regeni renzi al sisi egitto

“AVRETE LA VERITÀ SU GIULIO REGENI” - AL SISI RIFILA LA SUPERCAZZOLA ALLA DELEGAZIONE ITALIANA (LATORRE, GASPARRI, SANTANGELO) IN VISITA AL CAIRO: “FAREMO DI TUTTO PER CONSEGNARE ALLA GIUSTIZIA I COLPEVOLI DELL’OMICIDIO” - “SEMBRA TUTTO STUDIATO PER DARE UN COLPO AI RAPPORTI TRA ITALIA ED EGITTO. C’E’ CHI VUOLE INQUINARE I NOSTRI RAPPORTI…”

Francesca Schianchi per “la Stampa”

 

Giulio RegeniGiulio Regeni

«Vedrete che avrete la verità». Dopo un' ora e mezza di colloquio, intenso e a tratti anche amichevole, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi congeda i propri ospiti italiani ripetendo la sua promessa: «Faremo di tutto per consegnare i colpevoli dell' omicidio Regeni alla giustizia».

 

Da quei maledetti giorni di inizio 2016, dal ritrovamento del cadavere del ricercatore friulano, è la prima volta che una delegazione parlamentare italiana mette piede nell' imponente palazzo presidenziale del quartiere di Heliopolis, al Cairo: tre senatori della Commissione difesa del Senato, il presidente dem Nicola Latorre, il forzista Maurizio Gasparri, il Cinque stelle Vincenzo Santangelo, le tre forze politiche più rappresentative dello scenario nazionale.

PASSAPORTO DI GIULIO REGENI PASSAPORTO DI GIULIO REGENI

 

Un' iniziativa «autonoma dal governo», come precisano, per discutere con il potente capo di Stato di immigrazione (di cui, sottolinea lui, l'Egitto si occupa sostenendo alti costi, evitando partenze verso l' Italia, senza chiedere soldi a nessuno), di Libia (anche lui assicura di non volerla vedere smembrata), ma soprattutto dell' argomento che da un anno e mezzo ha compromesso i rapporti tra i due Paesi, l'omicidio ancora irrisolto del nostro connazionale. «Gli abbiamo portato un messaggio chiaro e unitario - spiega all'uscita Latorre - l'Italia avverte fortemente il bisogno di verità, c'è bisogno di un impulso significativo nella cooperazione giudiziaria».

VIGNETTA GIANNELLI - AL SISI COLLABORA SUL CASO REGENIVIGNETTA GIANNELLI - AL SISI COLLABORA SUL CASO REGENI

 

Una richiesta ripetuta da tutti e tre, ciascuno con le sue sfumature. «Mi sono scusato in anticipo dei toni che sarebbero stati molto diretti - racconta Santangelo - e gli ho detto che siamo arrivati al 60-70 per cento della verità, ma noi vogliamo il 100 per cento».

 

Quello che anche lui vuole, garantisce ancora una volta Al Sisi facendo una ricostruzione del passato: prima, nel 2015, c'è stato un attentato al consolato italiano del Cairo, poi la morte di Regeni con il ritrovamento del cadavere proprio durante una missione dell' allora ministra dello Sviluppo italiano, Federica Guidi, accompagnata da una nutrita schiera di imprenditori, elenca, «sembra tutto studiato per dare un colpo ai rapporti tra Italia ed Egitto», come se ci fosse «chi vuole inquinare i nostri rapporti», spiega ai senatori, evocando anche, riportano, l'ipotesi di manovre di servizi segreti. E lamenta il ruolo della stampa italiana, colpevole, secondo il presidente, di oscurare ogni avanzamento dell' indagine.

 

AL SISIAL SISI

Le relazioni diplomatiche sono congelate da quando, nel maggio 2016, dinanzi alla scarsa collaborazione egiziana, il nostro ambasciatore è stato richiamato in Italia: «L' auspicio è che questa iniziativa parlamentare aiuti a creare le condizioni per riportare l' ambasciatore italiano al Cairo», è la speranza di Latorre, «anche la comunità italiana in Egitto ce lo ha chiesto con insistenza».

 

E pure il patriarca della chiesa ortodossa copta se lo augura, papa Tawadros II, che la delegazione visita nel pomeriggio portando solidarietà alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, luogo di un attentato in dicembre: in una fase non di normalità - si rivolge agli ospiti - ma di attacchi contro l' unità tra cristiani e musulmani, sarebbe importante ripristinare buone relazioni diplomatiche.

 

I TUTOR INGLESI DI REGENI PROTESTANO CONTRO AL SISII TUTOR INGLESI DI REGENI PROTESTANO CONTRO AL SISI

Si possono leggere segnali positivi nell' incontro con Al Sisi, provano a decodificare ambienti diplomatici, come la lunga durata del colloquio, ben al di là degli obblighi «protocollari», e anche il fatto che, all' uscita, il portavoce abbia rilasciato un comunicato per ribadire l' impegno egiziano sul caso.

 

Così come il tono che, durante il faccia a faccia, si è fatto a un certo punto più confidenziale, con Santangelo che gli dice «noi Cinque stelle e lei abbiamo una cosa in comune: abbiamo entrambi fissato l' obbligo dei due mandati» e lui che gli risponde di guardare con attenzione al M5S in crescita, mentre Gasparri lo avverte: «Berlusconi is coming back», sta tornando Berlusconi.

AL SISI RENZI AL SISI RENZI

 

Ora, spiegano dalla delegazione, deve essere l' Egitto a dare un segnale. «Il segretario della Lega araba, Ahmed Aboul Gheit, ci ha riferito che Alfano ha detto di essere soddisfatto dell' attività della procura», svela uno «sbalordito» Santangelo: la loro richiesta invece è che si faccia di più. Per ora sono arrivate solo parole e le ennesime rassicurazioni: se l' incontro di ieri sarà stato capace di produrre un' accelerazione, si capirà solo nei prossimi giorni.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO