ANNE SINCLAIR, CHE PER FARE LA MOGLIE CORNUTA DEL LEADER DELLA “GAUCHE CHIAVAR” STRAUSS KAHN ABBANDONO’ LA TV, TORNA IN PISTA CON UN LIBRO SULLA SUA INFANZIA E LA DIREZIONE DELL’HUFFINGTON POST FRANCESE - A PROPOSITO DEL MARITO: “SI SONO SUPERATI I LIMITI DEL VOYEURISMO. NON È COMPITO DEI GIORNALISTI FARE LEZIONI DI MORALE. AL POST VALUTEREMO TUTTE LE NOTIZIE CON LO STESSO METODO” - IO TROPPO REMISSIVA?: “SONO UNA FEMMINISTA MA NON ACCETTO LEZIONI SUL MIO COMPORTAMENTO DA ALTRE FEMMINISTE”…

1 - LA MOGLIE DI DSK - «SUPERATI I LIMITI DEL VOYEURISMO»...
Da "il Giornale" - «Superati i limiti del voyeurismo e dell'inquisizione». Anne Sinclair, moglie di Dominique Strauss Kahn, affida a un'intervista a «Le Parisien» il suo sfogo sui giorni successivi allo scandalo del Sofitel, quando Dsk venne accusato (e poi pienamente scagionato) dall'accusa di stupro. «Il lavoro della stampa è stato legittimo per rendere conto di un evento di cui non minimizzo l'importanza politica.

Ma trovo che i limiti del voyeurismo e dell'inquisizione siano stati superati», ha dichiarato la giornalista, oggi alla direzione della versione francese del sito d'informazione Huffington Post. Proprio in questi giorni esce in Francia il libro «21 rue de la Boetié», in cui torna la Sinclair sulla storia della famiglia e sulla figura del nonno, Paul Rosenberg, celebre mercante d'arte e amico di Picasso.

2 - "IO DA SEMPRE FEMMINISTA SU DSK NON ACCETTO LEZIONI"
Anais Ginori per "la Repubblica"

«Sono una femminista, da sempre. Ma non accetto lezioni sul mio comportamento da altre femministe». In un salone dell´Hotel des Saint-Pères, nel sesto arrondissement, Anne Sinclair sorseggia tè verde. Ha il viso meno scavato di quando apparve in mondovisione al fianco del marito, Dominique Strauss-Kahn, nel tribunale di New York. E´ in tailleur gonna nero, l´unico dettaglio cromatico che ricorda quel fatidico giorno. Per molte donne, Sinclair rappresenta un enigma. Troppo sottomessa, troppo forte?

Gioca con la penna appoggiata sul tavolo accanto al taccuino. «Ottima scelta» dice con un sorriso. Ha accettato di farsi intervistare a condizione di non parlare delle inchieste giudiziarie su Dsk ancora in corso. La settimana prossima è prevista la prima udienza della procedura civile intentata dalla cameriera del Sofitel, mentre a fine mese l´ex direttore del Fondo monetario potrebbe essere formalmente indagato nello scandalo di prostituzione partito da Lilla. Lei ormai ha voltato pagina, almeno in parte. Dal 23 gennaio, Sinclair è direttrice dell´edizione francese dell´Huffington Post e sta per pubblicare un libro, "21 rue La Boétie".

Sa già che molti lettori saranno scontenti?
«Posso immaginarlo: chi si aspetta qualche rivelazione nel mio libro resterà deluso. Parlo di mio nonno, Paul Rosenberg, un uomo formidabile, uno di quei mercanti d´arte che tra il 1918 e il 1940 hanno promosso e sostenuto artisti contemporanei come Braque, Picasso, Matisse, quando non erano ancora di moda».

Tutto parte da un banale controllo di polizia.
«Nel 2010 mi sono ritrovata a dover giustificare la mia nazionalità, e quella dei miei nonni. Mi è sembrato di rivedere una mentalità che non pensavo potesse tornare in Francia. E´ così che è incominciata una ricerca più intima sulla mia famiglia. Il libro era già pronto l´anno scorso, ne ho ritardato l´uscita a causa degli eventi legati a mio marito. Vedremo se un giorno avrò voglia di scrivere invece su questa storia recente. Per adesso, non me la sento proprio».

L´indirizzo 21 rue La Boétie è divento un simbolo, per lei ma non solo.
«Mio nonno è dovuto partire da questa casa di famiglia nel giugno 1940, arrivando poi a New York. Per uno strano caso del destino, il palazzo è diventato la sede di un officina della Gestapo, con compiti particolarmente odiosi. Ho raccolto foto di mostre che sono state organizzate nella sede, ad esempio quella su come riconoscere un ebreo da un francese. A volte, si dimentica la violenza delle parole dell´epoca».

L´America che ha dato rifugio alla sua famiglia, è diventato anche il paese nel quale suo marito è stato arrestato. Ha del risentimento?
«L´America della mia infanzia è idealizzata. Ho conosciuto un altro paese da adulta, soprattutto trasferendomi a Washington negli ultimi quattro anni. Nel maggio 2011 mi sono ritrovata in qualche modo prigioniera dell´America. La città di New York è diventata per me e la mia famiglia sinonimo di violenza e ingiustizia. Poi, però, ci sono tornata di recente per l´Huffington Post. I ricordi si susseguono, senza mai sovrapporsi».

Perché più di dieci anni fa, al culmine del successo televisivo, ha messo il suo mestiere tra parentesi?
«Una scelta di deontologia, fatta quando mio marito è stato nominato ministro delle Finanze. Una giornalista è un po´ schizofrenica, è capace di fare domande anche alle persone più care, senza tener conto del legame affettivo. Ma i telespettatori non mi avrebbero più riconosciuto questa libertà».

Cosa l´ha convinta invece a tornare sulla scena?
«E´ Arianna (Huffington, ndr) che mi ha rimesso al lavoro. Mi sono lanciata in questa bella avventura, con una redazione più giovane e geek di me. In meno di due mesi, siamo riusciti a ottenere 2 milioni di visitatori unici, un ottimo risultato anche se i nostri mezzi sono limitati».

Come vi comportate con le notizie che riguardano Dsk?
«A proposito di mio marito, siamo stati molto chiari sin dall´inizio con Arianna e poi con la redazione. Valutiamo le notizie, tutte le notizie, con lo stesso metodo. Senza tener conto di me o di chicchessia».

L´affaire è uno spartiacque nell´informazione francese, tradizionalmente riservata sulla vita privata di uomini pubblici.
«L´impatto è stato violento. I colleghi dovevano raccontare un evento internazionale, con dei risvolti politici e sociali. Lo capisco. Ma io e mio marito siamo stati vittime di una deriva dell´informazione. Un inedito voyeurismo, un modo di guardare la nostra coppia dal buco della serratura. Non è compito dei giornalisti fare lezioni di morale».

Cosa risponde ad alcune femministe che l´accusano di essere remissiva?
«Ho incominciato a lavorare da giovane in un ambiente maschile. Nel mio piccolo, mi sono battuta per la parità delle carriere, degli stipendi. Il femminismo è nato come difesa delle libertà e dell´eguaglianza di diritti, alcune donne vogliono farne invece una battaglia contro gli uomini. Ma non spetta alle femministe dire: ecco come dovete condurre la vostra vita».

Ci sono anche donne che ammirano il suo coraggio. Se ne compiace?
"Tutto mi tocca. Le critiche e gli elogi. Le violenze e gli applausi. Ma non chiedo niente a nessuno. Non faccio l´apologia di qualcosa, e non voglio dare lezioni. Vorrei che fosse lo stesso per gli altri. La gente per strada mi ferma, ricevo testimonianze di simpatia. Prima accadeva per la mia professione. Oggi è diverso, ogni tanto è invadente. Cerco di abituarmi. Quando hai per due mesi delle telecamere puntate sulla tua camera da letto, capisci che non potrai mai più ritrovare l´anonimato. C´est la vie, è la vita».

 

DOMINIQUE STRAUSS KAHNstrauss-kahnANNE SINCLAIR DOMINIQUE STRAUSS KAHN E PIERRE MOSCOVICISTRAUSS KAHN Strauss Kahn ARIANNA huffington

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO