
AVVISATE GIORGIA MELONI: L'ITALIA RISCHIA DI INGOLFARSI CON I SOLDI DEL PNRR - L'ALLARME DELLA CORTE DEI CONTI: "GLI ENTI LOCALI FATICHERANNO" - I MAGISTRATI CONTABILI HANNO PAURA CHE LE AMMINISTRAZIONI VADANO IN TILT NEL 2026, QUANDO FINIRANNO LE EROGAZIONI DEI FINANZIAMENTI E I COMUNI SI TROVERANNO A DOVER GESTIRE I PROGETTI - IL FLOP DEGLI INVESTIMENTI NELLE CARCERI ITALIANI (CHE CADONO A PEZZI): A FRONTE DEI 91,53 MILIONI STANZIATI NE SONO STATI SPESI MENO DELLA META' (43,91) - RITARDI ANCHE PER LA SANITA'...
Estratto dell'articolo di Sara Tirrito per "La Stampa"
PNRR – GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA BY LE FRASI DI OSHO
Rischi per la «tenuta» del sistema e un doppio allarme: per la sostenibilità economica degli enti locali e per i ritardi sulle opere complesse, come le strutture penitenziarie e sanitarie. Sono alcuni degli aspetti più rilevanti emersi dalla relazione della Corte dei conti sull'attuazione al primo semestre 2025 degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc).
L'analisi, effettuata a campione dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della magistratura contabile, si riferisce a 16 interventi del Pnrr e a 4 programmi del Pnc relativi ai primi sei mesi dell'anno. La Corte giudica gli avanzamenti «in linea con gli obiettivi europei» ma sottolinea criticità legate soprattutto «a ritardi nelle opere più complesse, come le infrastrutture penitenziarie, la sicurezza sismica dei luoghi di culto e il potenziamento delle linee ferroviarie regionali».
Le preoccupazioni riguardano anche i metodi di rendicontazione. La delibera evidenzia dati disomogenei, richieste di pagamento frammentate e carenze di personale. Questo ha in parte generato un monitoraggio finanziario insufficiente e scarsa tempestività di aggiornamento delle piattaforme digitali, come ReGiS, per il controllo dei fondi.
La magistratura contabile richiama alla necessità di potenziare gli strumenti amministrativi e normativi per la chiusura del Piano. La Corte teme infatti la tenuta del sistema dal 2026, quando gli enti locali si troveranno a dover gestire strutture e servizi senza il paracadute del Pnrr.
il video di giorgia meloni sul pnrr 2
Gli obiettivi mancati esaminati dai magistrati riguardano poi le infrastrutture. Secondo la relazione, per le linee regionali ferroviarie era prevista a giugno la conclusione di metà delle opere, ma nessun target è stato raggiunto. Sul settore, il piano prevedeva da un lato il miglioramento dei collegamenti al Sud e nelle aree a rischio spopolamento, dall'altro la decarbonizzazione dei mezzi. A termine è arrivata solo la consegna di tre treni in Veneto. Sull'elettrificazione delle reti al Sud, 35 su 37 interventi sono in corso e la Corte sottolinea il rischio di non arrivare al completamento per dicembre 2026.
Particolarmente critica è la situazione delle carceri. A fronte di 91,53 milioni di euro stanziati per il periodo 2021-2025, sono state impegnate risorse per 43,91 milioni (meno della metà), mentre i pagamenti ammontano a 26,54 milioni (29% dello stanziato). Tra gli obiettivi del Pnrr ci sono la costruzione e il miglioramento di padiglioni, spazi e strutture penitenziarie per adulti e minori. Il progetto, articolato in due sub-interventi, prevede la costruzione di 8 nuovi padiglioni modello per detenuti adulti e l'adeguamento di quattro complessi per minori. [...]
Allarmante è anche la spesa sulla salute (Missione 6). Due le linee di intervento previste dal Piano: migliorare le strutture e promuovere nuove competenze scientifiche. Fondamentali le case di comunità. Ad oggi sono state collaudate solo 58 delle 1.168 strutture per le quali risultano avviati lavori e a giugno 2026 si prevede che almeno 1.038 siano finite. Secondo i calcoli Cgil, per le Case della Comunità, dei 2,8 miliardi di finanziamenti complessivi, di cui 2 miliardi di Pnrr, sono stati spesi finora solo 409 milioni.
Ancora più critica la situazione degli Ospedali di Comunità, con pagamenti effettuati per 160,5 milioni (il 16% dei fondi Pnrr). Le lacune su questo settore erano state già segnalate dalla Fondazione Gimbe, che a fine luglio denunciava come 5 obiettivi su 14 sono in forte ritardo. «Serve una corsa contro il tempo e uno sforzo congiunto di governo, Regioni e Asl per evitare ritardi, disuguaglianze e sprechi», ha detto il presidente Nino Cartabellotta. [...]
pnrr - fondi e misure da qui al 2026 - la stampa
RITARDI ITALIANI DEL PNRR - DATAROOM
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