BELLA NAPOLI INVIA UN MESSAGGIO ALLA PROCURA DI PALERMO: “VIGILO PER EVITARE CONFUSIONI O SOVRAPPOSIZIONI DI INDAGINI. BISOGNA CERCARE LA VERITÀ SULLE TORBIDE IPOTESI DI TRATTATIVA. COME ANTIFASCISTA SARÒ SEMPRE CONTRO LA MAFIA” - PIETRO GRASSO PACIERE: “LO SCONTRO TRA COLLE E PM È UNA TEMPESTA IN UN BICCHIERE D’ACQUA: NESSUN CONTRASTO TRA RICERCA DELLA VERITÀ E TUTELA DELLE ISTITUZIONI, CHE NON HANNO FATTO NESSUNA PRESSIONE”…

1- STATO-MAFIA: GRASSO, SCONTRO PROCURA-COLLE? UNA TEMPESTA D'ACQUA
(AGI) - Lo scontro tra Quirinale e la procuras di Palermo? "Mi pare - dice Piero Grasso nel ventennale della morte di Paolo Borsellino - una tempesta in un bicchiere d'acqua, perche' non c'e' stato mai nessun problema, mai nessun contrasto tra difesa di istituzioni e verita' perche' non c'e' stata nessuna pressione, non c'e' stata nessuna rilevanza rispetto alle indagini, e' stato detto proprio dai magistrati che stanno cercando la verita'. Quindi - osserva Grasso un'intervista a Rmc - mi sembra che sia una tempesta in un bicchiere d'acqua ma che sostanzialmente le Istituzioni continuano unitariamente ad andare avanti".

Tutta la mia vita - aggiunge il procuratore nazionale antimafia in un'intervista a Rmc e' stata dedicata a contrastare Cosa Nostra e ancora di piu' oggi mi sento caricato dal peso dei ricordi nella responsabilita' di continuare sempre di piu' finche' c'e' l'ultimo soffio di vita" D'accordo con quanto dice Napolitano? "Certo - risponde , ho sempre detto che la ricerca della verita' e' qualcosa che dobbiamo ai morti, che dobbiamo ai sopravvissuti, ai parenti delle vittime. Non basta un qualsiasi indennizzo patrimoniale: noi siamo debitori della verita' nei confronti di queste persone".

Borsellino/Fini:Istituzioni sono solidali con Magistrati Palermo Discorso Napolitano spazza via volgari polemiche Palermo, 19 lug. (TMNews) - "Il modo migliore per ricordare Borsellino è garantire ai magistrati palermitani che tutte le istituzioni sono e saranno solidali con la loro azione tesa ad accertare la verità senza coni d'ombra". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco fini, a margine dell'incontro organizzato stamani al palazzo di Giustizia di Palermo, e dedicato alla memoria del giudice Paolo Borsellino in via D'Amelio. "La mia presenza qui oggi è il senso più profondo del messaggio di Napolitano è questo - ha proseguito Fini -, credo che il suo discorso abbia spazzato via le strumetalizzazioni e anche le volgari polemiche che sono state mosse nei suoi confronti".


2- BORSELLINO: IL MESSAGGIO DI NAPOLITANO

(ANSA) - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del 20/mo anniversario del tragico attentato in cui persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti addetti alla sua tutela, ha inviato il seguente messaggio all'odierna commemorazione promossa dall'Associazione Nazionale Magistrati a Palermo: "Desidero far giungere in quest'Aula nella quale si commemora e si onora la figura di Paolo Borsellino, l'espressione - innanzitutto - della mia rispettosa e affettuosa vicinanza alla signora Agnese.

Il 23 maggio scorso, ella volle - nell'impossibilità di partecipare di persona alla grande cerimonia nell'Aula Bunker - indirizzarmi una lettera di commovente, generoso apprezzamento per il mio operato di Presidente della Repubblica, e dirmi il suo conforto per aver visto diventare Borsellino e Falcone dei "simboli per i giovani e le persone oneste di buona volontà". E la lettera si concludeva con un riferimento a "quello Stato in cui mio marito ci ha insegnato a credere malgrado tutto e tutti", volendo che io sapessi come ella "fino all'ultimo giorno della sua vita attenderà con pazienza di conoscere le ragioni per cui suo marito morì e i motivi per i quali nei primi anni dopo la strage è stata costruita una falsa e distorta verità giudiziaria".

Quale secondo terribile dolore è stata per lei e per i suoi figli, signora Agnese, quella contraffazione della verità! E quale umiliazione è stata per tutti noi che rappresentiamo lo Stato democratico! Si sta lavorando, si deve lavorare senza sosta e senza remore per la rivelazione e sanzione di errori ed infamie che hanno inquinato la ricostruzione della strage di via D'Amelio. Si deve giungere alla definizione dell'autentica verità su quell'orribile crimine che costò la vita a un grande magistrato protagonista con Giovanni Falcone di svolte decisive per la lotta contro la mafia.

Questo è l'imperativo oggi a distanza di vent'anni; questo é il nostro dovere comune, anche verso Agnese, Lucia, Manfredi, Fiammetta, e verso i famigliari - che ci sono egualmente cari - di Emanuela Loi, di Agostino Catalano, di Eddie Walter Cosina, di Vincenzo Li Muli, di Claudio Traina. E tanto più si riuscirà a vincere questa dura e irrinunciabile battaglia di giustizia, quanto più si procederà sulla base di analisi obbiettive e di criteri di assoluto rigore.

Come ha fermamente dichiarato il Presidente del Consiglio Sen. Monti "non c'é alcuna ragion di Stato che possa giustificare ritardi nell'accertamento dei fatti e delle responsabilità", ritardi e incertezze nella ricerca della verità specie su torbide ipotesi di trattativa tra Stato e mafia. E proprio a tal fine è importante scongiurare sovrapposizioni nelle indagini, difetti di collaborazione tra le autorità ad esse preposte, pubblicità improprie e generatrici di confusione. Su ciò deve vegliare tra gli altri il Presidente della Repubblica, cui spetta presiedere il Consiglio Superiore della Magistratura: e deve farlo, come in questi anni ha sempre fatto, con linearità, imparzialità, severità".

"Signori Magistrati di Palermo - prosegue il messaggio di Napolitano - avete spesso sofferto, nel corso degli anni, per la perdita di eminenti ed esemplari colleghi, che possiamo richiamare e onorare tutti unendoli al ricordo di Paolo Borsellino e di Giovanni Falcone. Vissi io stesso il dramma, lo sgomento, il dolore per il brutale assassinio di quei due eroici servitori dello Stato, vissi quelle ore insieme con il più fraterno amico della mia vita, il senatore Gerardo Chiaromonte, di cui è rimasto per me indimenticabile, insieme con il fermissimo impegno di Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, il rapporto di straordinaria stima e simpatia personale che aveva stabilito con Paolo come con Giovanni".

"E non si è mai spenta in me la traccia del cocente dolore con cui appresi la notizia dell'agguato omicida a Pio La Torre, con cui avevo strettamente condiviso passione ideale e tensione morale. Intensa era stata già prima la mia commozione per l'uccisione di Cesare Terranova, che avevo avuto fine e apprezzato collega in Parlamento". "Vedete, Signori Magistrati di Palermo, appartengo a una generazione che ha conosciuto la tragedia della guerra fascista e del crollo dell'8 settembre 1943, e ha giovanissima abbracciato l'impegno politico - pur da diverse posizioni ideologiche - nello spirito della Resistenza trasfusosi poi nella Costituzione.

In quel contesto, la lotta conseguente contro la mafia, senza cedimenti a rassegnazioni o a filosofie di vile convivenza con essa, è divenuta parte integrante della nostra scelta civile sin da quando ci giunsero gli echi dell'eccidio di Portella delle Ginestre. Sono di recente tornato laggiù, per rinnovare un omaggio e un giuramento a cui sempre sono rimasto e sempre limpidamente rimarrò fedele. Pensando con commozione a Paolo Borsellino, a tutti coloro che sono come lui caduti in nome della legge, e sentendomi al fianco di quanti ne continuano l'opera".

 

GIORGIO NAPOLITANONICOLA MANCINO E GIORGIO NAPOLITANO jpegpaolo borsellino lapIl giudice Paolo BorsellinoFRANCESCO MESSINEO CAPO DELLA PROCURA DI PALERMOingroiaPietro Grasso procuratore antimafia

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