
"IL DIVO" GIULI, UN EGO CON IL NULLA INTORNO - A UN ANNO DAL SUO INSEDIAMENTO, DOPO LE DIMISSIONI DI SANGIULIANO, ALESSANDRO GIULI PUBBLICA UN VIDEO AUTOCELEBRATIVO CHE NON AVREBBERO CONFEZIONATO NEANCHE ALL'ISTITUTO LUCE - TRA LE TANTE IMMAGINI MESSE IN FILA NEL FILMATO, SI VEDE IL DANDY-CARIATO CHE STRINGE MANI, CHE ACCOGLIE A ROMA RE CARLO E QUEL BURINO RIPULITO DI JD VANCE - SUI SOCIAL L'EGOMANE GIULI VIENE SBERTUCCIATO: "CHE DIVA!", "IMBARAZZANTE QUESTO VIDEO, È IL MINISTERO DELLA PUBBLICITÀ" - "REPUBBLICA": "PIÙ CHE UN VIDEO AUTOCELEBRATIVO ALLA KIM JONG-UN, I TRE MINUTI E MEZZO PUBBLICATI DA ALESSANDRO GIULI SONO PIÙ SIMILI ALLE DIAPOSITIVE DELLE VACANZE. QUELLE CHE GLI AMICI TI COSTRINGEVANO A GUARDARE..."
Estratto dell'articolo di Annalisa Cuzzocrea per "la Repubblica"
Più che un video autocelebrativo alla Kim Jong-un, i tre minuti e mezzo pubblicati da Alessandro Giuli per festeggiare il suo primo anno da ministro della Cultura sono più simili alle diapositive delle vacanze. Quelle che gli amici ti costringevano a guardare mentre tu non ne potevi più e cercavi solo un modo di squagliartela in fretta.
Perché sì l'egocentrismo, sì il dandysmo degli abiti, sì il trionfalismo del neofita: «Approvato il decreto Cultura!», ma a dispetto della musica hard rock di sottofondo, l'elenco è piuttosto noioso. Giuli che stringe mani di sconosciuti – suoi omologhi – al G7 della Cultura.
Giuli in visita in Egitto. Giuli che va a vedere le "nuove scoperte": i bronzi di San Casciano ai Bagni. Poi a Pompei, in missione in Algeria, al Colosseo con i reali d'Inghilterra, Carlo e Camilla [...] E ancora il vicepresidente americano J. D. Vance accolto a Castel Sant'Angelo.
Insieme a Mattarella, a partire dal giorno del giuramento. Due volte le foibe, Basovizza e la giornata del ricordo. Niente per il 25 aprile, ça va sans dire. Il calendario segnava 80 anni dalla Liberazione del Paese dal nazifascismo, certo, ma che vuoi che sia. Vuoi mettere una bella mostra sul futurismo in cui una voce fuori campo recita il Manifesto di Marinetti: «Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie di ogni specie», e un'altra le risponde: «Distruggere i musei è un'idea passata. A morte il passato. Viva il futurismo». [...]
C'è da chiedersi dove sia finito il giornalista-scrittore che prometteva di essere ministro di tutti all'inizio del mandato e che dopo pochi mesi ha cominciato a dimostrare il contrario, declassando teatri come La Pergola di Firenze diretto da Stefano Massini, e chiosando solo qualche settimana fa alla Versiliana: «L'egemonia culturale di sinistra non c'è più nel Paese: è rimasta una riserva di rendite senza idee, ora è arrivato il momento della destra».
alessandro giuli con re carlo e la regina camilla
A un controllo accurato, almeno una cosa non c'è. Manca Giuli che davanti a un tramonto commemora la battaglia di Canne il 2 agosto scorso. In quello scontro delle guerre puniche, i Romani subirono una delle peggiori sconfitte della storia. Il fascismo la volle ricordare con un monumento nel 1938. Giuli ci è andato quest'anno, a mani giunte, mentre Bologna piangeva le vittime della strage neofascista di 45 anni fa.
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