CAZZI E CASSAZIONE - IL BANANA FURENTE PER LA (RI)PUBBLICAZIONE DELLE SUE "BIRICHINATE" CON LE ESCORT: MARTEDÌ I GIUDICI DECIDONO SE CONFERMARE L'ASSOLUZIONE PER IL CASO RUBY. E HA PAURA DI NUOVE MISURE CAUTELARI

Carmelo Lopapa per “la Repubblica

 

berlusconi rubyberlusconi ruby

«Fango, solo fango, tutta roba vecchia peraltro, messa in circolo solo per condizionare i giudici della Cassazione». Silvio Berlusconi raggiunge questa mattina l’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone per l’ultima seduta di servizi sociali, ma col peggiore degli stati d’animo. Nessuna voglia di festeggiare, ha già fatto sapere allo stato maggiore, nessuno dei fedelissimi lo raggiungerà infatti oggi pomeriggio ad Arcore. Le intercettazioni di Bari pubblicate ieri hanno accresciuto una preoccupazione che era già da allerta, nel quartier generale, in vista dell’atteso pronunciamento di martedì 10 da parte dei giudici di terzo grado sul primo processo Ruby.

 

berlusconi tarantini berlusconi tarantini

Questa invece è un’altra storia, processo escort a carico di Gianpaolo Tarantini, le intercettazioni finiscono su tutti i siti. Non solo «roba già pubblicata, ma soprattutto che attiene alla mia sfera privata — si sfogava ieri sera Berlusconi coi suoi da Villa San Martino — nessuna rilevanza penale, cose per le quali nel 2009 avevo anche fatto pubblica ammenda». E il riferimento è a quei giorni in cui, in piena tempesta da escortgate, l’allora premier aveva detto in tv di essere «dispiaciuto» per quanto emerso, frutto di un «periodo di crisi» in cui era stato «un po’ birichino ».

 

Berlusconi e Ghedini Berlusconi e Ghedini

Non si dà pace però adesso l’ex Cavaliere: «Che c’entra tutto questo con il processo?». A dire il vero, da giorni i capannelli di parlamentari forzisti a Montecitorio non temevano altro che «una nuova offensiva giudiziaria » in concomitanza con la fine dei servizi sociali e a ridosso della Cassazione. Cioè proprio in questi giorni. A Villa San Martino, da dove il leader non si muove anche per l’infortunio al malleolo, in questi giorni l’avvocato Niccolò Ghedini staziona più del solito.

 

berlusconi a cesano boscone   foto da chiberlusconi a cesano boscone foto da chi

E sono due gli incubi che ricorrono nei colloqui privati. Il primo e immediato è collegato all’eventuale decisione della procura di Milano di imporre una misura cautelare, dunque restrittiva, al termine della pena che Berlusconi sta scontando (fino all’8 marzo). Non più per la condanna Mediaset, ma stavolta per l’inchiesta ancora in corso sull’accusa di corruzione in atti giudiziari (Ruby ter).

 

Il secondo incubo è che ricondotto alla sentenza della Corte, che martedì potrebbe procedere a quello che gli avvocati dell’ex premier chiamano lo «spacchettamento». Ovvero: conferma dell’assoluzione di secondo grado per la sola accusa di concussione, ma rinvio in appello per quella ben più infamante di prostituzione minorile (erano le due accuse del primo processo Ruby). Sarebbe un ritorno agli inferi, per il leader di Forza Italia.

berlusconi renziberlusconi renzi

 

«Pagina indegna di un paese civile, pubblicare intercettazioni telefoniche private è un’indecenza che, oltre a destare sospetti per la tempistica, conferma l’anomalia nel funzionamento del circuito mediatico giudiziario », attacca la portavoce Deborah Bergamini. E a seguire, come lei, protesta in coro l’intero partito («Una gara tra Bari e Milano, siamo allo stalking giudiziario», dice il consigliere politico Giovanni Toti), come pure Luca D’Alessandro, braccio destro di Denis Verdini .

 

nunzia de girolamo e giovanni totinunzia de girolamo e giovanni toti

E dire che a metà giornata l’intervista di Matteo Renzi all’ Espresso e il riconoscimento del ruolo di Berlusconi sulle riforme era stata giudicata un «segnale importante», da Arcore. Nulla si muoverà fino alle regionali. Ma dopo? «Renzi ci accusa di aver rifiutato il dialogo, ma è lui che ha approvato una riforma a colpi di maggioranza, lavorando di notte, infischiandosene delle opposizioni uscite dall’aula», ragiona Giovanni Toti di passaggio in un Transatlantico deserto.

 

«Detto questo, noi siamo sempre stati disponibili al dialogo, lui smetta di fare proclami e faccia delle proposte concrete di modifica. Ad esempio, quando la settimana prossima si voteranno gli ordini del giorno della riforma costituzionale e soprattutto quando arriverà alla Camera l’Italicum che a noi non piace per niente».

 

 

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”