ARIDATECE LA “COOL” BRITANNIA - NON E’ PIU’ IL PAESE TRENDY DEI TEMPI DI BLAIR, L’INGHILTERRA RISCHIA DI RITROVARSI DOPO IL VOTO INGOVERNABILE E PIU’ DIVISA - LA DEBOLEZZA DI CAMERON E MILIBAND

TONY BLAIR E DAVID CAMERON TONY BLAIR E DAVID CAMERON

Articolo di Robert Harris pubblicato da “la Repubblica” - Testo raccolto da Enrico Franceschini

 

La Gran Bretagna, dirà chi ci osserva da lontano assistendo a questa campagna elettorale e ai risultati che stanno per arrivare, non è più quella di una volta. Il tempo in cui i due maggiori partiti, conservatori e laburisti, si spartivano fra loro il 90 per cento dell’elettorato e poi uno dei due governava stabilmente per i successivi cinque anni sembra finito per sempre.

 

In realtà non mancano, se guardiamo indietro agli ultimi 150 anni, altre elezioni in cui non ci fu un netto vincitore e furono necessarie coalizioni, accordi, alleanze, anche non semplici o addirittura controverse e talvolta fragili. Ma il cambiamento rispetto al passato è reale.

 

un giovane david cameronun giovane david cameron

È il risultato del collasso delle barriere di classe. Classe operaia, classe media e aristocrazia esistono ancora, ma non sono più le stesse. C’è una grande confusione sociale, resa ancora più caotica dal nazionalismo in Scozia, Galles, Irlanda del Nord, e dalla reazione xenofoba, populista di partiti come l’Ukip a immigrazione e globalizzazione.

Il Regno Unito è oggi diverso rispetto al passato anche recente, a meno di vent’anni fa.

 

Dove è finita la Cool Britannia di Tony Blair, la nazione trendy, alla moda, benestante e ottimista di fine anni ‘90? E’ stata travolta, come gran parte dell’Occidente, dalla grande recessione del 2008.

 

i capelli di david cameroni capelli di david cameron

Blair a Londra, come Bill Clinton a Washington, erano leader progressisti per un’epoca di pace e di economia in crescita, quando sembrava che la storia fosse finita e il mondo destinato a un progresso continuo. Ora il mondo ci appare assai differente, e di conseguenza anche la Gran Bretagna è differente. Veniamo da cinque anni di austerità, siamo meno ottimisti, le cifre indicano che la crisi è terminata, eppure molti di noi non si sentono più come prima.

 

Il grande mistero di queste elezioni, in effetti, è proprio questo: come mai David Cameron non sembra in procinto di stravincerle, considerato che ha ridotto il deficit, fatto ripartire la crescita, tagliato la disoccupazione e portato la Borsa ai livelli di prima del 2008?

farage e milibandfarage e miliband

Il governo conservatore dovrebbe avere fatto campagna elettorale vantando i propri successi.

 

Invece l’ha fatta diffondendo timori su cosa potrebbe accadere se tornano al potere i laburisti. Il motivo di fondo è che la gente, l’uomo medio, non ha sentito i benefici della ripresa: la maggioranza forse non sta peggio di cinque anni fa, ma nemmeno meglio.

E poi c’è una ragione legata alla personalità di Cameron e all’immagine del suo partito. I conservatori sono tornati a essere un marchio tossico.

 

ed miliband giovaneed miliband giovane

Per decenni sono stati attenti a scegliere leader che appartenevano alla classe media: Margaret Thatcher è l’esempio migliore, veniva da una famiglia modesta, era possibile riconoscersi in lei, nelle sue aspirazioni, nei suoi modelli. Con Cameron, i Tories hanno scelto di nuovo un leader educato a Eton e Oxford, un figlio dell’alta borghesia. Non è mai riuscito a connettersi veramente con l’elettorato, con la pancia della nazione.

 

Non che Ed Miliband ci riesca molto meglio, altrimenti sarebbe anche lui in procinto di stravincere le elezioni, attaccando il bilancio negativo o insufficiente del partito al governo. Miliband è cresciuto in campagna elettorale, è un candidato migliore di Gordon Brown, l’ultimo premier laburista (che volle succedere a tutti i costi a Blair, con effetti disastrosi), ma non convince tutti. La vera e unica stella della campagna elettorale è stata Nicola Sturgeon, la leader del partito nazionalista scozzese.

 

NICOLA STURGEON ED MILIBANDNICOLA STURGEON ED MILIBAND

Bravissima nei comizi e nei dibattiti tivù, chiara, efficace e di sinistra senza paura di dichiararlo. Il suo partito sarà probabilmente l’ago della bilancia del prossimo parlamento. Ma rischiamo di avere un parlamento ingovernabile e un paese diviso. L’Inghilterra, il sud della nostra nazione, è più ricca e fondamentalmente più conservatrice della Scozia, del Galles e dell’Irlanda del Nord.

 

Il nostro sistema maggioritario premia un piccolo partito come quello della Sturgeon, che con il 4 per cento dei voti, tutti circoscritti in Scozia, potrebbe conquistare 50 o 60 deputati, più del doppio dei liberaldemocratici, anche se questi prenderanno l’8 per cento dei voti. Il regno di Elisabetta II, insomma, rischia sempre più di disunirsi, tra ricchi e poveri, inglesi e indipendentisti, nord e sud.

ed miliband col paninoed miliband col panino

 

Se le elezioni produrranno un governo, questo potrebbe cadere dopo pochi giorni o pochi mesi e dovremo tornare a votare. Il prossimo futuro vedrà una Gran Bretagna incerta e instabile.

 

La consolazione è che sarà pur sempre un paese democratico. Proprio quest’anno, fra pochi giorni, si celebra l’ottocentenario della Magna Carta, il documento con cui un re inglese pose le basi dello stato di diritto e dunque della democrazia moderna. Ebbene, se c’è una lezione che ho imparato facendo ricerche per il mio ultimo libro sull’affare Dreyfus, è il bisogno che abbiamo di democrazia e trasparenza.

david cameron si tinge i capellidavid cameron si tinge i capelli

 

Ogni sistema democratico ha le sue pecche, e perciò ogni tanto occorre cambiare le regole, fare le riforme. Ma è ancora il miglior sistema che sia stato inventato. O come diceva Churchill, è il sistema peggiore, a eccezione di tutti gli altri.

Ed MilibandEd Milibandcameron clegg farage miliband in galoscecameron clegg farage miliband in galosce

Ultimi Dagoreport

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO

vladimir putin kim jong un xi jinping donald trump

DAGOREPORT – L’UNICO RISULTATO REALE OTTENUTO DA TRUMP NEI PRIMI 8 MESI DEL SUO SECONDO MANDATO È STATO RIABILITARE PUTIN: APPLAUDENDOLO IN ALASKA, HA RILEGITTIMATO LA MALCONCIA RUSSIA COME POTENZA MONDIALE, RAFFORZANDO LA FIGURA DEL “MACELLAIO DI MOSCA” (COPYRIGHT BIDEN) - DOPO TANTO PENARE E PROMESSE SCRITTE SULLA SABBIA, TRUMP SPERAVA DI OTTENERE ALMENO UNA TREGUA AEREA SULL’UCRAINA. E INVECE “MAD VLAD” HA FATTO SPALLUCCE E, TUTTO GAUDENTE, SI E' SCAPICOLLATO IN CINA ALLA CORTE DEL SUO VERO PADRONE, XI JINPING  – DISPIACE PER TRAVAGLIO MA LA RUSSIA NON HA ANCORA VINTO LA GUERRA: L’AVANZATA IN UCRAINA È SOLO PROPAGANDA. TRANNE DUE REGIONI E QUALCHE VILLAGGIO CONQUISTATO IN DONBASS, IN REALTÀ IL FRONTE È IMMOBILE DA MESI (A MOSCA NON BASTANO LE TRUPPE NORDCOREANE, ORA E' COSTRETTA A RECLUTARE IN PATRIA, DOPO I GALEOTTI, ANCHE LE DONNE IN CARCERE) – LA PRESSIONE SU PUTIN DEL MEDIATORE ERDOGAN E DI MODI PER UNA TREGUA IN UCRAINA - IL LEADER INDIANO, INCAZZATO CON “MAD VLAD” CHE LODA E IMBRODA XI E GLI FA FARE LA FIGURA DELL’AMICO SFIGATO, FA PRESENTE CHE L'ALLEANZA DELLO SCO E' SOLO ''TATTICA MA NON STRATEGICA'. MA UN DOMANI CHISSA'... 

trump meloni minzolini il giornale

DAGOREPORT - AVVISATE LA “TRUMPETTA” MELONI: L’ATTACCO PIÙ FEROCE AL BULLO DELLA CASA BIANCA LO SFERRA “IL GIORNALE” DIRETTO DAL SUO BIOGRAFO, ALESSANDRO SALLUSTI – L’ARTICOLO LO FIRMA QUEL VECCHIO VOLPONE DI MINZOLINI: “TRUMP HA SOSTITUITO IL CEMENTO DEI VALORI DI LIBERTÀ E DI DEMOCRAZIA CON IL DENARO, IL BIECO INTERESSE, LOGORANDO L'UNITÀ IDEALE DI QUESTA PARTE DEL MONDO” – “UNA TRAGEDIA PER CHI CREDE ANCORA NELL'OCCIDENTE. SOLO L'UNITÀ EUROPEA, LA DISPONIBILITÀ DELLE DEMOCRAZIE DEL VECCHIO CONTINENTE AD ASSUMERSI RESPONSABILITÀ MAGGIORI RISPETTO AL PASSATO, PUÒ FAR APRIRE GLI OCCHI ALL'ALLEATO” - L'ESATTO CONTRARIO DI QUELLO CHE VUOLE LA "PON PON GIRL" ITALIANA DI TRUMP, STRENUAMENTE CONTRARIA AI “VOLENTEROSI" (QUANTO DURERA' LA PRESENZA DELLA FIRMA DI MINZO SU "IL GIORNALE"?)