IL MAGO DALEMIX PARTE CON IL TIRO AL RENZI: ‘’È SENZA CONTENUTI E LA SUA CANDIDATURA A PREMIER NON È SCONTATA. MI RICORDA UN PO` QUELLA PUBBLICITÀ CON VIRNA LISI, "CON QUELLA BOCCA PUÒ DIRE CIÒ CHE VUOLE"

Nando Santonastaso per "Il Mattino"

Il futuro del governo non dipende da Matteo Renzi, dice Massimo D`Alema, in procinto di partire per la Cina («Un lascito temporaneo», ironizza) e atteso l`8 novembre a Napoli per una serie di appuntamenti nell`ambito del dibattito per le primarie del Pd. Ma è da Renzi e dalle parole della «Leopolda» che bisogna partire per capire gli scenari possibili della politica italiana.

Pochi giorni fa lei ha detto che Renzi per non logorarsi ha una sola via d`uscita: logorare Letta. Dopo la «Leopolda» è sempre di quest`avviso?

«Che Renzi abbia un successo mediatico garantito e un sostegno enorme da parte dei media, è fuori discussione. Ma non mi pare che a questo successo corrisponda una straordinaria ricchezza e novità di contenuti. Mi ricorda un po` quella pubblicità con Virna Lisi, "con quella bocca può dire ciò che vuole". Salvo poi a dimenticare che in gran parte le cose che ha detto a Firenze sono patrimonio consolidato del Pd».

A cosa in particolare si riferisce?

«Alcuni media gli hanno attribuito la novità del sistema elettorale a doppio turno: peccato che fosse già da tempo la posizione del partito. Ma non ho capito che cosa succede se gli altri il doppio turno non lo vogliono: non vorrei che pensasse che alla fine è meglio il porcellum quando si tornerà alle urne».

Ipotesi che lei non prende nemmeno in considerazione?

«La riforma della legge elettorale è la precondizione per il cambiamento del Paese e il ritorno della politica a un ruolo ben diverso da quello attuale. Dopo lo sforzo del presidente Napolitano di garantire la nascita di un governo sostenuto dall`unica maggioranza possibile in questa fase, tocca alla politica indicare nuove strade. La riforma elettorale è il caposaldo di questo percorso. Per quanto mi riguarda sono per il maggioritario, possibilmente a doppio turno».

Quindi la pensa come Renzi?

«Ma perché, c`è qualcuno che ritiene che in Italia ci sia un sistema proporzionale? Se noi con il 30% dei consensi abbiamo ottenuto il 55% dei seggi alla Camera, vuol dire che c`è un maggioritario. Certo, un maggioritario strampalato che va sostituito con un sistema migliore. Ripeto, la riforma elettorale è decisiva, sarebbe assurdo tornare alle urne ancora con il Porcellum».

Ma dopo la "Leopolda" il governo è più forte o più debole?

«Al di là di quello che dice Renzi, la tenuta del governo dipende da quella parte del Pdl che non vuole far cessare anticipatamente l`esperienza dell`esecutivo Letta. Se quella parte non tiene, non c`è Renzi che tenga. Lui del resto propone obiettivi che sono già parte del programma di questo governo: la fine del bicameralismo e una riforma istituzionale che metta mano al Titolo quinto della Costituzione sono il frutto del lavoro dei saggi nominati da Napolitano».

Ma ha senso dire basta alle larghe intese, come ha fatto Renzi, quando nei fatti il Pd sostiene un governo che punta a durare almeno fino al 2015?

«Su questo punto sono d`accordo con Renzi. Quello delle larghe intese è un esperimento a tempo, che si concluderà e che non andrà in alcun modo ripreso. E` stata una scelta di necessità: non c`era altra ragione per un governo del genere».

Proviamo a immaginare invece che al voto si andrà in primavera: in questo caso bisognerebbe riproporre le primarie o Renzi, dando per certo il suo successo l`8 dicembre, dovrebbe considerarsi il candidato naturale alla guida del governo?

«Può darsi che possa sorgere un`altra candidatura, che qualcuno cioè voglia sfidarlo proprio com`è successo tra Bersani e lui. Renzi non potrebbe sottrarsi a questa sfida, tanto più che andremo alle elezioni con una coalizione, non certo da soli. Quindi non si può escludere che ci possano essere altri candidati a guidare il centrosinistra. La questione, insomma, non mi pare affatto risolta. Di sicuro non dipenderà solo da Renzi ma da una lunga serie di fattori».

Coalizione con Vendola o con chi?

«Penso che ci debba essere anche Sel. In ogni caso, il Pd non può avere la presunzione di andare al voto da solo. Io immagino una coalizione che raccolga anche forze di centro e della società civile. Una coalizione ampia, insomma».

Giustizia, anche Renzi vuole riformarla.

«Ho considerato interessante che alla Leopolda si sia parlato della riforma della giustizia, anche se, da uno come Renzi, che lancia un tema così sensibile per il Paese, mi sarei aspettato qualche spiegazione in più...».

Lei cosa intende per riforma: meno custodia cautelare, separazione delle carriere o cosa?

«Per quanto riguarda la giustizia civile bisogna porre un freno alla lunghezza insopportabile dei processi. Ma bisogna mettere mano anche a quella penale: c`è troppo "pan-penalismo" in Italia e la depenalizzazione di alcuni reati è una strada necessaria. C`è stato un eccesso del ricorso alla carcerazione preventiva anche quando non c`erano obiettivamente pericoli di fuga, di inquinamento delle prove o addirittura sufficienti indizi di colpevolezza».

Pensa a qualche vicenda in particolare?

«Ad esempio a quella, giustamente ricordata da Renzi, di Scaglia (il manager di Fastweb assolto dopo essere stato un anno in carcere prima del giudizio, ndr). Per fortuna in questo Paese ci sono molti casi di sentenze che smontano completamente la tesi accusatoria, confermando l`assoluta indipendenza della magistratura giudicante da quella inquirente. Sono per la piena salvaguardia dell`indipendenza e dell`autonomia della magistratura, che però deve fare una valutazione attenta della professionalità dei pm nel considerare gli avanzamenti di carriera».

Il caso Berlusconi: secondo lei la decadenza del Cavaliere è un atto dovuto o il Parlamento può e deve riconoscersi un`autonomia in cui entrano anche valutazioni di opportunità?

«Berlusconi come uomo politico ha un dovere accresciuto di rispetto delle leggi, non un dovere ridotto. In un Paese così severo verso i cittadini in materia fiscale il fatto che la classe dirigente non rispetti la norma non è accettabile. Penso che Berlusconi dovrebbe saggiamente dimettersi da parlamentare. Questo non gli impedirebbe di esercitare un ruolo politico ma toglierebbe da disagi e imbarazzi il Parlamento ed eviterebbe questa inutile drammatizzazione. Io sono uscito dal Parlamento per... reati meno gravi - essere un leader della sinistra - e, come vede, questo non mi impedisce di occuparmi ancora di politica».

Ma Berlusconi fuori dal Parlamento indebolirebbe o rafforzerebbe la sua posizione?

«L`indebolimento del suo ruolo non deriva dalla sua presenza o meno in Parlamento, ma da una perdita di credibilità e peso anche nel suo stesso mondo, che in parte oramai non lo accetta più. Questo è il dato vero».

Ma la scissione all`interno del Pdl ci sarà o no?

«Ci sarà se Berlusconi e i suoi più accaniti sostenitori cercheranno di far cadere il governo Letta».

E sarà sempre Berlusconi il futuro del centrodestra riorganizzato?

«Le leadership si cambiano, è fisiologico in un Paese democratico. Guardi alla Gran Bretagna: i conservatori hanno potuto sostituire la Thatcher nei cui confronti Berlusconi non è nulla. E lo stesso è avvenuto con i laburisti: chi pensava che non ci fosse futuro dopo Blair è stato costretto a ricredersi».

In Parlamento è approdata la legge di stabilità: dove è possibile secondo lei migliorarla?

«Penso che la vera emergenza del Paese sia la povertà e credo che la legge di stabilità possa essere corretta per dare maggiore protezione ai ceti più deboli. Intervenire di più sul taglio del cuneo fiscale può dare qualche risposta in più, perché avrebbe un duplice effetto: sostenere le imprese nella crescita e garantire più risorse ai salari più bassi».

Chiudiamo con il Sud: il ministro Trigilia ha puntato l`indice sulle responsabilità della classe dirigente meridionale ma intanto lo scenario del Mezzogiorno è a dir poco desolante...

«Anch`io come il governatore Vendola ho trovato l`affermazione del ministro troppo carica. Non perché non ci siano delle responsabilità delle classi dirigenti meridionali ma non vorrei che si scaricassero su di esse anche le responsabilità che sono della politica nazionale. La verità è che la situazione al Sud è motivo di angoscia. Occorrebbe una terapia d`urto, che richiederebbe l`impiego di risorse nazionali. Purtroppo continuiamo a essere prigionieri di vincoli dettati da un`austerità dannosa per tutta l`Europa. Uno dei passi che l`Unione europea potrebbe compiere per tornare a crescere sarebbe lo scorporo degli investimenti pubblici dal rapporto deficit/pil. Questo potrebbe avere un effetto positivo anche sul Mezzogiorno».

Sta pensando per caso di tornare anche lei come Tremonti alla Cassa per il Mezzogiorno?

«No, penso che servirebbe un piano straordinario. Nel `99, con il presidente Ciampi, noi lanciammo un grande programma, fatto di investimenti dal basso - la cosiddetta programmazione decentrata - e di credito d`imposta, che garantì un forte incentivo alle assunzioni e agli investimenti innovativi. Se si vanno a rileggere i dati economici di quegli anni, si scopre che il tasso di crescita e quello di occupazione del Sud erano superiori alla media nazionale».

Lei crede che questa terapia d`urto sia nelle corde dell`attuale governo?

«Il governo finora ha fronteggiato delle emergenze e ha pagato anche posizioni propagandistiche al Pdl, come ad esempio la vicenda Imu. E` necessario che il Sud torni a essere centrale nell`agenda del governo, per il bene di tutto il Paese».

 

MATTEO COLANINNO MASSIMO DALEMA dalema moretti foto mezzelani gmt MASSIMO DALEMA marini dalema 1996VELTRONI E DALEMA Massimo Dalema renzi leopolda renzi e farinetti renzi e epifani MATTEO RENZI ALLA LEOPOLDA epifani e renzi renzi e epifani RENZI, BOSCHI,

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)