ALL’ARMI, ALL’ARMI – DAVANTI ALLE CRESCENTI MINACCE RUSSE, L'UNIONE EUROPEA PUNTA ALLA CREAZIONE DI UNA SORTA DI "SCHENGEN MILITARE" IN MODO CHE MEZZI E SOLDATI POSSANO MUOVERSI VELOCEMENTE ALL'INTERNO DEI PROPRI CONFINI SUPERANDO L'ESTENUANTE BUROCRAZIA ATTUALE - L'UE CHIEDE QUINDI AI 27 DI PORTARE "A TRE GIORNI" IL TEMPO MASSIMO PER EMETTERE I PERMESSI DI TRANSITO – TRA LE NOVITÀ, POI, SI SEGNALA IL "SOLIDARITY POOL", CATALOGO DI MEZZI DI TRASPORTO (AEREI, NAVI, TRENI) CHE I 27 POTRANNO CONDIVIDERE IN CASO DI NECESSITA'...
(ANSA) - BRUXELLES, 18 NOV - L'Unione Europea punta alla creazione di una sorta di "Schengen Militare" in modo che mezzi e soldati possano muoversi velocemente all'interno dei propri confini superando l'estenuante burocrazie attuale. La proposta - l'ANSA ha visionato una bozza - prenderà forma domani, con un regolamento e una comunicazione congiunta.
L'Ue chiede quindi ai 27 di portare "a tre giorni" il tempo massimo per emettere i permessi di transito, con un unico set di regole a livello comunitario. Tra le novità, poi, si segnala il "Solidarity Pool", catalogo di mezzi di trasporto (aerei, navi, treni) che i 27 potranno condividere in caso di necessità.
I trasporti militari, si legge ancora, saranno "esentati" da alcune regole civili, come i divieti di circolazione nei fine settimana e le limitazioni sul cabotaggio (il trasporto di merci tra due punti all'interno di uno stesso paese da parte di un operatore estero). Inoltre viene proposto un sistema di emergenza chiamato EMERS (European Military Mobility Enhanced Response System): in caso di crisi può essere attivato rapidamente per dare "priorità assoluta" ai trasporti militari su reti stradali, ferroviarie e aeroportuali.
Davanti ad un'emergenza scatteranno "deroghe automatiche" per i tempi di guida per gli autisti civili, la sospensione di restrizioni ambientali e l'accesso prioritario a tutte le infrastrutture di trasporto. E sarà creata una "Riserva di Trasporto Strategico" per cui gli operatori civili s'impegneranno a mettere a disposizione capacità di trasporto aereo e marittimo per le esigenze dell'Ue in situazioni eccezionali. Gli Stati membri dovranno poi identificare le infrastrutture strategiche a duplice uso (come porti o nodi ferroviari cruciali) e applicare misure di protezione rafforzate "contro cyberattacchi, sabotaggi e influenze straniere".
Già lo scorso marzo il Consiglio Europeo ha identificato "4 corridoi di mobilità militare principali" su cui concentrare gli investimenti, così da adattare ponti, gallerie, porti e aeroporti per far passare carri armati e altri equipaggiamenti militari pesanti e "oversize".
La Commissione propone quindi un aumento di dieci volte dei fondi comunitari per le infrastrutture a duplice uso (civile e militare) nel prossimo bilancio a lungo termine (2028-2034), portandoli a 17,65 miliardi di euro. Anche se, stando ad alcune fonti vicine al dossier, il reale fabbisogno per mettere il sistema in sicurezza potrebbe essere persino 5 volte più altro.


