donald trump the apprentice fired

ANCHE IN AMERICA, I GIUDICI SONO GLI UNICI A FARE OPPOSIZIONE A TRUMP - UN TRIBUNALE DI WASHINGTON, SU RICHIESTA DEGLI STATI LIBERAL DI CALIFORNIA E NEW YORK, SOSPENDE IL TAGLIO DI MILIARDI DI DOLLARI DI AIUTI GOVERNATIVI, DECISO IERI DA TRUMP – TRUMP TIRA DRITTO SU "DEPORTAZIONI", LICENZIAMENTI DEI DIPENDENTI E PURGHE, CHE COLPISCONO ANCHE L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, MARK MILLEY: È STATA RIMOSSA LA SCORTA, REVOCATO IL NULLAOSTA DI SICUREZZA E ORDINATA UN’INCHIESTA - LO SCONTRO SUI DAZI CON IL NEO-MINISTRO DEL TESORO SCOTT BESSENT

donald trump

CALIFORNIA E NEW YORK CON 23 STATI CONTRO STOP FONDI TRUMP

(ANSA) - California e New York si sono messi alla guida di una coalizione di 23 stati Usa che ha lanciato una battaglia legale contro il congelamento di alcuni aiuti pubblici deciso da Donald Trump, unendosi a diverse Ong e gruppi di piccole imprese che hanno anch'essi presentato ricorso.

 

I procuratori generali degli stati hanno intentato una causa per bloccare la decisione, che "minaccia di congelare fino a 3000 miliardi di dollari in finanziamenti per gli aiuti federali", ha spiegato il dipartimento di giustizia della California.

 

USA: CORTE SOSPENDE IL CONGELAMENTO DI TRUMP SULLA SPESA PER GLI AIUTI FEDERALI

(Adnkronos/Labitalia) - Una corte federale degli Stati Uniti ha sospeso il congelamento di miliardi di dollari in aiuti governativi, tra cui sussidi e benefici, deciso il giorno prima dal presidente Donald Trump, come riportato da diversi organi di informazione statunitensi.

 

Il blocco degli aiuti, che ha creato confusione a causa delle preoccupazioni circa la copertura medica per milioni di persone, avrebbe dovuto entrare in vigore alle 17:00 ora locale di martedì. A seguito di un appello da parte di ONG e potenti stati democratici, la sentenza è stata sospesa fino a lunedì prossimo, 3 febbraio, da un giudice federale di Washington.

 

USA, GIUDICE BLOCCA LA SOSPENSIONE DEI FONDI FEDERALI

milley

(ANSA) - Un giudice federale ha bloccato temporaneamente il congelamento da parte dell'amministrazione Trump di sovvenzioni e prestiti federali che potrebbero ammontare a 3000 miliardi di dollari. Il giudice distrettuale Loren L. AliKhan ha bloccato il provvedimento pochi minuti prima che entrasse in vigore. La sospensione amministrativa dura sino a lunedi'.

 

'TRUMP CAPO DEL POTERE ESECUTIVO, PUÒ LICENZIARE CHIUNQUE'

(ANSA) - "Trump è il capo del potere esecutivo e quindi ha il potere di licenziare chiunque desideri nella branca esecutiva": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt nel suo primo briefing con la stampa rispondendo ad una domanda sulla legalità di silurare gli ispettori generali di vari ministeri senza notificarlo prima al Congresso e i procuratori del dipartimento della Giustizia che lo hanno perseguito.

 

donald trump comizio a concord, north carolina foto lapresse.

CASA BIANCA, 'LO IUS SOLI È INCOSTITUZIONALE'

(ANSA) - L'opinione legale di questa amministrazione e' che lo ius soli "sia incostituzionale": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt nel suo primo briefing con la stampa, assicurando che la presidenza Trump e' pronta a difendere la sua battaglia per annullare lo ius soli davanti alla corte suprema.

 

PURGHE TRUMP, GEN. MILLEY SENZA SCORTA E SOTTO INDAGINE

(ANSA) - Le purghe di Donald Trump colpiscono anche il suo ex capo di stato maggiore. Il capo del Pentagono Pete Hegseth ha deciso di rimuovere la scorta al generale in pensione Mark A. Milley, di revocare il suo nullaosta di sicurezza e di ordinare un'inchiesta dell'ispettore generale per determinare se ci sono prove sufficienti per togliergli una stella, in base alle sue azioni volte a "indebolire la catena di comando" durante il primo mandato del presidente Trump. Lo riferiscono alcuni media Usa. Rimosso anche un suo secondo ritratto al Pentagono.

 

trump milley

In passato Trump aveva evocato la pena di morte per alto tradimento per Milley, caduto in disgrazia per aver resistito a varie istanze dell'allora commander in chief e per aver parlato segretamente con la Cina per rassicurarla dopo l'assalto al Capitol. Milley, che ha definito Trump "un fascista sino al midollo", ha riconosciuto anche in una testimonianza al Congresso di essere stato la fonte di diversi libri poco lusinghieri sulla prima amministrazione Trump. Joe Biden gli ha concesso una grazia preventiva contro eventuali vendette del suo successore.

 

trump musk

'TRUMP PRONTO A BUYOUT PER DIPENDENTI CHE LASCIANO ENTRO IL 6/2'

(ANSA) - La Casa Bianca e' pronta a pagare fino al 30 settembre i dipendenti federali che non vogliono tornare in ufficio, a condizione che si dimettano entro il 6 febbraio: lo rivela Axios citando un funzionario dell'amministrazione. La Casa Bianca si aspetta che dal 5% al ;;10% dei dipendenti federali accetti l'offerta, il che significherebbe potenzialmente centinaia di migliaia di persone. L'amministrazione prevede che i buyout potrebbero in definitiva far risparmiare ai contribuenti fino a 100 miliardi di dollari all'anno.

 

Trump taglia tutto, scontro con Bessent sui dazi

Benedetta Guerrera per l’ANSA

 

Aiuti all'estero, prestiti federali, finanziamenti a programmi interni. La scure di Donald Trump continua ad abbattersi senza pietà sulle spese ritenute "inutili" dal presidente che continua anche a mantenere alta la pressione sui dazi, nonostante il suo ministro del Tesoro sia per una linea più morbida.

 

donald trump in ohio 7

Ma la ghigliottina di The Donald ha tagliato anche i vertici di Usaid e minaccia le teste dei procuratori che si sono occupati della rivolta contro Capitol Hill.

 

Il presidente sta attuando una ad una le promesse fatte in campagna elettorale ad un ritmo serratissimo (è in carica solo da una settimana) e a botte di ordini esecutivi che, in alcuni casi, potrebbero scontrarsi con le decisioni del Congresso. Come ad esempio quello per la sospensione di tutte le sovvenzioni e i prestiti del governo.

 

VIGNETTA SU ELON MUSK E DONALD TRUMP

Il direttore ad interim dell'ufficio del bilancio americano ha dato istruzione alle agenzie federali di "sospendere temporaneamente tutte le attività relative agli obblighi e all'erogazione dell'assistenza finanziaria", chiedendo di verificare se i programmi in atto siano coerenti con i decreti esecutivi di Trump che vietano la diversità e l'inclusione e limitano la spesa per l'energia pulita.

 

Il blocco non riguarda il Social Security o il programma di assistenza sanitaria Medicare ma ha scatenato l'ira dei democratici. Il leader della minoranza democratica al Senato l'ha definito una "pugnalata al cuore" delle famiglie americane.

 

"Il popolo americano pagherà un prezzo terribile", ha avvertito Chuck Schumer. Sul fronte estero Trump continua a minacciare dazi sui beni di quei Paesi che non hanno un rapporto commerciale "equilibrato" con gli Stati Uniti. Il suo neo confermato ministro del Tesoro, Scott Bessent, avrebbe in mente di imporre tariffe universali del 2,5% sulle importazioni da far salire poi gradualmente ogni mese concedendo così tempo alle aziende di prepararsi e ai vari Paesi di negoziare con l'amministrazione.

LA CONDANNA DI DONALD TRUMP - MEME BY OSHO

 

Ma per il tycoon non è abbastanza. Come è noto, le percentuali che sta valutando il presidente americano sono ben più alte - dal 10% al 25% - e non sarebbero graduali.

 

Del rischio dazi americani, che dalla vittoria del tycoon agita l'Europa egli altri alleati, si è discusso anche in una riunione alla Farnesina tra il ministro Antonio Tajani e alcuni rappresentanti del tessuto produttivo italiano.

 

Il capo della diplomazia ha spiegato che il piano del commander-in-chief prevede, prima di un'eventuale decisione sulle tariffe, "una ricognizione entro il primo aprile sulla politica commerciale" Usa in generale, con un approccio pragmatico.

scott bessent 1

 

"Sono certo che il legame di amicizia che lega Italia e Stati Uniti ci consentirà di rafforzare sempre di più il dialogo con Washington anche in materia di politica commerciale", ma allo stesso tempo "siamo pronti a sostenere le nostre imprese per creare nuove opportunità di investimento in altre regioni del mondo", ha assicurato Tajani.

 

Nel frattempo, secondo il Washington Post, l'amministrazione Trump ha messo in congedo forzato la maggior parte della leadership di Usaid, l'agenzia americana per lo sviluppo internazionale, perché molti funzionari di alto livello hanno cercato di aggirare il decreto esecutivo sul congelamento di tutti gli aiuti esteri americani.

 

Mentre il dipartimento di Giustizia ha lanciato un progetto speciale per indagare sui pubblici ministeri che si sono occupati dei rivoltosi del 6 gennaio.

 

E sempre a proposito di giustizia, continuano gli arresti di massa dei migranti senza documenti con una media di oltre 1.000 al giorno e le prime retate iniziate anche a New York, con la segretaria degli Interni Kristi Noem che postato su X il video di un arresto al Bronx.

mark zuckerberg - lauren sanchez - jeff bezos - sundar pichai elon musk al giuramento di trump

LA MEME COIN DI DONALD TRUMP

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…