ASSALTO ALLA DILIGENZA - CON L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE DI STABILITÀ SI SCATENANO INTERESSI MILIONARI, LOBBY, MARKETTE VARIE - CRAXI LA CHIAMAVA “LEGGE ARRAFFA-ARRAFFA”, D’ALEMA “UN SUK”, TREMONTI “UN FILM HORROR” - MA TRA CASTELLI, MAESTRI DI SCI E PESCI, QUALCUNO HA INFILATO UNA STRANA MODIFICA ALLA NORMATIVA SULL’IMPORTAZIONE DEL SANGUE, CHE AVVANTAGGIA GLI STATI UNITI A DISCAPITO DELL’UNIONE EUROPEA - QUALE POTENTE INTERESSE C’È DIETRO? AH, SAPERLO…

1- BUON SANGUE NON MENTE
DAGOREPORT - Ma è vero che nella legge di stabilità appena votata dal Senato, nell'assalto alla diligenza che caratterizza le ultime modifiche ed elargizioni, è stato inserito un articolo che permette di importare il sangue per la produzione di medicinali emoderivati da Stati Uniti e Canada senza bisogno di autorizzazione dell'AIFA, l'autorità di controllo italiana? Con questa modifica, se il sangue arriva dai paesi dell'Unione Europea, e a maggior ragione da Stati terzi, dovrà sempre venire controllato, mentre se proviene dal Nordamerica, entrerà senza problemi in Italia. Come mai il Parlamento ha ritenuto urgente infilare una simile deroga? A chi interessa questo particolare mercato? Ah, saperlo...


2- CASTELLI, BASILICHE, MAESTRI DI SCI: L'ULTIMO ASSALTO ALLA DILIGENZA
Mario Ajello per "Il Messaggero"

Bettino Craxi, che pure era un uomo di mondo, perfino troppo, la chiamava «legge arraffa-arraffa». Altri, come Massimo D'Alema, hanno usato l'immagine del bazar: «Il Parlamento si trasforma nel più squallido suk, quando ci sono da distribuire i soldi della Finanziaria». Ora si chiama legge di stabilità, ma la morale non cambia: mance, mance, mance.

E ieri è stata gran festa sulle piste innevate, perchè nel mercato delle richieste, delle pretese, delle minacce, dei favori campanilistici, partitici, correntizi e corporativi a dispetto del rigore economico, il Collegio nazionale dei maestri di sci e i parlamentari che lo foraggiano hanno incassato un bel gruzzolo. Intanto un milione di euro nel 2013 e sei milioni nel 2014 sono andati agli abitanti dei comuni montani, ma non montani semplici: «interamente montani», specifica il testo della legge e fa bene visto che l'Italia è tradizionalmente popolata da paesini alpestri ben sovvenzionati anche se situati a livello del mare e adagiati sulla battigia.

Un milione per celebrare il secondo centenario di Giuseppe Verdi? E vabbè. Duecentomila euro per la basilica di San Francesco? Passi pure. Ma perché nell'assalto alla diligenza, «che tutti devono prendere al volo sennò restano con il sedere per terra, poveri e abbandonati» (copyright Giuliano Amato), le casse pubbliche sono spinte a sborsare 130.000 euro all'anno per trasferire il Castello di Udine dalla città alla regione Friuli?

DA VERDI AL SOLARE

Soldi a pioggia per strade mai cominciate e destinate a non finire da nessuna parte. Soldi a grappoli per convegni inutili. Io risistemo al villa di Taranto con i denari di tutti, tu prendi dieci milioni per fronteggiare il «grave dissesto idrogeologico» ma solo in Abruzzo perché lì stanno gli elettori che fanno al caso tuo. «Questa di raccattare consistenti briciole», diceva Giovanni Spadolini, «è una malattia inestirpabile». E aveva ragione.

Giulio Tremonti una volta sbottò: «E' ora di finirla con questo film horror». Altro che western del tipo assalto alla diligenza o Ultimo treno per Yuma: molto peggio. Niente John Ford, semmai un salsiccione di quasi 4.000 emendamenti, tanti se ne contano in questo caso, il che significa più o meno 2.000 mance da spartirsi tra politici spendaccioni a caccia di popolarità.

Sugli incentivi al fotovoltaico si è raggiunto, con mossa lesta e trasversale, un perfetto anti-capolavoro: dare quattrini a pochi privilegiati che possono combinare i loro affari con questa forma di energia, facendo pagare il tutto nelle bollette ai normali cittadini, mandando in bestia le piccole e medie imprese sane ma fuori dal giro politico-lobbistico, e contando sulla complicità degli enti locali. La mancia fotovoltaica vale 200 milioni di euro, nel Paese in cui mancano 300 milioni per l'università.

IL MULO E L'ORTICARIA

L'importante però, più della scienza e della ricerca, è sviluppare lo «sportello telematico per il diportista». Al turismo rurale in Basilicata sono andati 5 milioni di euro nel 2013 e dieci nel 2014. E laggiù sarà certamente arrivato il motto maccheronico inventato da Fruttero & Lucentini, nel «Cretino in sintesi»: «Dopo nu mese de finanziaria, pure lu mulu ha l'orticaria».

E i pesci - anzi: li pesci - di orticaria non soffrono? Forse sì, e comunque piovono per lo sviluppo della pesca con la canna 400.000 euro. 600.000 per promuovere un Ufficio per la promozione tecnologica e via così. Serve qualcos'altro? Forse la rabbia mostrata da un compianto e generalmente compassato ministro delle Finanze, Tommaso Padoa-Schioppa: «Non avete capito che siamo disperati? Ve lo devo ripetere? Siamo-alla-canna-del-gas!».

 

SANGUE CASTELLO DI UDINE MAESTRI DI SCI PALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICAsenato-della-repubblica

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