FREQUENZE VATICANE - LA CHIESA BATTE CASSA DAL BANCO CHE AL CAVALIER PATONZA STA PIÙ A CUORE: LE TV - BAGNASCO NON CAZZIA IL BANANA SOLO PER PORNO SACRILEGI E ATTI LICENZIOSI, MA MENA ANCHE SUL DIGITALE TERRESTRE, VISTO CHE CON LO SWITCH-OFF DECINE DI TV LOCALI CATTOLICHE RISCHIANO DI SCOMPARIRE - “AVVENIRE” MONETIZZA: “SI REGALANO FREQUENZE A MEDIASET E RAI MENTRE ALLE TV LOCALI VENGONO SCIPPATE SENZA NEANCHE UN INDENNIZZO, IL MILIARDO IN PIÙ INCASSATO DALL’ASTA TLC VENGA DATO ALLE PICCOLE EMITTENTI”…

1 - NON SOLO PORNOSACRILEGI: BAGNASCO MENA ANCHE SUL DIGITALE TERRESTRE...
DAGOREPORT
- Del lungo affondo del cardinal Bagnasco al Cavalier Patonza ciò che ha fatto più rumore, ovviamente, è stato l'attacco sui porno sacrilegi e gli "atti licenziosi". Un benservito senza complimenti. Ma se l'affondo morale ha rappresentato uno schiaffo sul piano mediatico per il Banana, leggendo con attenzione la lunga prolusione del capo dei vescovi italiani si trova un passaggio che impensierisce il premier sul lato che gli sta più a cuore, quello del portafoglio e delle tv.

Tra i passaggi del discorso di Bagnasco, uno in particolare è stato letto con attenzione dalle parti di Palazzo Grazioli (e di Cologno Monzese): "Continuiamo a prestare l'attenzione necessaria al comparto comunicativo e televisivo, affinché le innovazioni avvengano nel rispetto del pluralismo e della vocazione culturale del nostro popolo, a partire dalle esigenze dei singoli territori". Possibile che mentre sta affondando il presidente del Consiglio con un bombardamento senza precedenti, il capo dei vescovi si ricordi di parlare di digitale terrestre e switch-off (le "innovazioni" che stanno per arrivare)?

Il mistero è presto svelato. Tra le quasi 500 emittenti locali italiane, circa un centinaio sono quelle del mondo cattolico, che fanno riferimento all'associazione vaticana "Corallo" e vedono nel proprio azionariato curie vescovili, ordini vari e associazionismo di estrazione cattolica. Una potenza diffusa e capillare, a livello territoriale, messa in pericolo dal passaggio al digitale, che vede la brusca riduzione delle frequenze disponibili poiché una parte è stata data in regalo a Mediaset (che triplica da tre a nove) e, novità degli ultimi mesi, un'altra parte che prima apparteneva alle tv locali è stata venduta agli operatori telefonici con l'asta tlc.

Il messaggio di Bagnasco, esplicitato in un lungo articolo comparso oggi su "Avvenire" (vedi sotto), è chiaro: le tv cattoliche vanno salvate oppure, nel caso rimangano escluse dal mercato delle frequenze, devono essere perlomeno indennizzate. I soldi? Già trovati: la plusvalenza dell'asta tlc. Doveva incassare 2,4 miliardi, è già arrivata al doppio. E continua a salire.

2 - FREQUENZE GRATIS A RAI E MEDIASET, PER LE TV LOCALI (DERUBATE) NEANCHE UN INDENNIZZO...
Eugenio Fatigante per "Avvenire"


Sulle svendite in tempi di crisi nera (meglio, veri e propri regali) si riaccende la polemica. C'è anche questo, nella disordinata azione di politica economica del governo Berlusconi. Che, mentre da un lato è alla disperata ricerca di fondi con cui finanziare le misure per lo sviluppo e si "aggrappa" ai titoli di Stato acquistati dalla Bce, dall'altro si appresta ad assegnare gratis - proprio così, gratis - 6 multiplex televisivi (cioè il nuovo sistema di diffusione del segnale tv) resi liberi dal passaggio dal sistema analogico al digitale, dei quali 5 in Dvb-t (lo standard prettamente usato per la tv) e 1 in Dvb-h, la tv sui telefonini che ormai non usa più nessuno.

Sarà infatti presentata oggi dal Pd un'interrogazione parlamentare, primo firmatario il senatore Vincenzo Vita, che chiede di ripartire fra le tv locali, danneggiate invece per le frequenze a loro tolte per darle agli operatori telefonici, l'incasso superiore al previsto (circa un miliardo) frutto della parallela asta per le tlc, chiusa nei giorni scorsi alla cifra di oltre 3,7 miliardi di euro.

Un tentativo, insomma, di riparare a una disparità che, mentre getta in difficoltà enormi le tv minori senza prevedere per loro nemmeno un indennizzo, finisce col beneficiare soprattutto la Rai e (a proposito del riemergente conflitto d'interessi) la Mediaset della famiglia Berlusconi. Quest'ultima ancor più dell'azienda pubblica, dato che dei 5 mux (i multiplex) concessi senza gara, ma con il cosiddetto sistema del beauty contest, ben 3 sarebbero riconducibili all'area d'influenza del Cavaliere. La procedura è anomala tanto da aver attirato anche, oltre confine, la curiosità del Financial Times: il giornale britannico dedica un articolo a questo caso, sostenendo che il governo italiano perde l'occasione di far cassa e rafforza ulteriormente il duopolio di Rai e Mediaset, cercando per di più di tenere fuori dalla partita la concorrenza di Sky.

E dire che non si tratta di pochi spiccioli: il sistema di concessione gratuita, che si basa sul semplice possesso di alcuni requisiti stabiliti dal ministero dello Sviluppo economico, avrebbe prodotto un mancato incasso che, secondo gli analisti di settore, si aggirerebbe intorno a un miliardo e mezzo di euro. Ma secondo altri sarebbe potuta arrivare anche al doppio. Il tema delle frequenze date gratis, in tempi di vacche magre, viene tenuto in secondo piano proprio per non alimentare l'imbarazzo davanti alla pubblica opinione.

Lo stesso ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, che mesi fa sembrava intenzionato a stringere i tempi, ora pare invece aver rallentato l'andatura. Nonostante tutto il tempo avuto a disposizione, soltanto venerdì scorso c'è stata la prima riunione della commissione chiamata a esaminare i 10 soggetti che hanno presentato - già il 6 settembre scorso - 17 domande di partecipazione. Nella migliore delle ipotesi, le frequenze potrebbero venire ora assegnate entro fine anno. Come dicevamo, il più avvantaggiato è il gruppo di Cologno Monzese che, già oggi in possesso di 6 multiplex sulla tv digitale (dei quali uno è per la tv sui telefonini), cioè il doppio delle vecchie frequenze analogiche (quelle di Canale5, Rete4 e Italia1), potrebbe a questi sommare un altro multiplex diretto.

In più, sarebbero riconducibili al gruppo pure le domande di D-free, il mux formalmente di proprietà di Tarak Ben Ammar tramite la società Prima TV ma che trasmette tutti contenuti Mediaset, e del gruppo Rete Capri. Per di più appare notevole la disparità di trattamento tra i gestori mobili da una parte e le tv nazionali dall'altra. I broadcaster, a cui è stato riservato il lotto B della gara, grazie al beauty contest otterranno immediatamente frequenze già libere. Con un vantaggio doppio: infatti tra 5 anni le tv vincenti potranno rivendere le frequenze pubbliche senza nessun vincolo. E con la possibilità di incassare ricche plusvalenze. Alla faccia dello Stato che le dà gratis.

 

BAGNASCO E BERLUSCONI MediasetRaiMARCO TARQUINIOPAOLO ROMANI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA