PADANIA, TANZANIA - QUANDO SI SCOPRONO I FONDI LEGHISTI ALL’ESTERO, PARLANO BONET E GIRARDELLI, SOCI DI BELSITO: “IL NOSTRO COMUNE AMICO DEI SERVIZI SEGRETI DICE DI NON FAR RIENTRARE I SOLDI FINCHÉ NON LO DICE LA LEGA”, PERCHÉ IN BALLO CI SONO ANCORA I MILIONI DI APPALTI CON FINCANTIERI

1- L'AMICO DEI SERVIZI: NON FATE RIENTRARE I SOLDI DALLA TANZANIA
Francesco Bonazzi per "il Secolo XIX"

FRANCESCO BELSITO

Il "nostro comune amico dei servizi segreti" dice di non far rientrare i soldi da Cipro e dalla Tanzania "finchè non lo chiede il partito". Nonostante il pressing di Francesco Belsito, che invece vuole difendere con Umberto Bossi e contro il "ramazzatore" della Lega, Roberto Maroni. Fine gennaio, l'imprenditore veneto Stefano Bonet e il suo alter ego genovese Romolo Girardelli commentano al telefono le rivelazioni del Secolo XIX sugli investimenti esotici della Lega Nord.

E per la prima volta, dopo più di un sospetto sul notevole grado di copertura del quale sembrano godere i mille affari di Bonet e della sua Polare srl, gli inquirenti si trovano di fronte a un primo riscontro: qualcuno, nei servizi segreti, assiste e consiglia le fazioni di via Bellerio in lotta tra loro.

FRANCESCO BELSITO

Una guerra sorda, quella combattuta tra il "Cerchio Magico" che gestisce Bossi e i "Barbari sognanti" di Maroni. E anche un caos totale, nel quale Belsito non vuol fare l'agnello sacrificale, nonostante abbia ricevuto da Bonet parecchi soldi e si sia fatto regalare di tutto. Perfino un iPad, che a stento sa usare, ma che quando gli verrà sequestrato sosterrà essere del partito. Bonet è un consulente aziendale che muove diversi milioni di euro, non tutti all'ombra della Lega. Una delle sua specialità, almeno a leggere le carte dell'inchiesta portata avanti dalle procure di Reggio Calabria, Napoli e Milano, sembra essere quella dell'abbattimento del carico fiscale dei suoi clienti. In gran parte attraverso consulenze e fatture emesse da società off-shore.

ROBERTO MARONI

Per lui Belsito, con quella preparazione giuridica malcerta, ma con le ottime entrature romane delle quali gode come sottosegretario, è una vera manna. Un ministero dell'Economia scarsamente incline a soppesare i curriculum ha addirittura paracadutato l'ex badante del tesoriere Maurizio Balocchi nel consiglio di amministrazione della Fincantieri e Bonet usa proprio Belsito per agganciarne l'amministratore delegato, Giuseppe Bono. "Bono mi tratta come un figlio, hai visto?", gli dice Belsito dopo il primo appuntamento. E Bonet si sdebita subito, pagando una ricca consulenza al signor vicepresidente.

BOSSI UMBERTO

Oltre a vari regali e a ben due "iPad", reperiti urgentemente dalla segretaria di Bonet alla Computime di Roma, nell'autunno scorso. Del resto il governo Berlusconi sta per cadere e Bonet, con la sua Polare, deve assolutamente "quagliare" grazie a Belsito. L'affare con Fincantieri, poi, non andrà più in porto perché a dicembre la Lega si ritrova all'opposizione praticamente da sola. Ma Belsito fa a tempo a prendersi almeno i due tablet: uno lo regala e l'altro lo tiene per sè, senza scheda sim "perché sa a stento usarlo", come malignano al telefono i suoi foraggiatori veneti.

Per la cronaca, lo scorso 3 aprile, quando la sua casa di Genova viene perquisita dai carabinieri, gli trovano anche un iPad senza scheda sim (lo si legge nel verbale di perquisizione), che Belsito afferma essere "di proprietà della Lega Nord". Forse sperava che, così dicendo, quel computer diventasse in qualche modo intangibile. Manco avesse l'immunità parlamentare, l'iPad.

ROSI MAURO

Chi invece sembra davvero intangibile è Bonet, indagato per riciclaggio a Reggio Calabria, insieme a Girardelli, a sua volta segnalato dai carabinieri come in contatto con la ‘ndrangheta. Il 27 gennaio, quando ancora non si sa nulla delle inchieste giudiziarie, ma il Secolo ha già pubblicato la storia degli investimenti a Cipro e in Tanzania, i due parlano al telefono. E Bonet dice: "Ho parlato con il nostro comune amico dei servizi segreti... lui dice di non far rientrare adesso i soldi, ma di aspettare una richiesta dei vertici della Lega". Girardelli non è molto convinto, però, e obietta che così facendo si rischia di "mettersi contro tutto il partito".

UMBERTO BOSSI E ROSY MAURO

Ma alla fine, si farà come consigliava "l'amico dei servizi segreti". Quei quattro milioni e mezzo di euro (anzi 3,8 milioni, al momento) rientreranno solo un paio di mesi più tardi, quando Maroni prende in mano il partito. E c'è una telefonata del 15 febbraio in cui Belsito s'illude ancora e racconta alla moglie: "Ieri sera sono andato a cena da Bossi, che è combattivo come ai vecchi tempi e mi difenderà...e poi, la settimana prossima, con il rientro dei fondi dall'estero, sarà tutto finito". Più o meno.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)