ALFANO VOLA IN SARDEGNA DAL “PAPI” PER STOPPARE LA FRONDA ANTI-GOVERNO (E SOPRATTUTTO ANTI-LUI)

1-ALFANO VOLA IN SEGRETO IN SARDEGNA DA BERLUSCONI

Ugo Magri per "La Stampa"

In gran segreto Alfano è volato ieri in Costa Smeralda, e precisamente a Porto Rotondo, dove Berlusconi sta ricaricando le batterie. Il vice-premier, che accanto alla carica di ministro dell'Interno conserva quella di segretario del Pdl, si è trattenuto dal Cavaliere a pranzo e poi per tutto il pomeriggio, passeggiando tra i cespugli e le piante grasse di Villa La Certosa.

Angelino ha fatto ritorno al Viminale verso sera, in tempo per dedicarsi alle ultime grane relative alla riforma del finanziamento pubblico per i partiti. Come mai questa improvvisa spedizione? Fonti parlamentari raccontano che un chiarimento politico fosse necessario.

Martedì mattina, all'assemblea dei parlamentari Pdl, i cosiddetti «falchi» e le «amazzoni» avevano duramente contestato le larghe intese, o perlomeno il modo in cui la delegazione del partito al governo le interpreta: troppo poco combattivo, a giudizio di Verdini e Santanché, Brunetta e Minzolini, Polverini e Fitto.

Come se non bastasse, il «Giornale» e «Libero» (quotidiani di riferimento del centrodestra) hanno conferito grande risalto alle rivelazioni del personaggio Bisignani, in particolare a quelle dove l'uomo d'affari dipinge lo stesso Alfano e Schifani come pronti a tradire Berlusconi.

Le stesse fonti parlamentari assicurano che il vicepremier sia tornato a Roma molto soddisfatto, avendo ottenuto da Berlusconi anche in privato le stesse garanzie che il Cavaliere dà pubblicamente circa la tenuta del governo.

2- SUMMIT IN SARDEGNA: IL CAV CONVOCA I VERTICI PER RICOMPATTARE IL PDL

Adalberto Signore per "Il Giornale"

Un black out che dovrebbe finire questa mattina, visto che Silvio Berlusconi è atteso a La telefonata di Maurizio Belpietro su Canale 5. Per ribadire i concetti di queste ultime settimane: il sostegno al governo che non è in discussione e la necessità di un decreto choc per l'economia che raccolga quei punti su cui il Pdl ha costruito il suo programma elettorale (non solo l'Imu, blocco dell'Iva, sgravi fiscali per chi assume giovani, Equitalia).

Con l'occasione, però, Berlusconi dovrebbe anche ribadire il suo sostegno ad Angelino Alfano e Renato Schifani all'indomani del presunto «complotto» anti-Cavaliere raccontato da Luigi Bisignani in un libro-intervista. Proprio ieri, peraltro, il vicepremier e ministro dell'Interno ha avuto per tutto il pomeriggio un lungo faccia a faccia con il leader Pdl a Villa Certosa.

L'ex presidente del Consiglio, infatti, ha incontrato in Sardegna sia Alfano che Gianni Letta e Niccolò Ghedini, arrivati direttamente da Roma a ora di pranzo. Ed è probabile che si sia parlato non solo dell'azione del governo (che una buona parte del Pdl considera troppo blanda proprio sul fronte economico) ma pure degli equilibri interni al partito dopo la doppia riunione fiume dei gruppi parlamentari di mercoledì.

Non a caso, dopo aver ascoltato Alfano e avergli ribadito tutto il suo sostegno, nei prossimi giorni Berlusconi potrebbe incontrare (sempre a Villa Certosa oppure domenica ad Arcore) alcuni dei big del partito, soprattutto quelli che in queste ultime settimane stanno facendo pressing sull'ala cosiddetta dei «governativi».

I nomi sono i soliti, da Raffaele Fitto a Daniele Capezzone, passando per Daniela Santanché e Denis Verdini (quest'ultimo però potrebbe non esserci, impegnato nella trattativa sul disegno di legge sull'abolizione al finanziamento pubblico che oggi dovrebbe andare in Consiglio dei ministri).

Berlusconi, infatti, da una parte è intenzionato a spingere sull'esecutivo per portare a casa quei provvedimenti economici che chiede da tempo e dall'altra vuole tenere unito il Pdl ed evitare sommovimenti. Anche per questo il Cavaliere avrebbe deciso il giro d'orizzonte che sta facendo in questi giorni. Ed è in questo clima che ieri sono intercorse una serie di telefonate tra Alfano e alcuni big del partito.

Se il segretario Pdl non è in discussione, è pur vero che fino adesso il governo sembra fare troppa fatica e andare a rilento se - come ha fatto presente uno dei big del partito - sabato scorso persino l'editoriale di prima pagina del Sole24Ore puntava il dito contro i troppi rinvii dell'esecutivo («L'economia non aspetta lo slowgov», il titolo del commento).

Insomma, se anche il quotidiano di Confindustria è critico con il governo - è il senso dei ragionamenti di buona parte del Pdl - non si capisce perché ogni obiezione che si fa debba essere vista come una minaccia a Enrico Letta.

Nonostante la settimana di riposo in Sardegna, dunque, Berlusconi è tornato a prendere in mano tutti i dossier sul tavolo, da quello dell'esecutivo (e anche in questa chiave c'è chi legge la presenza a Villa Certosa di Gianni Letta) a quello del Pdl.

Sullo sfondo, certo, restano le vicende giudiziarie, con due scadenze sempre più imminenti: la decisione della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento chiesto nel 2010 sul processo diritti tv Mediaset e la sentenza di primo grado su Ruby attesa per il 24 giugno. Due appuntamenti che non cambieranno le sorti del governo ma che potrebbero portare un po' di agitazione.

 

 

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