normativa comunitaria che non prevede la possibilità per gli Stati membri di designare come Paese di origine sicuro un Paese con eccezioni territoriali (zone non sicure) o eccezioni per categorie di persone che non possono dirsi protette. In altri si erano rivolti alla Corte Europea.

 

4 A chi ha dato ragione la Corte Europea?

Ai giudici italiani, stabilendo che un Paese può essere considerato sicuro solo se lo è in tutto il territorio e per tutte le categorie di persone.

 

[…] 6 Qual è l’obbligo dello Stato nei confronti del migrante al quale viene negata protezione?

TIRANA - VIGNETTA BY ROLLI - - IL GIORNALONE - LA STAMPA

Deve garantire accesso sufficiente e adeguato alle fonti di informazione sulla motivazione della designazione del Paese terzo come Paese di origine sicuro. In modo che al migrante sarà consentito di difendere i suoi diritti. E al giudice sarò reso agevole esercitare il proprio sindacato sulla decisione della domanda di protezione.

 

7 Qual è l’obbligo del giudice secondo questa sentenza?

Dare adeguata motivazione sul perché non ritiene sicuro il paese di rimpatrio, accertandosi dell’affidabilità delle fonti.

 

8 Cosa cambierà con le nuove regole europee?

Il Patto asilo migrazione, che entrerà in vigore il prossimo 12 giugno 2026, prevede espressamente la possibilità per gli Stati membri di designare come Paese di origine sicuro un Paese con eccezioni territoriali o per categorie di persone. L’obiettivo è gestire l’immigrazione regolare e irregolare, rafforzare il controllo alle frontiere esterne, velocizzare le procedure di rimpatrio.

 

9 Il giudice potrà ancora avere l‘ultima parola sui Paesi sicuri?

Secondo fonti di governo no. La lista di Paesi sicuri sarà unica. È già stata compilata, contiene Bangladesh, Egitto, India, Tunisia, Marocco, Colombia, Kosovo più i candidati ad entrare in Unione Europea, a cominciare dall’Albania. Ma anche Bosnia-Erzegovina, Georgia, Moldavia, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, e Turchia. E non dovrebbe essere sottoposta al controllo giurisdizionale successivo all’impugnazione del migrante da rimpatriare.

 

10 Nel frattempo, secondo la sentenza, i centri in Albania dovranno chiudere?

IL DECRETO LEGGE SUI PAESI SICURI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

No. La Corte europea non fa riferimento ai centri in Albania. E il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha ribadito ieri che continueranno a funzionare come Cpr: centri permanenza per i rimpatri.

 

2. MELONI PRENDA ATTO: IL GOVERNO ITALIANO NON PUÒ AGIRE “OLTRE” LA LEGGE

Estratto dell’articolo di Vitalba Azzolini per “Domani”

 

[…] La sentenza […] segna […] il fallimento del modello Albania, com’era stato concepito dal governo, e quindi la sottoposizione a procedura accelerata di frontiera e a trattenimento per i migranti che, provenendo da paesi “sicuri”, fossero trovati da navi militari italiane in acque internazionali. Il governo aveva puntato sul fatto che i giudici non potessero fare verifiche di legittimità sulla sicurezza dei paesi. Così non è, e la Corte Ue l’ha scritto in modo chiaro, lineare e definitivo.

 

centro per migranti a gjader

I giudici europei, dunque, hanno ribadito la «scelta del legislatore dell’Unione» di subordinare la designazione di un paese come sicuro alla condizione che lo sia «per tutta la sua popolazione e non solo per una parte di essa», in conformità a quanto previsto dalla direttiva Procedure (32/2013/UE). Questo è il presupposto per applicare la procedura accelerata di frontiera, che comporta un esame «rapido ed esaustivo» delle istanze di asilo.

 

La Corte ha chiarito che uno Stato membro può indicare i paesi sicuri mediante atto legislativo, a condizione che tale atto «possa essere oggetto di un controllo giurisdizionale effettivo vertente sul rispetto dei criteri sostanziali stabiliti dal diritto dell’Unione». In Italia l’elenco dei paesi sicuri, allegato a un decreto del ministero degli Esteri nel 2019, era stato inserito in un decreto-legge nell’ottobre del 2024, a seguito della disapplicazione del decreto ministeriale da parte dei giudici, dopo i primi fermi in Albania.

agenti di polizia davanti all hotspot per migranti di shengjin in albania

 

Il ministro Nordio aveva sostenuto che l’inserimento della lista in un atto normativo ne avrebbe scongiurato la disapplicazione. Su queste pagine avevamo spiegato che essa sarebbe potuta comunque avvenire, per contrasto con la disciplina europea. La Corte Ue, in un passaggio della sentenza, conferma quanto avevamo scritto.

 

La Corte era chiamata anche a pronunciarsi sulla possibilità per il legislatore nazionale di designare un paese come sicuro «senza rendere accessibili e verificabili le fonti adoperate per giustificare tale designazione».

 

La questione scaturiva dal fatto che, mentre il previgente decreto ministeriale recava in allegato le “schede paese”, ove si dava conto della situazione dei paesi di provenienza, tali schede erano sparite dal decreto-legge, e con esse le fonti usate dal legislatore per valutare la sicurezza del paese. Ciò privava il richiedente della possibilità, rispettivamente, di contestare e controllare la legittimità della designazione di un paese come sicuro, e pure questo l’avevamo scritto.

 

CENTRI MIGRANTI IN ALBANIA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

La Corte di Lussemburgo boccia l’opacità del governo: «Le fonti di informazione su cui si fonda tale designazione devono essere accessibili». Peraltro, il giudice nel controllare la designazione può usare informazioni da esso stesso raccolte, purché ne sia verificata l’affidabilità e garantita alle parti la possibilità di presentare osservazioni.

 

 

Con una nota, la presidenza del Consiglio si è detta stupita della decisione, affermando che «la giurisdizione, questa volta europea, rivendica spazi che non le competono, a fronte di responsabilità che sono politiche». In realtà, ciò che lascia stupiti è lo stupore di Palazzo Chigi. I giudici non intervengono sulla «politica migratoria» del governo, come dice la nota, ma verificano che tale politica sia conforme alle norme, e quelle europee prevalgono sulla disciplina nazionale. In altre parole, il governo non può agire al di sopra della legge. Giorgia Meloni ne prenda finalmente atto.

l hotspot per migranti di shengjin, in albani EDI RAMA SI INGINOCCHIA A GIORGIA MELONINUOVI CENTRI PER I MIGRANTI IN ALBANIAedi rama meloni ALBANIA QUI NON E HOLLYWOOD - MEMEgiorgia meloni - migranti albania - vignetta altan

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT