liliana segre giorgia meloni

BAD “TIMES” – L’AUTOREVOLE QUOTIDIANO BRITANNICO DÀ AMPIO SPAZIO ALLA STRONCATURA DEL PREMIERATO BY LILIANA SEGRE, CON UN TITOLAZZO CHE NON LASCIA SPAZIO A INTERPRETAZIONI: “IL PIANO DI RIFORMA DI MELONI RIECHEGGIA MUSSOLINI” – DETTAGLIO RILEVANTE: IL “TIMES” È UN QUOTIDIANO CONSERVATORE, CIOÈ DELLA STESSA AREA POLITICA A CUI LA MELONI SI VANTA DI APPARTENERE. TRADOTTO: LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” FA SCHIFO ANCHE AGLI ALLEATI DI “DETTA GIORGIA”

1. ANCHE IL TIMES LANCIA L’ALLARME SUL PREMIERATO: “IL PIANO DI RIFORMA DI MELONI ‘RICHIAMA MUSSOLINI'”

Estratto da www.ilfattoquotidiano.it

 

giorgia meloni premierato

Che un articolo del genere sia comparso sulle colonne del Times, noto quotidiano conservatore britannico, è indicativo di quanto il discorso di Liliana Segre in Senato contro la riforma costituzionale auspicata da Giorgia Meloni per introdurre il cosiddetto premierato desti preoccupazione […].

 

Il titolo non lascia spazio a interpretazioni: “Il piano di riforma di Meloni ‘richiama Mussolini'”. Nell’articolo […] il corrispondente dall’Italia spiega quali piani di riforma abbia in mente la leader di Fratelli d’Italia per permettere ai politici con maggiore consenso di poter governare con scarsi timori per la tenuta della maggioranza e indebolendo il ruolo di garanzia del presidente della Repubblica.

liliana segre

 

“In un discorso al Senato, Liliana Segre, senatrice 93enne e sopravvissuta all’Olocausto, ha affermato che la norma ‘creerebbe una maggioranza ad ogni costo per servire il presidente del Consiglio’ che ‘distorcerebbe oltre ogni limite ragionevole la libera scelta degli elettori'”, si legge sul quotidiano britannico.

 

Il giornale ricorda anche come nel discorso della senatrice a vita sia emerso un richiamo al periodo fascista: “La regola della maggioranza automatica […] fa eco a una legge introdotta da Benito Mussolini, il dittatore fascista, nel 1923 per darsi più potere prima di chiudere del tutto il Parlamento”.

 

 

DUCE DETTO DUCE - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

2. IL PIANO DI RIFORMA DELLA MELONI "RIECHEGGIA MUSSOLINI"

Traduzione dell’articolo di Tom Kington per “The Times”

 

Giorgia Meloni intende rivedere la Costituzione per dare più poteri ai futuri leader italiani, sostenendo che il sistema attuale renda i primi ministri facile preda di complotti di partito e defezioni.

 

Gli italiani votano per i partiti, che in caso di vittoria nominano un candidato premier, ma la Meloni vuole che si voti direttamente per un primo ministro che resti in carica per cinque anni. Questo sistema rafforzerebbe il governo del primo ministro con un mandato più popolare e un tempo sufficiente per portare avanti politiche coraggiose, sostiene la Meloni.

 

laurea honoris causa per liliana segre milano 1

Sulla proposta di revisione costituzionale, descritta dalla Meloni come "la madre di tutte le riforme", potrebbe essere indetto un referendum. Dal 1946 l'Italia ha avuto 68 governi, circa uno all'anno. La Meloni ha ricordato il periodo tra le elezioni politiche del 2018 e del 2022, quando l'Italia ha avuto tre governi e due primi ministri e gli elettori non hanno avuto voce in capitolo sui cambiamenti politici.

 

In base al cambiamento delle regole, il presidente - un arbitro neutrale eletto dal parlamento - perderebbe il compito di approvare i nuovi primi ministri e il diritto di nominare leader tecnocrati, come Mario Draghi nel 2021, in caso di crisi di governo. Per evitare il collasso degli esecutivi, i partiti o le coalizioni che si aggiudicano il primo posto alle elezioni otterrebbero una maggioranza automatica.

meloni convegno sul premierato

Tuttavia, le proposte hanno suscitato una reazione negativa. In un discorso al Senato, Liliana Segre, senatrice di 93 anni e sopravvissuta all'Olocausto, ha affermato che la norma "creerebbe una maggioranza a tutti i costi per servire il primo ministro" che "distorcerebbe oltre ogni ragionevole limite la libera scelta degli elettori".

 

Dare a un primo ministro una maggioranza gonfiata artificialmente darebbe anche al governo un'influenza supplementare sull'elezione del presidente, danneggiando ulteriormente i controlli e gli equilibri, ha detto Segre.

 

La regola della maggioranza automatica riecheggia una legge introdotta da Benito Mussolini, il dittatore fascista, nel 1923, per darsi più potere prima di chiudere del tutto il Parlamento, ha aggiunto Segre.

 

Il piano della Meloni ha bisogno del sostegno dei due terzi del Parlamento o di un referendum. L'ultimo primo ministro ad aver modificato la Costituzione, Matteo Renzi, si è dimesso quando il referendum è fallito nel 2016.

SERGIO MATTARELLA SI FONDE CON MRS DOUBTFIRE E DIVENTA LILIANA SEGRE

 

Il Presidente Mattarella ha un indice di popolarità del 62%, contro il 36% della Meloni, anche se un sondaggio di questo mese ha rilevato che il 55% degli elettori apprezza la sua riforma. Giovanni Orsina, esperto di politica presso l'università Luiss di Roma, ha dichiarato: "Gli italiani sono favorevoli a questo tipo di riforma, ma il rischio della Meloni è che il referendum si politicizzi - ricordiamo che nel 2016 la gente ha votato contro le proposte di Renzi perché non gli piaceva".

giorgia meloni premieratoLA PREMIERATA DITTA - MEME BY EMLIIANO CARLI giorgia meloni al convegno sul premierato 5giorgia meloni luciano violante convegno sul premierato

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?