merkel lindner seehofer

ANGELA BATTI UN COLPO! – LIBERALI E BAVARESI TIRANO LA GIACCHETTA ALLA MERKEL PER SPOSTARE LA POLITICA TEDESCA VERSO DESTRA: FUORI LA GRECIA DALLA UE, CHIEDE LINDNER; ED IL “CUGINO” DI MONACO SEEHOFER VUOLE MENO IMMIGRATI – SCHAUBLE VERSO PRESIDENZA DEL BUNDESTAG. IL SUO POSTO DI MINISTRO DELLE FINANZE HA SEMPRE FATTO GOLA A SCHULTZ

 

Tonia Mastrobuoni per la Repubblica

 

Horst Seehofer

Si è presentato alla conferenza stampa di ieri pomeriggio spettinato e con l' aria di aver dormito poco, Horst Seehofer. Il capo della Csu porta il peso del peggior risultato che la sorella bavarese della Cdu abbia mai incassato dal 1949. I cristianosociali sono crollati di 10 punti, rispetto alle ultime elezioni, al 38%. Per un partito che per decenni ha governato la regione più ricca della Germania con la maggioranza assoluta, una batosta, soprattutto in vista delle elezioni regionali dell' anno prossimo.

 

Ma il sessantottenne dalla chioma bianca deve essersi ulteriormente rabbuiato leggendo le agenzie che battevano ieri, una dopo l' altra, richieste di dimissioni nei suoi confronti. Qualcuna viene dai fedelissimi del suo acerrimo rivale, Markus Soeder, che vorrebbe anche succedergli alla guida del partito. Davanti ai giornalisti, però Seehofer sembra aver capito il messaggio di fondo del suo elettorato, l' accusa di "signor tentenna" che gli è arrivata da più parti.

seehofer merkel

 

Il leader Csu è colpevole, secondo i suoi avversari, di aver chiesto per un anno e mezzo un tetto ai profughi, cedendo, alla fine, alle politiche aperte della cancelliera. Dobbiamo «chiudere il fianco destro», ha ribadito ieri. Per la Csu la crescita esponenziale dell' Afd è il problema principale, nel Land di Monaco, la città simbolo dell' accoglienza del 2015, e dei confini verso i Paesi da cui provengono i flussi più robusti. Dunque, ha aggiunto, «non possiamo far finta di niente. Dobbiamo affrontare la questione dell' immigrazione e della sicurezza».

 

alice weidel leader gay afd

La Csu è solo uno degli elementi - insieme alla spaventosa avanzata dell' Afd - che rischiano di far virare a destra la cancelliera appena riconfermata, nel suo quarto e ultimo mandato. Un altro punto interrogativo è l' ala destra del suo stesso partito, altrettanto ansiosa come Seehofer di "chiudere il fianco destro" colmato dalla destra populista dell' Afd.

 

Prima dell' elezione in Bassa Sassonia del 15 ottobre, tuttavia, sarà difficile che qualcuno scateni una ribellione contro la cancelliera. Fino alla sfida al governatore socialdemocratico del Land di Volkswagen, il partito serrerà i ranghi. Poi esponenti di spicco e possibili successori di Merkel che cominciano ad alzare la testa e sono consapevoli che nella prossima legislatura dovrà lasciare spazio a uno di loro, potrebbero cominciare a fare pressione per restituire un' identità più conservatrice al partito di Adenauer, profondamente "socialdemocratizzato" dalla cancelliera durante i dodici anni di cancellierato.

 

schauble MERKEL

Anche sulle politiche europee, la Cdu potrebbe diventare meno aperta al resto d' Europa. Anche se Merkel ha segnalato di credere enormemente nel rilancio franco-tedesco, bisognerà aspettare la formazione del nuovo governo, per capire in che direzione vorrà muoversi. Prima di gennaio, è difficile aspettarsi l' apertura di un cantiere di riforma. Una figura chiave del rilancio sarà anche il prossimo ministro delle Finanze; ieri alcune autorevoli voci della Cdu, tra cui quella del commissario Ue Oettinger, hanno chiesto di nominare Wolfgang Schaeuble presidente del nuovo Bundestag. Un modo per tenere a freno l' aggressività dell' Afd, ma anche di liberare una casella cruciale, nei negoziati per il prossimo esecutivo.

christian lindner leadr liberali tedeschi

 

Il terzo elemento che rischia di strattonare a destra il prossimo governo Merkel - soprattutto in vista di quello che sembra il progetto più ambizioso del suo ultimo mandato, quello del rilancio dell' eurozona - è l' eventualità di una coabitazione coi liberali della Fdp. In campagna elettorale il leader, Christian Lindner, ha detto di voler buttare fuori la Grecia dall' euro. E all' indomani del voto di domenica ha sottolineato che l' ipotesi di un budget europeo da cui attingere in caso di recessioni «è impensabile», una «linea rossa ». La riforma dell' Europa parte insomma in salita. Anzitutto per Angela Merkel.

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...