
LA DESTRA VUOLE FARSI LA LEGGE ELETTORALE SU MISURA – ARRIVA IN COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI DEL SENATO IL DISEGNO DI LEGGE CHE CANCELLA IL BALLOTTAGGIO NEI COMUNI SOPRA I 15 MILA ABITANTI, STABILENDO CHE SI POTRÀ ESSERE ELETTI SINDACI CON IL 40% DEI VOTI – LA MAGGIORANZA VUOLE ABOLIRE IL SECONDO TURNO DELLE AMMINISTRATIVE, CHE SI È DIMOSTRATO ESSERE SPESSO FAVOREVOLE AL CENTROSINISTRA, QUANDO IL "CAMPO LARGO" TENDE A COMPATTARSI – IL PD ATTACCA: “CAMBIARE LE REGOLE DELLA DEMOCRAZIA A COLPI DI MAGGIORANZA RAPPRESENTA UN GRAVE ERRORE”
Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per “la Repubblica”
Il testo anti-ballottaggi arriva sul tavolo della commissione Affari costituzionali del Senato con un carico di emendamenti da oggi in discussione: 700 sono stati presentati dal Partito democratico e da Alleanza verdi e sinistra.
Ma la maggioranza ha intenzione di andare avanti come un treno. Le loro proposte di modifica si fermano infatti a cinque. […]
E così il disegno di legge, che cancella il ballottaggio nei Comuni sopra i 15 mila abitanti, stabilendo che si potrà essere eletti sindaci con il 40%, adesso entra nel vivo.
GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E ANTONIO TAJANI A GENOVA
«Continuano le forzature della destra», sostiene il senatore Alessandro Alfieri del Pd: «Cambiare le regole della democrazia a colpi di maggioranza rappresenta un grave errore. Daremo battaglia in Parlamento», promette.
Questo disegno di legge è una rivoluzione che per il centrodestra significa spazzar via l'incubo del secondo turno, a loro ostile soprattutto perché è a sinistra che il campo tende a compattarsi al ballottaggio.
Basti pensare a cosa è successo in occasione delle comunali del 2022. A Monza il candidato del centrodestra Dario Allevi di Forza Italia aveva raggiunto il 47% al primo turno, ma ha perso al secondo contro Paolo Pilotto del Pd. A Catanzaro, sempre nello stesso anno, al primo turno il centrodestra con Valerio Donato è arrivato in testa con il 44%, ma ha perso il ballottaggio quando Nicola Fiorita, sostenuto da Pd e M5S, è diventato sindaco quando invece al primo turno si era fermato al 31%.
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Esperienze che hanno convinto il centrodestra ormai al governo a cambiare rotta. E non è escluso che possa spuntare una proposta di modifica della maggioranza anche per cancellare il voto disgiunto, quello cioè che permette di votare un sindaco ma non i candidati delle liste collegate.
Ieri è stato fatto il punto anche su questo. I capigruppo a Palazzo Madama, Lucio Malan di Fratelli d'Italia, Massimiliano Romeo della Lega, Maurizio Gasparri di Forza Italia, Michaela Biancofiore di Noi Moderati, d'altronde non hanno mai cambiato idea.
antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse
Anzi, la maggioranza ha lavorato per stilare il prima possibile questo ddl. «Al ballottaggio - è questo il loro ragionamento - partecipa un numero limitato di elettori e spesso chi vince prende meno voti del candidato che si classifica secondo al primo turno. C'è, quindi, un problema di legittimazione democratica e di partecipazione». […]