beppe grillo alice salvatore

ARISTOCRAZIA GRILLINA - CHI È ALICE SALVATORE, DA MASCOTTE DEL MOVIMENTO A 'CATTIVO TENENTE' CHE DECIDE CHI CACCIARE IN NOME DI GRILLO, DA ULTIMA QUELLA DELLA CANDIDATA A GENOVA: ''MI ATTACCANO PERCHE' MISOGINI'' - IL M5S A GENOVA PERDE ALTRI PEZZI, RESTA IL SEGRETO SUI 'DOCUMENTI' ALLA BASE DELL'EPURAZIONE

 

marika cassimatismarika cassimatis

 

 

1. M5S PERDE ALTRI PEZZI A GENOVA. RABBIA SUL WEB

Erika Dellacasa per il ''Corriere della Sera''

 

Il giorno dopo il «caso Genova» grillini ortodossi, critici e fuoriusciti tutti hanno affilato i coltelli o - più concretamente - hanno usato senza sosta la tastiera. Sul web e sui cellulari, su Facebook e via Twitter con gli hashtag si è riversato il mal di pancia della base sconcertata dalla decisione di Beppe Grillo di cancellare la candidatura di Marika Cassimatis (vincitrice delle Comunarie) a sindaco di Genova per sostituirla con il secondo arrivato, il «preferito» Luca Pirondini.

Cassimatis grilloCassimatis grillo

 

Sugli stessi social si indignano contro i dubbiosi e i «traditori» quelli che hanno aderito con entusiasmo all' appello di Grillo: fidatevi di me. «Per un pentastellato la frase "non mi fido di Beppe" è un ossimoro, una contraddizione in termini», ha scritto su Fb la portavoce dei grillini in Senato Elena Fattori e la ligure Alice Salvatore ha condiviso.

 

Ma il «caso Genova» non può finire così. Cassimatis ha lanciato l' hashtag #effettodomino perché, spiega «quanto è successo ha scatenato un effetto domino tra gli iscritti al movimento, in tanti si sono dimessi e il Meet Up di Sturla (un quartiere di Genova, ndr ) si è sciolto lanciando un "arrabbiatissimo addio". Questo avrà pure un significato».

beppe grillo alice salvatorebeppe grillo alice salvatore

 

A dimettersi sono stati tre consiglieri di un municipio cittadino ma fra gli iscritti di base si contano altri sparsi abbandoni. Dal web alla strada il tam tam degli scontenti manda anche segnali sulla volontà di organizzare una manifestazione di protesta, fra il corteo e il sit-in, che potrebbe avere per obiettivo nei prossimi giorni la casa di Grillo sulla collina di Sant' Ilario.

 

A esasperare gli animi c' è anche il segreto sui «documenti» che hanno convinto il leader a intervenire a gamba tesa a Comunarie già concluse escludendo la professoressa ma di cui Grillo non ha indicato né il contenuto né l' origine: «Ho chiesto di vederli - ripete Cassimatis - ma non ho avuto risposte». I documenti sarebbero degli screenshot (foto di messaggi su cellulari o computer) con critiche al limite dell' insulto al leader dei 5 Stelle e soprattutto alla consigliera regionale Alice Salvatore, riconducibili però ai sostenitori di Cassimatis e non direttamente a lei.

beppe  grillo  alice salvatorebeppe grillo alice salvatore

 

Ma chi ha fotografato i messaggi e li ha conservati? Con quale scopo? Si tratterebbe - mormorano i ribelli del Movimento - di qualcosa di molto simile a un' attività di dossieraggio. E Cassimatis accusa: «Lanciare il sasso e ritirare la mano in questi frangenti equivale a una diffamazione pretestuosa». L' esclusa nega per ora di volersi unire a Effetto Genova, progetto lanciato da Paolo Putti, ex capogruppo M5S in Comune, sulla scia di Effetto Parma di Pizzarotti. Alcuni di questi fuoriusciti saranno oggi a Roma alla costituente di Alternativa Libera, guidata da Massimo Artini.

 

 

2. ALICE, DA MASCOTTE A «CATTIVO TENENTE»: MI ATTACCANO PERCHÉ MISOGINI

Marco Imarisio per il ''Corriere della Sera''

 

Sembrava una ragazza timida, il 29 maggio 2015, quando un Beppe Grillo poco convinto scese dalla collina di Sant' Ilario per fare un comizio in piazza De Ferrari insieme alla «sua» aspirante presidente della Regione Liguria. «La nostra Alice è una sconosciuta?

beppe   grillo  alice salvatorebeppe grillo alice salvatore

Bèlin, la conosco poco anch' io, ma l' importante è che sia sconosciuta alle procure». Questa la battuta migliore rimasta impressa nel taccuino.

 

La famiglia Era arrivata da poco, sulla terza onda, quella generata dalle elezioni politiche del 2013. Giovane, colta. Laureata in Lingue, un master, una curiosità che l' aveva portata anche a frequentare un corso per agenti spedizionieri. Famiglia benestante e militante, con mamma Annalisa, appassionata di botanica, che da tempo aveva sposato la causa M5S.

 

Alice era ben presto diventata la mascotte del Meet up storico, di nome e di fatto. L' epopea genovese di M5S verrà ricordata per il «Fidatevi di me» scolpito sul blog da Beppe Grillo. Ma c' è dell' altro. La mutazione in atto all' interno di M5S, il cambio di stagione e di persone.

 

alice salvatore beppe grillo luigi di maioalice salvatore beppe grillo luigi di maio

E nulla spiega quel che sta accadendo più della parabola di Alice Salvatore, che racchiude la prevalenza del rapporto fiduciario con i vertici sulla semplice militanza. I suoi detrattori, che non sono pochi e non si trovano solo tra i fuoriusciti di M5S, le hanno affibbiato il soprannome di Dama, con colore cangiante a seconda dell' umore. I più cattivi la chiamano «Il cattivo tenente», per il modo di fare casermesco. L' unica cosa certa è che ci sono le sue impronte digitali su questa implosione, questa romanizzazione del M5S genovese.

 

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È stata proprio sua madre a prevedere quel che sarebbe poi accaduto, auspicando il ritiro del simbolo del Movimento da parte di Grillo alla lista uscita vincitrice dalle Comunarie. La circostanza è sembrata sospetta ai più, una anticipazione ben informata più che una profezia. Sua figlia si è difesa su whatsapp con gli ormai ex amici, che hanno riportato i suoi messaggi: «Ce l' hanno con me perché sono misogini, io sono qui solo per lavorare, la Cassimatis probabilmente non si trovava bene nel Movimento, non scambiatemi con Grillo».

 

L' ascesa Nel 2014 Alice viene candidata alle Europee e si mette in mostra per un attacco ai consiglieri comunali pentastellati, a suo dire troppo di sinistra e per questo colpevoli di non chiedere mai la testa del sindaco Marco Doria. In campagna elettorale non tutto fila liscio. Litiga con i garanti, due parlamentari di Savona, che devono gestire le apparizioni dei vari candidati. Lei va a tutti gli incontri, non solo a quelli riservati a lei, sconfina anche in Piemonte. Non viene eletta.

Cambia strategia, puntando di più sulla comunicazione web.

 

E ottiene la nomination per le Regionali, dove sarà la consigliera più votata di Liguria. A quel tempo risalgono i corsi a Roma. Stringe rapporti con il mitico «staff», ha contatti frequenti con Luigi Di Maio e Massimo Bugani in conto Casaleggio&Associati. Diventa la garante della linea decisa tra la capitale e Milano che non ama l' indipendenza mostrata dai locali. L' investitura non ha alcuna ufficialità. Alice è capogruppo in Regione, null' altro.

Beppe Grillo con Alice Salvatore, candidata alle regionali del M5S, e Luigi Di MaioBeppe Grillo con Alice Salvatore, candidata alle regionali del M5S, e Luigi Di Maio

Ma quando comincia a essere scortata da Daniele Tizzanini, l' ultrà del Genoa dal passato piuttosto complicato che di solito fa da ombra a Grillo, gli idealisti grillini genovesi della prima ora capiscono di aver perso la partita.

 

Le Amministrative incombono. La base vuole il dibattito. Lei crea una rete parallela di incontri. A febbraio l' assemblea le chiede di smetterla di agire in autonomia, senza alcun mandato. La mozione viene approvata con 102 voti favorevoli. Solo cinque gli astenuti.

Tra loro c' è Luca Pirondini, il candidato prescelto da Alice Salvatore, suo ex portavoce per le Regionali. Con l' approvazione dello staff disegna un percorso per lui. E perde comunque, prima del ribaltone certificato dall' alto con una votazione estesa a tutta Italia, perché a Genova non c' erano certezze. Alice Salvatore vince ancora. Ma è una vittoria molto imparentata con Pirro.

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