IL LIBANO NON È PIÙ UN BEL SUOL D’AMORE PER I NOSTRI LATITANTI? BEIRUT DÀ IL PRIMO SÌ ALL’ESTRADIZIONE DI DELL’UTRI - SOLO LA POLITICA PUÒ SALVARLO. MA IL GOVERNO NON APPREZZA LA PUBBLICITÀ NEGATIVA DEI CASI DELL’UTRI-SCAJOLA

Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"

La Procura generale del Libano dice sì all'estradizione di Marcello Dell'Utri in Italia e chiude rapidamente la prima fase procedurale dall'arresto dell'ex senatore di Forza Italia che venerdì è stato condannato definitivamente a 7 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Ora la palla va al governo, e potrebbe essere un passaggio molto veloce per una decisione finale sempre più scontata e vicina.

Dopo l'interrogatorio di lunedì al quarto piano del Palazzo di giustizia di Beirut, dove Dell'Utri è stato condotto in manette da sei poliziotti armati, ieri il sostituto procuratore generale Nada Al Asmar ha studiato le carte arrivate pochi giorni fa, tra giovedì e sabato scorsi, compreso il dispositivo della sentenza della Cassazione che venerdì ha messo la parola fine al processo che lo vedeva imputato a Palermo.

Un esame spedito, come peraltro era stato lo stesso interrogatorio, durato appena un'ora e mezza tra domande e risposte, fatte in arabo e tradotte da una interprete, e gli interventi del legale di Dell'Utri, l'avvocato libanese Akram Azoury.

In poche ore, le considerazioni tecniche e giuridiche sulla richiesta di estradizione presentata dall'Italia stilate da Al Asmar sono arrivate sul tavolo del procuratore generale Samir Hammud che dovrà dare il suo parere al ministro della Giustizia.

Hammud già oggi potrebbe trasmettere la sua decisione al Guardasigilli e, dicono fonti giudiziarie, il suo sarà un via libera all'estradizione dell'ex senatore di Forza Italia. La Procura quindi non deve aver trovato ostacoli alla consegna di Dell'Utri alla giustizia italiana, ritenendo che il reato di concorso esterno è sovrapponibile a quello di «associazione dei malfattori» previsto dal codice penale libanese.

Nessun problema anche di prescrizione, che in Libano è di 10 anni ma viene sospesa durante le indagini e i processi. Resta quella che lo stesso Dell'Utri e il suo legale continuano a definire la persecuzione politica della magistratura italiana nei confronti di uno degli uomini più vicini a Silvio Berlusconi.

I magistrati diranno la loro anche su questo. Ricevuto il parere di Hammud, il ministro sarebbe intenzionato a perfezionare la procedura di estradizione domani stesso, nonostante lo sciopero generale dei lavoratori pubblici.

Venerdì l'incartamento approderebbe al Consiglio dei ministri per la decisione finale che sarà ratificata dal presidente della Repubblica con un decreto controfirmato dal capo del governo e dal ministro della Giustizia. Tutto quindi è nelle mani della politica, ma anche dei suoi opportunismi.

In Libano sembra non vedano l'ora di liberarsi di questa storia. C'è una palpabile irritazione sia negli ambienti giudiziari che in quelli politici per la piega che il caso sta prendendo.

Sia la vicenda Dell'Utri, sia quella che ha portato all'arresto per lo stesso reato dell'ex ministro Claudio Scajola, rischiano di gettare a livello internazionale una luce fosca sul Paese mediorientale dopo che da entrambe le inchieste sono emersi contatti dei due con Vincenzo Speziali.

Residente a Beirut, Speziali è sposato con una donna libanese la cui famiglia è legata da vincoli di amicizia all'ex presidente della Repubblica Amin Gemayel, leader delle falangi cristiano-maronite, uomo chiave delle trattative di questi giorni per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica.

Domenica il ministro della Giustizia Andrea Orlando, fiducioso nella magistratura libanese, aveva detto che «ci sono tutte le condizioni perché l'estradizione venga concessa» augurandosi «tempestività» nella decisione, anche per evitare che il Libano venga considerato un rifugio per latitanti.

La giustizia libanese «lavora secondo le regole prescritte dalla legge libanese, non dal ministro italiano», replica ora il portavoce del Guardasigilli del Paese mediorientale, Ahmad Al Ayubi.

«Siamo un Paese sovrano» e «non c'è nessuna volontà di ritardare», aggiunge. Contro un'eventuale estradizione, Dell'Utri potrà fare ricorso alla giustizia amministrativa. «Non interromperà la procedura», commentano sibillini lungo il corridoio della Procura generale.

 

 

marco e marcello dellutri MARCELLO DELL UTRI TORNO SUBITO OSPEDALE_al_hayat BEIRUT.AMIN GEMAYELARRESTO CLAUDIO SCAJOLA CLAUDIO SCAJOLA CON MASSIMO NICOLUCCIAndrea Orlando

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)