bassolino renzi

HO UN BASSOLINO NELLA SCARPA! “DON ANTONIO” SI CANDIDA DI NUOVO A SINDACO DI NAPOLI, IL GELO DEL PREMIER - RICHETTI GUIDA LA RIVOLTA DEI RENZIANI CONTRO “BASSOLINO-TUTANKAMON”, IL LETTIANO MELONI: “LA ROTTAMAZIONE È RIVOLTA EFFIMERA, POI TORNA LA RESTAURAZIONE”

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

BASSOLINOBASSOLINO

Come da pronostici, Antonio Bassolino ci riprova. «Mi candido», annuncia il grande «rottamato» partenopeo dalla sua pagina Facebook. Un messaggio secco come un telegramma, che ai piani alti del Nazareno avrebbero preferito non ricevere. Tanto che a sera, dopo ore di imbarazzato silenzio, fonti confermano le voci: «Non è il nostro candidato».
 

Sui social l' euforia dei fan si mischia con il sarcasmo dei detrattori e con la delusione dei rottamatori. Chi augura «in bocca al lupo» al 68enne ex sindaco di Napoli per l' ennesima discesa in campo e chi si scaglia contro i «politicanti» di professione. Chi ironizza su Bassolino-Tutankamon e chi sbotta: «Che faccia tosta! Maro' poveri noi!».

 

Ma lui, in un post dal titolo «Battaglia per Napoli», la spiega come un gesto di altruismo: «Fare il sindaco è stato l' impegno più grande della mia vita e sento il dovere di mettermi al servizio della città. Napoli prima di tutto». E se la sua candidatura rischia di spaccare il Pd, Bassolino giura di volerlo ricompattare. La crisi della città è «molto grave», avverte lo sfidante di de Magistris.
 

RENZI  . LEOPOLDA da0f5dae008a9669b4be9513e11f3f73RENZI . LEOPOLDA da0f5dae008a9669b4be9513e11f3f73

Una crisi «politica e civile, oltre che economica e sociale». Se vincerà le primarie - che potrebbero tenersi il 20 marzo in tutte le città al voto - chiamerà a raccolta «le forze migliori» e valorizzerà le «energie giovani».
Perché «unire Napoli contro le troppe divisioni è la strada maestra per il futuro».
 

matteo richettimatteo richetti

Il segretario non ha deciso la linea. Arrendersi a Bassolino e trasformarlo nel candidato di tutti? O cercare un competitor all' altezza, come vorrebbero i renziani della prima ora? Per Matteo Richetti, una delle poche voci che, dall' interno, hanno il coraggio di spronare il premier, «la parte più coraggiosa dovrebbe mettere in campo una propria proposta». Altrimenti, la rottamazione fallirà:

MARCO MELONI MARCO MELONI

 

«Il Pd sul territorio sta faticando a dar vita a una classe dirigente nuova», avverte Richetti. Pippo Civati, durante gli stati generali di Possibile a Napoli, sbeffeggia la «modernizzazione quasi impetuosa» del Pd e la polemica sulla rottamazione incompiuta deflagra. «La rottamazione è una rivolta effimera, poi torna la restaurazione» attacca il deputato lettiano Marco Meloni.
 

La minoranza prepara una «contro-Leopolda» per sabato 12 dicembre, in contemporanea con la kermesse di Renzi. Dall' 11 al 13, a Firenze, ci sarà infatti il tradizionale appuntamento nell' antica stazione culla del renzismo e le tre anime dell' opposizione interna, che si sono ricompattate attorno a Speranza, Cuperlo e Lo Giudice, stanno organizzando una manifestazione per rilanciare i temi cari alla sinistra. «Nel partito ci sono due grandi punti di vista - rivendica Speranza -. Il bivio non può essere tra applaudire il premier, o uscire. Il Pd non è la Leopolda e la Leopolda non è il Pd».

DE LUCA - BASSOLINODE LUCA - BASSOLINO

 

2. IL RITORNO, 5 ANNI DOPO

Marco Demarco per il “Corriere della Sera”

 

«Io voglio vincere, per questo mi candido. Ma se devo dirla fino in fondo, be', non credo affatto che tutti, nel Pd, vogliano vincere davvero». Il quadro di partenza che Antonio Bassolino dipinge subito dopo aver ufficializzato la sua candidatura alle primarie per il Comune, tende decisamente al nero.

 

«Il partito - dice - è messo male, e senza uno scatto difficilmente può arrivare al ballottaggio. La città è divisa, senza un centro di gravità, e de Magistris ha la grave responsabilità di averla isolata da Roma.
 

Il Sud non decolla, e se c' è qualche segno di ripresa per il Paese ora si tratta di distribuire le risorse su tutto il territorio nazionale». È molto probabile che col sottolineare il dato negativo della realtà, Bassolino voglia in effetti caricare di significato la sua candidatura, attribuirle una valenza storica o salvifica, e infatti ci tiene a presentarsi, nonostante i diciassette discutibili ininterrotti anni di governo (dal '93 al 2010) come l' unico leader capace di trascinare il centrosinistra alla vittoria, unire Napoli, e difendere le ragioni del Sud.

 

Ed è molto probabile che faccia questo per puro calcolo emozionale, per motivare gli elettori e per dissuadere il partito, tutt' altro che convinto della bontà della sua candidatura, dall' ostacolarlo. Ma è indubbio che davvero le prossime saranno per lui le elezioni più difficili.

bassolino pollastrini speranzabassolino pollastrini speranza

 

Lo scrive oggi lo storico Paolo Macry sul Corriere del Mezzogiorno. Ed ha ragione. In effetti, dal 1993, anno del suo esordio istituzionale, Bassolino si è candidato quattro volte: due al Comune e due alla Regione e sempre è stato eletto e confermato; e sempre con la conferma ha raccolto più consensi che nella prima elezione.
Ma in passato non ha mai avuto grandi avversari. E in più ha potuto contare su alleati potenti come De Mita, Mastella e Pecoraro Scanio.
 

bassolinobassolino

Anche oggi, sulla carta, la vittoria finale dovrebbe essere a portata di mano, perché alle ultime elezioni regionali, quelle vinte da De Luca, il centrosinistra, come coalizione, ha raccolto a Napoli il 36,6 per cento dei voti, più del centrodestra (32,3 per cento) e molto più dei grillini (25,2 per cento).

 

E tuttavia così non è. Intanto, perché c' è la condizione generale delle periferie democrat («Siamo un partito più respingente che seducente», confessa il presidente Orfini), poi perché ci sono, a Napoli, il caso De Luca («La sua vicenda ha danneggiato il partito» dice ora, dopo averla subita, la segretaria regionale Assunta Tartaglione) e De Luca in persona (Bassolino candidato?

 

LIBRO DI BASSOLINO FOTO IL MATTINO LIBRO DI BASSOLINO FOTO IL MATTINO

Quando glielo chiesero, settimane fa, rispose così: «Tendo a pronunciarmi quando le cose sono chiare. E quando parlerò sarà un discorso duro e ineludibile, come è la realtà»). Infine, perché c' è de Magistris.
 

Quanto vale oggi, elettoralmente, il sindaco uscente? Nessuno può dirlo. Sta di fatto, però, che de Magistris c' è: non ha più pendenze giudiziarie, ha vinto definitivamente (a differenza di De Luca) il braccio di ferro sulla Severino, e si è inventato il «lungomare» liberato dalle auto, che piace molto ai turisti.

RENZI  . LEOPOLDA a2144ae3b34ae67736b876d499f0c41aRENZI . LEOPOLDA a2144ae3b34ae67736b876d499f0c41a

 

L' unico che finora, in termini di visibilità, è riuscito a competere con lui è stato proprio Bassolino. Senza spendere un soldo, senza il partito alle spalle, senza un manifesto al muro, e semplicemente sfogliando la margherita della sua discesa in campo, Bassolino ha fatto parlare di sé per mesi e mesi, rivelandosi un genio della comunicazione politica.
 

Ogni suo post era uno squillo di trombe. Come quello dedicato addirittura a Enrique Penalosa: «È stato negli anni Novanta un ottimo sindaco di Bogotà. Dopo 14 anni si è ricandidato e ha vinto nettamente».

BASSOLINO RENZIBASSOLINO RENZI

 

Anche la compagna di Bassolino, Annamaria Carloni, non sempre è riuscita a stargli dietro. «Abbiamo già dato», disse quando si cominciò a parlare di un suo ritorno. «Ben fatto», ha dichiarato ieri a candidatura ufficialmente annunciata.

LIBRO DI BASSOLINO FOTO IL MATTINO LIBRO DI BASSOLINO FOTO IL MATTINO LIBRO DI BASSOLINO FOTO IL MATTINO LIBRO DI BASSOLINO FOTO IL MATTINO

 

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO