“IL PROBLEMA DEL PD E’ L’ESTREMISMO” – ARTURO PARISI, GIA’ FONDATORE DELL’ULIVO, RANDELLA LA GRUPPETTARA ELLY SCHLEIN: “NEL PARTITO E’ IN ATTO UNA DERIVA ALIMENTATA DALLA COMPETIZIONE COL M5S E IL PD RISCHIA DI RITROVARSI A GUIDARE UN'ALLEANZA-CONTRO, UNA RIEDIZIONE SENILE DEI FRONTI POPOLARI. UNA NUOVA AREA RIFORMISTA? CONTANO I VOLTI, I NOMI, E L'ESPERIENZA. GENTILONI POTREBBE COAGULARLA? TRA QUELLI IN CAMPO, GODE DI CAPACITÀ COMPARABILI SOLO COL SUO ECCEZIONALE CURRICULUM. IL ‘NUOVO INIZIO’ CHE FU DECANTATO DA ENRICO LETTA APRIVA LE PRIMARIE ALL'ESTERNO, NON SOLO AGLI ELETTORI CHE MAI PRIMA AVEVANO VOTATO PD, MA ANCHE A QUELLI CHE NON LO HANNO VOTATO NEPPURE DOPO. UN ERRORE”
Estratto dell’articolo di Fabio Martini per “la Stampa”
Negli anni dell'Ulivo gli alleati talora bisticciavano tra di loro, vincevano e perdevano le elezioni per Parlamento, Regioni e Comuni ma sempre con una proposta di governo, che Arturo Parisi […] non vede più: il Pd è dentro «una deriva estremista» e rischia di ritrovarsi a guidare «un'alleanza-contro, una riedizione senile dei Fronti popolari».
Dopo il periodo più monocorde della storia del Pd, si moltiplicano le iniziative e anche i progetti sotto traccia: c'è chi medita di creare una nuova area, dai riformisti Pd a Calenda: un personaggio come Gentiloni potrebbe coagularla?
«Contano i volti, i nomi, e l'esperienza. E Gentiloni gode di certo, tra quelli in campo, capacità comparabili solo col suo eccezionale curriculum. Ma non ci può essere soluzione ad un problema che non si riconosce. […] Il problema del Pd si chiama estremismo […] In questo Nuovo Pd è in atto una deriva in gran parte congenita, alimentata dalla competizione col M5S. […] Nell'aspra gara al "più uno" con i 5S, non c'è "meno uno" che basti. È per questo che non vedo strada diversa dalla necessità di battersi da dentro, per riportare il Pd al suo progetto iniziale».
E infatti l'ala del Pd critica con Schlein si ritrova oggi a Milano con l'idea di occupare, ma dentro il partito, lo spazio lasciato libero dalla segretaria. In 2 anni e mezzo quanto è cambiato il Pd?
«Troppo. Più correttamente: troppo per chi come me ricorda il progetto nato dalla esperienza dell'Ulivo. […] È di questo che si sarebbe dovuto parlare quando Letta nel disinteresse dei più si inventò un Nuovo Pd, per sancire il ricongiungimento con gli scissionisti di Articolo Uno».
angelo bonelli elly schlein nicola fratoianni e antonio conte - manifestazione pro gaza a roma
La "tenda" invocata da Goffredo Bettini sta chiamando accampamenti e singole personalità o forze e valori in grado di formare una coalizione con una cultura di governo?
«Manca almeno un addendo per arrivare ad un totale che superi quello del centro-destra; questo oramai appartiene al senso comune. Ma con una logica meramente aritmetica si fa poca strada. È capitato così che dalla metafora del "campo largo" siamo passati al "campo allargato", e, investendo sulla moltiplicazione di "tende" e tendine, siamo finiti all'accampamento[…]».
[…] «Il Nuovo inizio decantato da Letta apriva le Primarie all'esterno, non solo agli elettori ma anche agli eletti. Quindi non solo agli elettori che mai prima avevano votato Pd, ma anche ad elettori che non lo hanno votato neppure dopo. Un errore scambiare le Primarie per la guida del partito con quelle per la guida della coalizione e quindi del governo». […]




