giuseppe conte beppe grillo

DALLE STELLE ALLE STALLE - AD ASCOLTARE MARIO DRAGHI IERI IN AULA C’ERANO SOLO TRENTA PARLAMENTARI GRILLINI SU 162. SONO TUTTI TROPPO OCCUPATI DAL CAOS IN CUI STA VERSANDO IL PARTITO, CON LO SCAZZO GRILLO-CONTE E I GROSSI TIMORI DI PERDERE LA POLTRONA. I DISSIDI SULLO STATUTO HANNO INNESCATO IL LIBERI TUTTI - PER NON FARSI MANCARE NULLA, UN GRUPPO DI ATTIVISTI VUOLE DIFFIDARE IL M5S DI EFFETTUARE LA VOTAZIONE DELLO STATUTO SU UNA PIATTAFORMA DIVERSA DA ROUSSEAU

Domenico Di Sanzo per "il Giornale"

 

mario draghi alla camera 2

Demotivati, delusi, divisi. Oppure «incazzati e increduli», come dice al Giornale un deputato di primo piano del M5s. La fotografia di una truppa allo sbando ce la offre anche il panorama dell' Aula di Montecitorio durante le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi alla vigilia del Consiglio europeo.

 

Di grillini quasi non se ne vedono, nonostante l' importanza del momento. Tanto che le assenze tra le fila pentastellate diventano un piccolo caso, sollevato su Twitter dalla deputata della Lega Laura Ravetto. «In Aula parla Draghi e il gruppo M5s è praticamente tutto assente. Non si sono svegliati o c' è una motivazione politica?», twitta la parlamentare.

 

giuseppe conte beppe grillo luigi di maio

In effetti a più di qualcuno viene da chiedersi se i banchi vuoti siano la spia di un disagio del Movimento nei confronti di Draghi oppure se, semplicemente, i deputati Cinque Stelle hanno preferito disertare l' appuntamento. Chi per pigrizia, chi assorbito dai guai in cui versa il partito fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

«Sì e no erano presenti in Aula una trentina di colleghi» (su 162 ndr.), spiega sconsolato un parlamentare del M5s ad Affariitaliani.it. Probabilmente il motivo delle defezioni non è legato a un' insofferenza nei confronti del premier - che c' è soprattutto da parte di Giuseppe Conte ma non da parte di deputati e senatori - ma più che altro al caos che regna sovrano nel Movimento.

 

Un precipitare degli eventi rapidissimo, fino alle voci, circolate martedì sera, di una rottura ormai consumata tra Conte e Grillo. Con i dissidi sullo Statuto che hanno innescato un liberi tutti generalizzato. Un' altra istantanea rivelatrice del clima che si respira nel campo grillino ce la dà Paola Taverna, vicepresidente del Senato.

 

PAOLA TAVERNA PRIMA DOPO

«Io alle sette non ci vengo alla capigruppo, mi faccio solo il sangue amaro», si è sfogata la Taverna con il collega leghista Roberto Calderoli, in riferimento alla conferenza dei capigruppo che si è svolta ieri alle 19 a Palazzo Madama, con all' ordine del giorno anche la tempistica dell' approdo in Aula del ddl Zan.

 

Oggi Grillo alle 17 vedrà i deputati Beppe arriva a Roma e c' è chi prevede il solito one-man show. In una sfida di visibilità con Conte, che proprio ieri ha incontrato i senatori. Forse già oggi, al massimo nei prossimi giorni, ci dovrebbe essere il faccia a faccia chiarificatore tra i due. Ma la tensione resta altissima. Grillo pretende l' ultima parola su tutto. Soprattutto sui temi identitari e le alleanze. Vuole continuare a dettare i tempi, come ha fatto per la formazione dei governi a cui ha partecipato il M5s.

 

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3

Conte alterna il bastone e la carota. «Con Grillo nessuna rottura», spiega. Poi smentisce la tentazione della lista personale. «Ve lo do io il partito», risponde citando alcuni spettacoli del passato del comico genovese. Eppure le ultime indiscrezioni sul «partito di Conte» erano state fatte filtrare abilmente proprio dal suo staff. Tanto che ieri mattina i parlamentari erano in subbuglio. «Basta minacce di andare via, ci sta usando per i suoi comodi», il messaggio all' ex premier da parte della grande maggioranza degli eletti.

Che hanno sempre il timore che l' avvocato usi il M5s come un taxi, per trasformarlo in un partito personale.

 

GIUSEPPE CONTE - VIGNETTA VAURO

Dall' altro lato, i contiani protestano per «Beppe che si immischia». Tra i motivi di attrito anche il limite dei due mandati, blindato da Grillo. Chi ha visto la bozza dello Statuto, prolissa e vaga, conferma l' assenza del tema all' interno del testo. Conte è pronto a derogare, nonostante il parere degli elettori, grillini e non. Infatti, secondo un sondaggio di Swg, il 34% di chi vota M5s è favorevole al tetto dei due mandati, stessa percentuale per i sostenitori degli altri partiti. Il 19% dei pentastellati e il 20% degli italiani addirittura vorrebbe un solo mandato.

 

giuseppe conte 1

E per non farsi mancare nulla c' è la notizia, riportata dall' Adnkronos, dell' intenzione di un gruppo di attivisti - tra cui consiglieri regionali e forse parlamentari - di diffidare il M5s dall' effettuare la votazione dello Statuto su una piattaforma diversa da Rousseau.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

luca zaia matteo salvini giorgia meloni

PRONTI? VIA: LE GRANDI MANOVRE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO SONO PARTITE. MATTEO SALVINI SOSTIENE CHE IL VERTICE DI OGGI A PALAZZO CHIGI SULLE CANDIDATURE SIA “ANDATO BENISSIMO”. MA A ZAIA FRULLANO I CABASISI E STA PENSANDO DI APPOGGIARE UN CANDIDATO DELLA LIGA VENETA. SE MELONI E SALVINI METTONO IN CAMPO IL FRATELLO D’ITALIA LUCA DE CARLO, IL “DOGE” LO ASFALTA ALLE URNE – CAOS PD: NELLA ROSSA TOSCANA ELLY SCHLEIN FA UNA FIGURACCIA ED È COSTRETTA A FARE PIPPA DI FRONTE AL CONSENSO DI EUGENIO GIANI – PER CHI SUONA LA CAMPANIA? IL SINDACO DI NAPOLI, MANFREDI, TRATTA CON DE LUCA E CONTE. E ELLY È FUORI DAI GIOCHI…