TUTTE LE BALLE DI SDERENATA - “GUADAGNO MENO DI UN CONSIGLIERE!”: MA ANCHE LEI È CONSIGLIERE! - “NON SAPEVO DEL FIUME DI SOLDI AL CONSIGLIO”: MA I 103 MILIONI LI HA PROPOSTI L’UFFICIO DI PRESIDENZA, ACCETTATI DALLA GIUNTA E VOTATI A MAGGIORANZA (DOV’ERA?) - “LA REGIONE SARA’ UNA CASA DI VETRO!”: L’ANAGRAFE DEGLI ELETTI E’ RIMASTA NEL CASSETTO…

Mattia Feltri per La Stampa

Appena insediata alla presidenza del Lazio, Renata Polverini disse: «Farò della Regione una casa di vetro». La proposta dei radicali della Lista Bonino Pannella di istituire l'Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati è sempre stata respinta e la Giunta non l'ha mai fatta propria. L'Anagrafe avrebbe imposto la pubblicazione dettagliata dei bilanci dei gruppi. Il consigliere radicale Rocco Berardo un giorno si è sentito dire: «Si può fare se togliamo l'obbligo di pubblicazione della rendicontazione delle spese dei consiglieri e dei gruppi».

Non è un caso se lo sconquasso è venuto fuori soprattutto per iniziativa radicale. Sono però molte - oltre a questa d'inizio legislatura - le cose dette dalla governatrice nel corso della settimana che non parrebbero del tutto aderenti alla realtà.

Stipendi
«Guadagno meno di un consigliere». È piuttosto strano, perché la Polverini è un consigliere regionale e pertanto prende 8.500 euro, più circa 2.300 perché è presidente della Giunta, più altri 4 mila e 190 che è la cifra fissa (appena dimezzata) a disposizione di ogni consigliere per curare il rapporto eletto/elettore. Quest'ultima voce è destinata a un rapporto più confortevole, dice la legge, fra il consigliere e i cittadini. Ogni consigliere usa i denari come meglio crede.

Anche per cene, aperitivi, feste in maschera di maiale. I soldi vengono bonificati al gruppo e il capogruppo li gira ai vari consiglieri, di modo che alla fine la somma sia zero (tanto mi entra, tanto mi esce). Se la Polverini non li ha avuti, se li è intascati uno della Lista Polverini. Se invece li ha avuti, la sua busta paga supera i 15 mila euro.

Fondi ai gruppi/ 1
«Non sapevo di tutti questi soldi ai gruppi. Noi li assegniamo in fondo unico». La parte più mirabolante dello scialacquio laziale riguarda il «funzionamento dei gruppi». Una somma di circa 8 milioni di euro. Qual è la filiera di questo denaro, lo spiega alla Stampa il consigliere radicale Giuseppe Rossodivita: «Il sistema precedente prevedeva che l'assessore al Bilancio ricevesse gli emendamenti dei consiglieri; in pratica ulteriori capitoli di spesa per finanziare l'Associazione Amici del Raviolo o il Club del Triciclo.

Era un modo palese di alimentare il potere clientelare dei consiglieri. La Corte costituzionale e il Tar hanno dichiarato illegittimo il sistema. Adesso la somma complessiva viene iscritta nel bilancio del Consiglio e gestita dall'ufficio di presidenza che la distribuisce ai gruppi».

Lì viene fuori la cifra media di oltre 100 mila euro l'anno per consigliere. Ora si scopre che alcuni consiglieri li usano per gli Amici del Raviolo e il Club del Triciclo. Il costo dell'intero Consiglio regionale, per il 2011, è di 103 milioni di euro. Li ha proposti l'Ufficio di Presidenza, accettati la Giunta e votati a maggioranza il Consiglio. La Polverini quantomeno sapeva della folle somma di 103 milioni.

Fondi ai gruppi/ 2
Come usare i 103 milioni? Lo si decide formalmente nell'ufficio di presidenza, ma in pratica l'operazione è delegata alla commissione Bilancio. È lì (e qualche volta nella stanza del presidente della Commissione) che si imposta la manovra d'aula, cioè come distribuire i soldi e quanti destinarne al funzionamento dei gruppi (la cifra è ripetutamente aumentata fino agli attuali 8 milioni). Chi c'è nella commissione Bilancio? «Tutti i gruppi, tranne i radicali», dice Rossodivita.

E spiega quando si riunisce: «Viene convocata per la mattina o per le 14, ma le sedute sono quasi sempre notturne». Uno dei vicepresidenti della commissione (presieduta dal nostro eroe, Franco Fiorito) è Andrea Bernaudo, ora nel Pdl ma prima nella Lista Polverini. Bernaudo non ha mai spiegato alla Polverini il sistema degli 8 milioni, ossia più di 100 mila euro a consigliere? Non basta.

All'impostazione della manovra d'aula in commissione deve essere presente l'assessore al Bilancio, che nell'occasione è Stefano Cetica, predecessore della Polverini alla guida del sindacato Ugl. Insomma, è alla presenza di Cetica che si è devoluto quel mare di quattrini. E Cetica, assessore della Polverini, compagno di sindacato, non le ha detto nulla?

Voto finale
Quattro volte su cinque, la manovra d'aula è stata votata con un sistema analogo alla fiducia parlamentare. E così le singole voci non sono state discusse.

Fatture
Si diceva che gli otto milioni di euro servono ai consiglieri per gli Amici del Raviolo eccetera. Le spese devono essere fatturate. Per fare un solo esempio, c'è una consigliera reatina del Pdl, Lidia Nobili, ha speso 150 mila euro per otto convegni dal titolo «Rieti incontra la Regione». È una cifra abnorme, ma senz'altro Lidia Nobili avrà le fatture. E prima o dopo le tirerà fuori. Ma perché (sempre a parte i radicali) nessuno ha tirato fuori le fatture dei suoi centomila euro? Perché non lo ha fatto nessun gruppo? Perché non lo hanno fatto neanche i consiglieri della Lista Polverini?

 

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