I BARI DELLA SANITÀ PUGLIESE - UN’ALTRA INCHIESTA FA TREMARE LA PUGLIA: DOPO EMILIANO DEGENNARIZZATO, GUAI IN VISTA ANCHE PER I VERTICI DELLA SANITÀ PUGLIESE, SPINA NEL FIANCO DI VENDOLA - RIMBORSI GONFIATI AL 118 (FONDI NERI DA SPARTIRE CON I POLITICI?) E ACCREDITAMENTI “AUMM-AUMM” PRESSO LE ASL PER LA CLINICA DELL’IMPRENDITORE RITELLA, AMMANICATO CON LA GIUNTA VENDOLIANA (PARE CHE NICHI GLI ABBIA FATTO PURE “COMPLIMENTI E AUGURI” PER TELEFONO)…
Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"
à una storia di false fatturazioni al 118, ma non solo, quella che ieri ha tenuto la Bari politica di nuovo con il fiato sospeso. Atterrita da voci di imminenti provvedimenti giudiziari in arrivo. Stavolta però il sindaco, Michele Emiliano, non è adiacente al bersaglio. I boatos puntano dritto a Lungomare Nazario Sauro: gli uffici della Regione Puglia.
E vanno a colpire i vertici della Sanità pugliese, spina nel cuore del potere di Nichi Vendola, già finita al centro di un'indagine che portò alla richiesta di arresto dell'ex assessore alla Sanità regionale, poi senatore pd, Alberto Tedesco (sempre respinta dalla Giunta con i voti pdl) e al coinvolgimento di Sandro Frisullo, ex vicepresidente della giunta Vendola, incappato nello scandalo escort, poi arrestato per un'altra inchiesta sulle forniture alle Asl di Lecce.
Si riparte da lì, da Tedesco e da Frisullo. E da storie vecchie che si intrecciano a nuove, venute da altre procure, come quella di Foggia che valuta se davvero l'emergenza fosse diventata un business e si gonfiassero i costi per spartirne il guadagno con i politici. O che nella Sanità fossero stati investiti soldi di crac da imprenditori amici dei politici che in tal modo ottenevano l'accreditamento per agire in regime di convenzione.
Si torna a parlare della clinica Kentron dell'imprenditore Ritella, amico dei potenti. I sussurri tornano ad appuntarsi anche sul vendoliano Tommaso Fiore, successore di Tedesco fino a pochi mesi fa e proprio in questi giorni citato fra i papabili nella corsa alla poltrona di presidente della Puglia, che secondo Lea Cosentino, ex direttore generale della Asl di Bari lo tirò in ballo per la vicenda accreditamenti facili dicendo: «Sicuramente l'assessore Fiore non poteva non sapere essendo sempre presente in assessorato».
Ma in una Bari ormai teatro di una sanguinosa lotta politica fratricida interna alla sinistra, i sussurri vanno oltre. E accerchiano il presidente della Regione, Vendola, mai coinvolto nelle indagini, che secondo indiscrezioni, avrebbe fatto gli «auguri e complimenti» a uno dei proprietari della clinica, per l'accreditamento appena ricevuto, in una telefonata iniziata da Sandro Frisullo e per questo intercettata dalla Guardia di Finanza.
Ce ne sarebbe abbastanza, ma in una Bari sull'orlo di una crisi di nervi le voci si intrecciano con quelle in arrivo da Foggia dove un'inchiesta sulle forniture agli ospedali ha già portato a una serie di arresti per corruzione e perquisizioni, da cui sarebbero spuntate foto di un politico locale ritenute interessanti.
E il filone delle false fatture emesse da cooperative del 118 e pagate dalla Asl. Qui i sussurri si fanno spifferi per la Regione. Si parla di approfondimenti investigativi su almeno 4 consiglieri regionali. Il presidente della Commissione Sanità , Dino Marino, ha definito la notizia di un'indagine a suo carico «destituita da ogni fondamento».
Lo scenario è quello che riemerge dalle carte dell'inchiesta Degennaro: «Di diffusa collusione di politici e pubblici amministratori». Forse si tentava di dissimularlo mentre, durante l'acquisizione delle mail in entrata e in uscita dei Degennaro, qualcuno dal server svuotava la posta.






