adolfo urso

ADOLFO URSO È STATO ELETTO PRESIDENTE DEL COPASIR - ALLA VOTAZIONE NON HANNO PARTECIPATO I DUE MEMBRI LEGHISTI DEL COMITATO DI CONTROLLO DEI SERVIZI SEGRETI, RAFFAELE VOLPI E PAOLO ARRIGONI - GIORGIA MELONI: “CONGRATULAZIONI, BUON LAVORO E IL NOSTRO RINGRAZIAMENTO AL PRESIDENTE USCENTE VOLPI” - LA MILITANZA IN AN, L’ESPERIENZA DA VICEMINISTRO, POI LA FONDAZIONE FAREFUTURO E LE CONNESSIONI CON L’IRAN: IL RITRATTO

COPASIR: URSO ELETTO PRESIDENTE

ADOLFO URSO GIORGIA MELONI

(ANSA) - ROMA, 09 GIU - Adolfo Urso, si apprende, è stato eletto presidente del Copasir. Assenti alla votazione i due leghisti Raffaele Volpi e Paolo Arrigoni.

 

COPASIR: MELONI, DA FDI BUON LAVORO A PRESIDENTE URSO

(ANSA) - ROMA, 09 GIU - "Congratulazioni e buon lavoro da me e da Fratelli d'Italia ad Adolfo Urso, neo presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. E il nostro ringraziamento al presidente uscente Raffaele Volpi per il lavoro svolto.

matteo salvini raffaele volpi simone di stefano

 

Già da vicepresidente del Copasir, il senatore Urso aveva dimostrato capacità e competenza e siamo certi che saprà ricoprire questo importante e delicato incarico allo stesso modo, sempre nell'interesse della Nazione e degli italiani". E' quanto dichiara il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni

 

CHI È ADOLFO URSO, IL NUOVO PRESIDENTE DEL COPASIR

Francesco Bechis per www.formiche.net

 

ADOLFO URSO SI FA UN PISOLINO

Nato a Padova, ma il cuore è fra Catania e Acireale. Prima militante, poi giornalista al Secolo d’Italia, 63 anni, una vita in politica. Ora la conferma: Adolfo Urso è il nuovo presidente del Copasir, il comitato parlamentare di controllo dei Servizi segreti. Al momento del voto a Palazzo San Macuto ha ricevuto sette preferenze su dieci.

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

Via libera preannunciato da Pd (Enrico Borghi) e Cinque Stelle (Federica Dieni, Francesco Castiello, Maurizio Cattoi), ma anche da Italia Viva (Ernesto Magorno) e da Forza Italia, con gli azzurri Claudio Fazzone e l’amico Elio Vito, tornato dopo le dimissioni proprio in solidarietà con il senatore di Fratelli d’Italia.

 

RAFFAELE VOLPI

Assenti i due componenti della Lega, l’ex presidente Raffaele Volpi e il senatore Paolo Arrigoni, perché la formazione del comitato “non risponde alla legge”, mugugna Matteo Salvini dopo mesi di tiro alla fune con Giorgia Meloni per la presidenza. Si chiude così uno stallo inedito nella storia del Copasir. Da febbraio, quando a Palazzo Chigi è entrato Mario Draghi, non c’è stato un attimo di pace. Sedute sospese, poi riprese a tentoni, dunque di nuovo saltate.

 

Lui, Urso, ritirato in un lungo Aventino in protesta con la Lega, che fino al 20 maggio non ha voluto lasciare la presidenza, anche se una legge, la 124 del 2007, la affida esplicitamente all’opposizione. Lì, sul colle, sono saliti in processione a decine fra giuristi, politologi, ex presidenti della Consulta e magistrati, e poi i vecchi presidenti di Camera e Senato, da Marcello Pera a Laura Boldrini.

 

elisabetta belloni

Perfino Gianfranco Fini ha interrotto un interminabile silenzio per accorrere in aiuto del vecchio amico, che di Alleanza Nazionale è stato a lungo una colonna, fino a lasciarla nel 2011, poco dopo la rottura con Silvio Berlusconi, per riabbracciare, due anni dopo, le truppe di Meloni&Co.

 

Ci hanno pensato Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, dopo qualche esitazione, a sbloccare l’impasse. Con una lettera che ha messo i bastoni fra le ruote alla strategia leghista. No, le dimissioni di Volpi e Arrigoni non sono valide, finché il Carroccio non indica due sostituti. E sì, il comitato può riunirsi per eleggere il presidente. Così è stato, e adesso il Copasir è pronto a ripartire, con un clima tutt’altro che disteso e una mole di lavoro arretrato.

 

elisabetta casellati roberto fico

Sono tanti i dossier che hanno preso polvere su quel tavolo, rimasti in sordina mentre fuori impazzava la polemica. Figurarsi che, in quattro mesi, non c’è stato il tempo di fare il punto con i Servizi dell’Aise sull’omicidio in Congo dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere della scorta Vittorio Iacovacci. Fra i tanti convocati in lista d’attesa ci sono anche Rocco Casalino e Giuseppe Conte, cui il comitato deve chiedere spiegazioni di quell’insolito e poco ortodosso viaggio alla corte di Khalifa Haftar per ringraziare il feldmaresciallo libico della liberazione di 31 pescatori italiani tenuti in ostaggio, per tre mesi.

elio vito

 

E poi i sommovimenti nell’intelligence, che vive una fase di grande rinnovamento sotto l’occhio vigile dell’Autorità delegata Franco Gabrielli e della nuova direttrice generale del Dis Elisabetta Belloni. C’è il caso Renzi-Mancini sollevato da Report, oggetto di un’indagine interna agli 007 chiesta proprio dal Copasir. C’è la nuova agenzia per la cybersecurity, con un decreto pronto a finire in Cdm. Più in là, nei mesi a venire, un’indagine conoscitiva sul settore energetico italiano.

 

franco gabrielli (2) foto di bacco

Insomma, c’è un bel da fare per il comitato e per Urso, che per la prima volta porta in casa della destra italiana la guida del Copasir. Sicurezza e geopolitica sono due vecchissimi pallini del senatore più vicino alla Meloni. Dal 2007 se ne occupa con la Fondazione FareFuturo, di cui è presidente e fondatore. Un cenacolo che nel tempo ha riunito fior fior di esperti, accademici, vecchi e nuovi volti dei palazzi romani, di destra, sinistra e centro. Nell’ultimo rapporto annuale spuntano firme come Giulio Tremonti e Ernesto Galli Della Loggia, Giulio Sapelli e Domenico Arcuri.

 

Tanta società civile, per costruire “il partito della nazione”, espressione di democristiana memoria con cui Urso immagina il nuovo corso di Fratelli d’Italia. Una scommessa ben piazzata, se è vero che nel giro di tre anni la creatura della Meloni è passata dal 4% al 20% e ora punta alla leadership del centrodestra. La destra-destra, con quei numeri, non basta più.

 

Ci crede Urso, che già ai tempi della militanza di An si era fatto conoscere come un moderato e fu tra i primi promotori della svolta di Fiuggi. Viceministro al Commercio nel terzo governo Berlusconi, nel 2008 un altro passo al centro, co-fondatore del Popolo delle Libertà, prima di tornare a casa cinque anni dopo.

giuseppe conte raffaele volpi

 

In mezzo due anni di pausa, dal 2011 al 2013, a fare l’imprenditore con la Italy World Services, società che “fornisce consulenza e assistenza per le imprese italiane all’estero”, spiega Urso sul suo sito. La stessa società finita al centro del polverone sollevato dai leghisti sull’uscio del Copasir perché, accusa Salvini, fra i Paesi con cui ha fatto affari c’è anche l’Iran degli ayatollah e “con Israele sotto attacco” la Lega “non darà mai sul consenso a un amico dell’Iran”. Urso ha sempre negato il legame, e anzi è passato al contrattacco, riempiendo i social di foto insieme a Shimon Peres, Ariel Sharon ed Ehmud Olmert, per poi sfilare alla manifestazione a sostegno dello Stato ebraico dopo gli attacchi di Hamas, “Israele è il nostro baluardo di libertà”.

adolfo urso

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”