E LE AMAZZONI RESTANO A PIEDI: BERLUSCONI NON RISPONDE PIU’ AL TELEFONO ALLE SUE “ANCELLE” - LA BERTOLINI IN FUGA, LA BIANCOFIORE PURE, LA BRAMBILLA EVAPORATA: CHI GARANTISCE LA RIELEZIONE ALLE EX “FAVORITE” DEL BANANA, DALLA CARFAGNA ALLA PRESTIGIACOMO? - LUI NO DI SICURO: ORMAI ‘’PLAGIATO” DALLA BADANTE MARIA ROSARIA ROSSI E DALLA FIDANZATA FRANCESCHINA PASCALE (AVVISO AI NAVIGATI: OCCHI APERTI E RULLINI PRONTI DOMENICA A SAN SIRO)…

Mattia Feltri per "La Stampa"

«Come Schettino», cioè incapace e traditore. Era difficile che trovasse un insulto più sanguinoso una donna, Isabella Bertolini, che per tanto tempo ambì alla parte di Domnica Cermontan, la moldava fiera di svettare in plancia. E la Bertolini se la contendeva, quella parte, con la moltitudine esuberante che predicava berlusconismo a ogni scollatura e a ogni colpo d'anca e soprattutto a ogni ghirigoro di lingua.

«E' proprio vero, signori si nasce. A questo punto è chiaro a tutti gli italiani dove sono la nobiltà d'animo e la bontà». Era il 2005, e Silvio Berlusconi era un «grande italiano» nel giudizio irrimediabile della Bertolini, che ora saluta il Pdl non accordandogli più che la dimensione di «fronda grillina». Non lo si scrive per impiccare la signora a una vecchia frase, ma per individuare quel filo ormai fosforescente che congiunge Nicole Minetti («è solo un culo flaccido», parere secondo competenza) a Michaela Biancofiore («ha ceduto alla nomenclatura») passando per tutte le altre.

L'ultima, appunto, è stata la Biancofiore, soltanto poche settimane fa insignita del titolo di comandante delle Amazzoni, cioè le succinte, ardenti e furiose incaricate di organizzare l'ultima e irriducibile difesa del berlusconismo. Me ne vado, ha detto ieri la ex guerriera, a fondare un altro soggetto. Il miliardesimo.

Ma non è per forza diserzione, forse soltanto sfinimento, sebbene i modi e i tempi lascino di sale. Infatti pure una signora dal percorso non sempre rettilineo come Daniela Santanché - e però l'indiscussa depositaria del verbo arcoriano - nelle conversazioni private si lascia sfuggire qualche sospiro di abbattimento per l'instabilità cronica del Capo.

L'unica rimasta a cantare senza un tentennamento le rime dell'epica del Cavaliere è Stefania Prestigiacomo, che il 24 ottobre definì «generoso e lungimirante» il Berlusconi che annunciava il ritiro e indiceva le primarie, e tre giorni dopo (pronunciata la condanna dal tribunale di Milano, con la conseguente invettiva da villa Gernetto) esultava: «Abbiamo ancora un grande leader. Il suo impegno diretto è obbligato da una sentenza politica». Ma in questo caso il romanzo di Montecitorio vuole che tanto slancio non venga corrisposto proprio dall'ex premier, che ormai si è fatto un'idea precisa di quanto sappia dare una ragazza della prima ora come la Stefania.

Un po' quanto è successo a Mara Carfagna, oggi vibrante sostenitrice delle primarie e della premiership di Angelino Alfano, e le cui difese di Berlusconi hanno il suono legnoso della recita a copione. L'interpretazione è accusabile di malizia, ma è difficile negare che l'amore sia infiacchito e che i due si lascino da buoni amici, o almeno con quell'aria lì.

Era un bell'esercito di rabbiose e gelosissime soldatesse, tenute assieme dallo sguardo sul Sole. L'eclissi ha coinvolto già qualche mese fa Mariastella Gelmini, subito sospettosa dell'andazzo del partito e sicura su dove sarebbero andati a finire i sondaggi. E ha oscurato più di recente le retrovie, dove si agitano febbrili e smarrite quelle che non sanno rassegnarsi. Gabriella Giammanco, Laura Ravetto, Fiorella Ceccacci, tutte queste deputatesse di così bell'aspetto non possono credere che il Grande Leader non gli risponda più al telefono.

Né agli squilli né ai messaggini. Allora chiamano Maria Rosaria Rossi, soprannominata "la badante" (con sprezzo ma centrando il bersaglio), e niente, non risponde nemmeno lei, che fino all'altro giorno era il crocevia di ogni dolce pettegolezzo, di ogni spartizione di affettuosi incarichi. Ieri la Rossi è arrivata inattesa a Montecitorio, suscitando tutto un frullar d'ali, e vano, poiché la signora se ne è rimasta in disparte a parlare al telefono, e a concedere udienza a pochi.

Ecco, questa è la sala da ballo. Annagrazia Calabria (responsabile dei giovani pidiellini) stando ai resoconti dell'Ansa non pronuncia la parola "Berlusconi" dal 10 di ottobre, quarantadue giorni. Maria Vittoria Brambilla è scomparsa nel nulla, vittima di qualche sospetto e qualche rancore. La festa è finita, e anche le briciole son quelle che sono.

 

frrar08 isabella bertoliniMichela Biancofiore STEFANIA PRESTIGIACOMO

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...