ROMNEY, IL CAYMANO - IL SITO USA DI GOSSIP GAWKER PRENDE IL POSTO DI WIKILEAKS E METTE IN RETE 950 PAGINE DI DOCUMENTI CHE SQUADERNANO OPERAZIONI OSCURE SUL SUO GIGANTESCO PATRIMONIO PERSONALE, TRA FONDI OFFSHORE ALLE CAYMAN E UN “BLIND TRUST” CON TROPPE FALLE - - LA “CASSAFORTE” SANKATY FU FONDATA NEL 2002, MA GIA’ NEL 1999 ROMNEY FU “LIQUIDATO” DALLA SUA STESSA “BAIN CAPITAL” CON AZIONI DELLA SANTAKY…

Angelo Aquaro per Repubblica

Sono miracoli che riescono solo ai maghi della finanza: soprattutto a quelli che non hanno paura di ricorrere ai trucchi sporchi. Quando lasciò il suo business per dedicarsi alla politica, Mitt Romney, il miliardario che vuole cacciare Barack Obama dalla Casa Bianca, fu liquidato dalla sua stessa società finanziaria Bain Capital con azioni della Sankaty Credit Opportunities Lp.

Era il 1999. Ma la Sankaty non fu fondata che tre anni dopo: nel 2002. Quando insomma il miliardario decise di correre come governatore nello stato del Massachusetts e dovette quindi ripulire la "fedina economica" per mostrarsi estraneo a qualsiasi conflitto d'interesse.

Ecco a voi i Romney Files. Una piccola grande bomba che rischia di esplodere sotto le ambizioni dello sfidante proprio alla vigilia della convention repubblicana che lunedì prossimo lo incoronerà ufficialmente. Il trucco della Sankaty è infatti solo una delle rivelazioni contenute nelle quasi mille pagine pubblicate dal sito americano Gawker che per la prima volta promettono di fare luce nell'intricatissimo labirinto finanziario dell'aspirante presidente da 250 milioni di dollari.

Sono carte finora mai viste. Che aprono illuminanti e inquietanti squarci sugli investimenti che il repubblicano ha nascosto per esempio alle Isole Cayman: non proprio una cassaforte raccomandabile per un politico che giura di avere le mani pulite.

L'inossidabile Mitt si è finora rifiutato di chiarire i frutti della sua incredibile ricchezza. Soltanto dopo le insistenze dei democratici e dell'opinione pubblica, qualche mese fa, ha rivelato gli ultimi due anni di dichiarazioni: svelando guadagni da più di 20 milioni all'anno tassati alla ridicola aliquota del 13 per cento.

I suoi avversari gli chiedono di mostrare anche le dichiarazioni degli anni passati. Una "tradizione" finora seguita da tutti i pretendenti alla Casa Bianca e per ironia della sorte inaugurata proprio da suo padre George - già lui miliardario, già lui governatore - quando negli Anni Sessanta tentò senza fortuna il grande balzo.

Romney ha sempre glissato sulle richieste di chiarezza: sostenendo di aver affidato i suoi investimenti a un "blind trust" su cui per la verità un'inchiesta federale ha anche avanzato dei dubbi. Ma lo sfidante ha soprattutto continuato a giurare di non aver avuto più interessi finanziari da quando appunto - agli inizi degli anni Duemila - ha abbracciato la carriera politica.

La scoperta, adesso, che la società che gli paga la "pensione" milionaria è stata inventata ex post, apre dunque nuovi interrogativi sulla trasparenza economica dell'uomo che vorrebbe rimettere in piedi l'economia degli americani. Una cortina di fumo rischia di essere finalmente diradata dalle carte di questa nuova inchiesta.

"Oggi - scrive Gawker - pubblichiamo più di 950 pagine di revisioni contabili, dichiarazioni finanziarie e lettere di investitori privati su 21 entità dai nomi misteriosi in cui Romney aveva investito fino al 2001 come minimo più di 10 milioni di dollari". "Quasi tutte - continua l'inchiesta - sono società affiliate a Bain Capital, la misteriosa società finanziaria che Romney cofondò nel 1984 e ha retto fino alla sua uscita nel 1999". E' in quest'intricato reticolo di società che si nasconderebbe dunque il tesoro di Romney.

"Molte sono fondi offshore basati nelle Isole Cayman", insiste Gawker. E "messe tutte insieme rivelano la laboriosa, labirintica e profondamente opaca complessità con cui Romney ha gestito la sua ricchezza". Di più: i Romney Files mostrerebbero "gli esotici trucchi per evitare le tasse" e "gli improbabili posti (per un mormone di destra come lui) in cui ha investito le sue ricchezze".

Non tutte le carte sono nuove anche se mai una tale quantità era stata proposta all'esame degli elettori. E gli stessi autori dello scoop mettono in guardia i lettori sulle difficoltà e i tranelli della lettura di questi complicatissimi fogli. Ma una cosa è chiara: certi miracoli riescono solo ai maghi della finanza. Finché non spunta qualcuno capace di rivelare i trucchi.

 

romneyromney hey girl ROMNEY MITT ROMNEY ISOLE CAYMAN jpeg

Ultimi Dagoreport

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”

de luca schlein guerini decaro

DAGOREPORT: SINISTR-ELLY COLTELLI! LA SCHLEIN PENSA DI IMBRIGLIARE LA MINORANZA RIFORMISTA CON UN CONGRESSO DOPO LE REGIONALI DI AUTUNNO, MA NON FA I CONTI CON LA REALTÀ DEL CORPACCIONE DEM. PIÙ DELLA METÀ DEGLI ISCRITTI AL PD, INFATTI, HA UN ORIENTAMENTO RIFORMISTA, DIVERSO DA QUELLO DELLA ATTUALE SEGRETARIA E MOLTI ESPONENTI DI PESO DEL PARTITO SONO SCHIERATI SU POSIZIONI A LEI AVVERSE, A INIZIARE DA VINCENZO DE LUCA, CHE TUONA: “NON CONSENTIREMO CHE LA CAMPANIA TORNI NELLA PALUDE NELLA QUALE ERA DIECI ANNI FA”. IL CONGRESSO PER ELLY PUÒ DIVENTARE UNA ROULETTE RUSSA IN CUI RISCHIA DI SPACCARE IL PARTITO...

giorgia meloni - matteo salvini - meme by edoardo baraldi

DAGOREPORT - IL DIVORZIO TRA SALVINI E MELONI È SOLO QUESTIONE DI TEMPO: DOPO LE REGIONALI IN AUTUNNO, UNA VOLTA VARATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, LA ZELIG DELLA GARBATELLA POTREBBE SFANCULARE LA LEGA DAL GOVERNO E COALIZZARSI SOLO CON FORZA ITALIA AL VOTO ANTICIPATO NELLA PRIMAVERA DEL 2026 – LIBERA DALLA ZAVORRA DEL CARROCCIO, MELONI SAREBBE FINALMENTE LIBERA DI AVVICINARSI AL PARTITO POPOLARE EUROPEO – DOPO TIRANA, RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA CON I VOLENTEROSI AL TELEFONO CON TRUMP, LA DUCETTA HA CAPITO DI AVER SBAGLIATO E HA CAMBIATO COPIONE - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PERSO PERO' IL VIZIO, PER RITORNARE SULLA RIBALTA INTERNAZIONALE, DI ''STRUMENTALIZZARE'' PERFINO PAPA LEONE XIV CHE FIN DAL PRIMO GIORNO SI E' DETTO PRONTO AD OSPITARE IL NEGOZIATO TRA RUSSIA E UCRAINA (MA FINCHÉ NON PORTERÀ A CASA LA SUA "VITTORIA", PUTIN NON PUÒ FARE ALTRO CHE SABOTARE OGNI TENTATIVO DI PACE...)

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...