gianni alemanno giorgia meloni indipendenza

ALÉ-DANNO – L’EX SINDACO DI ROMA, GIANNI ALEMANNO, LANCIA UFFICIALMENTE IL SUO PARTITO, “INDIPENDENZA”, FILO-PUTIN, PRO-PALESTINA. ANTI-AMERICANO E A FAVORE DELL’USCITA DALL’UE - ALLE EUROPEE SI ALLEERÀ CON IL COMUNISTA MARCO RIZZO, MA PER IL MOMENTO, HA IMBARCATO VECCHI ARNESI DI AN COME FABIO GRANATA E MARCELLO TAGLIALATELA, E L’EX CASAPOUND SIMONE DI STEFANO  - IL PROGRAMMA? ROMPERE I COGLIONI ALLA MELONI, PER ATTIRARE A SÉ L’ALA DESTRA DI FRATELLI D’ITALIA, CHE RIGETTA LA TRASFIGURAZIONE DELLA DUCETTA IN FILO-ATLANTISTA E DIALOGANTE CON L’UE (PER LEI, È UN PROBLEMA: C’È UNA BUONA PARTE DI VECCHI MISSINI CHE LA PENSA COME LUI)

Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

gianni alemanno presenta il partito indipendenza 4

Al fianco della Palestina, sferzante verso chi dalle parti di Chigi «ha sfottuto Putin che invoca una soluzione per la pace», incredulo per la decisione del governo di «stracciare l’accordo con la Cina sulla via della Seta». Il tutto nel solco di un anti- melonismo che permea i 45 minuti del suo discorso.

 

Se c’era bisogno di una cornice perlomeno chiara, Gianni Alemanno l’ha tracciata. Sono trecento a battezzare il nuovo movimento “Indipendenza”, dentro un hotel Midas che fu teatro dei raduni del Psi e che ospitò nel 1988 l’elezione dello stesso Alemanno alla guida del Fronte della gioventù. Il vicesegretario, ai tempi, era il colonnello finiano Fabio Granata, anche lui imbarcato oggi sulla scialuppa.

 

giorgia meloni gianni alemanno

La novità è la ricerca di un trasversalismo che si sostanzia nell’abbraccio con il comunista Marco Rizzo: «Con Marco parliamo e facciamo battaglie comuni», dice Alemanno e la “strana coppia” è già pronta ad annunciare ospitate televisive. Per raccontare questo feeling l’ex sindaco di Roma cita Giorgio Almirante: «Diceva che l’Msi come valori stava a destra ma sulla giustizia sociale era vicino alla sinistra».

 

[…] con il movimento di Rizzo, “Democrazia sovrana popolare”, Alemanno è pronto a un accordo per le Europee. «Stiamo dialogando, decidiamo entro il 10 dicembre », dice il gran cerimoniere.

 

gianni alemanno presenta il partito indipendenza 1

Intanto, il neonato partito è innervato da figure di collocazione svariata: dall’ex CasaPound Simone Di Stefano a Massimo Arlechino che ideò il simbolo di Alleanza Nazionale, e poi gli ex parlamentari An Granata, Marcello Taglialatela e Michele Rallo. C’è Nicola Colo simo che è portavoce dei giovani di Magnitudo. E dal podio parla il docente di Filosofia morale Andrea Zhok, candidato da Marco Rizzo alla presidenza del Friuli. A unire i puntini c’è pure un’avvocata padovana, Luigia Passaro, che fino a un paio d’anni fa aveva la tessera del Pci (quello di Rizzo) in tasca.

 

gianni alemanno massimo arlechino indipendenza

Alemanno le ha affidato la guida di “Indipendenza” […]Tutti ad applaudire Alemanno, che pure inizia la sua avventura con una condanna ai servizi sociali nel processo sul “Mondo di mezzo”: «Terrò corsi di italiani ai migranti, le sembra una cosa di destra o di sinistra? Il volontariato lo facevo anche prima. Poi se mi chiede se con la condanna mi è stato imposto un prezzo politico le dico di sì: la sentenza […] è figlia di una suggestione. Quella per cui la Destra romana è vicina ad ambienti malavitosi».

 

[…]  una lunga intemerata contro la postura internazionale di Meloni: «Il suo è il governo più atlantista della storia, fa rimpiangere Moro, Fanfani e Craxi. Mi sono commosso nel vedere una giovane signora di destra a Chigi, ma avevamo rotto già sull’atteggiamento sull’Ucraina. Tutto quello che ha fatto dopo ha tradito la nostra idea di destra».

 

gianni alemanno presenta il partito indipendenza 3

E come riflesso verso una premier «che si profonde in abbracci con Von der Leyen», Alemanno dice che «non sarebbe uno scandalo uscire dall’Ue». Il “vergogna, vergogna, vergogna” con cui l’aspirante anti-Meloni suscita la standing ovation commentando l’astensione dell’Italia sulla risoluzione su Gaza all’Onu, è l’apice del pomeriggio in cui decolla “Indipendenza”. […]

gianni alemanno con gli altri esponenti di indipendenza gianni alemanno presenta il partito indipendenza gianni alemanno con gli altri esponenti di indipendenzagianni alemanno presenta il partito indipendenza gianni alemanno giorgia meloni gianfranco fini nel 2009gianni alemanno presenta il partito indipendenza 5gianni alemanno con il libro di stefania maurizi su wikileaks alla presentazione del partito indipendenza GIANNI ALEMANNO A ORVIETO PRESENTA IL FORUM DELL INDIPENDENZA ITALIANAgianni alemanno presenta il partito indipendenza 2gianni alemanno con il libro di stefania maurizi su wikileaks alla presentazione del partito indipendenza gianni alemanno 1 massimo arlechino gianni alemanno indipendenza gianni alemanno giorgia meloni giorgia meloni gianni alemanno 1MAURIZIO GASPARRI - GIANNI ALEMANNO - GIORGIA MELONIstorace alemanno

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)