VIA BELLERIO, UN BELSITO DEGRADA-TO - LE INTERCETTAZIONI TRA IL TESORIERE DELLA LEGA, BELSITO, E LA RESPONSABILE CONTABILE, NADIA DEGRADA, SVELANO LE SPESE A CARICO LEGA DELLA “BOSSI FAMILY” - IL DIPLOMA E LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL TROTA, LA BENZINA, IL DENTISTA, LA PORSCHE NOLEGGIATA E L’AMERICAN EXPRESS STRISCIATA DALL’ALTRO FIGLIO DEL SENATÙR, I SOLDI ALLA SCUOLA DELLA MOGLIE DI BOSSI E GLI AFFITTI “PAGATI TUTTI CASH!” - IL TROTA VOLEVA INSABBIARE TUTTO: “RENZO E LA FIDANZATA SONO VENUTI A PRENDERE TUTTI I FALDONI DA VIA BELLERIO”…

Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"

Le prime conferme al fiume di parole intercettate nel gennaio e febbraio scorsi tra il tesoriere leghista Francesco Belsito e la responsabile contabile Nadia Dagrada arrivano dall'interrogatorio della testimone e dal contenuto della cassaforte dell'indagato sequestrata dalla Guardia di Finanza milanese: compreso un fascicoletto intestato «The Family», spese sanitarie e scolastiche, multe pagate, l'assicurazione per la casa di Gemonio, un carnet di assegni con sopra la scritta «Umberto Bossi», 20.000 euro di spese per il tutor del figlio Renzo.

E così, dopo il via libera della Camera ai pm milanesi del secondo dipartimento Robledo-Pellicano-Filippini, prende corpo quella che i carabinieri del Noe, nel rapporto per i pm napoletani Woodcock-Piscitelli-Curcio, definiscono «la serie di confessioni reciproche» di Belsito e Dagrada nei giorni in cui il tesoriere temeva di essere allontanato dopo i primi scoop sugli investimenti di 7 milioni di rimborsi elettorali in Tanzania: confidenze che «elencano i benefit che da tempo, e tutt'ora, vengono elargiti dalla cassa del partito a favore di interessi privati di Bossi e dei suoi familiari, di Rosy Mauro e di altri soggetti del partito e non». In più i militari valorizzano anche un riferimento della donna al «"nero" che Bossi dava tempo fa al partito», e che ritengono di interpretare come «contante» che «sottende» una «area dell'illecito su cui si sviluppano tematiche corruttive».

«TUTTE COSE PER LA FAMIGLIA»
Nadia: «Lui (Bossi, ndr) non ha idea del cumulo di spese, fidati, tu gli devi far capire che se questi vanno a vedere quelle che sono le spese, lui e la sua famiglia sono finiti. E poiché si tratta di cose della famiglia, non sono cose che compri tu, perché sono tutte per loro, perché le auto sono per loro, i ragazzi sono per loro, il figlio le spese sono loro, il diploma è loro, i lavori di casa sono loro».
«Sai quanto ho dato a Rosy Mauro?»
Traspare l'irritazione per la vicepresidente del Senato, segretaria del sindacato padano Sinpa e protagonista del "cerchio magico" bossiano, che a loro avviso non avrebbe titolo per fare la morale.

Belsito: «Eh lo so io... Quello che non capisco di lei, che fa ancora la spiritosa».
Nadia: «È convinta non parlerai mai...».
Belsito: «Sai quanto gli ho fatto l'altro giorno alla nera? (soprannome di Rosy secondo i militari, ndr) Quasi 29.000, 29.142 in franchi, eh...Vuoi che ti dica tutti gli altri di prima?».
Nadia: «(...) Perché non porta i conti del Sinpa? Voglio vedere cosa succede».
Belsito: «Per me gli viene un infarto».
Nadia: «Ah beh per forza, non sono usati per il sindacato, quindi...».

Belsito sarcastico: «C'avevamo quei 7.000 iscritti, no?».
Nadia: «Secondo me saranno...».
Belsito: «...pochi».
Il tesoriere si rammarica di non aver tenuto prova delle dazioni di contanti «alla signora», che per i carabinieri è la vice del Senato.
Belsito: «Stavo pensando, i soldi cash che gli ho dato li ho scritti da qualche parte, però quelli come faccio a dimostrare che li ho dati? Non è molto, eh...».

Nadia: «Ma parli della signora?».
«Sì. Eh mi sono fregato io, molte cose son cose riconducibili ma molte cose come faccio a dire che ho pagato?».
Nadia: «Tu non mi ascolti mai, gli assegni devono essere intestati alle fatture da pagare, non con prelievi cash! (...) E l'acquisto, quando hai fatto l'assegno a lei per l'auto e sul certificato di proprietà è scritto "ceduta a zero", era un assegno a lei personale?».
Belsito: «Sì, sì».
Nadia: «Ma di quello c'è copia?».
Belsito: «Eh, quello non ricordo».

L'«OPERAZIONE URGENTE» PER ROSY
Pochi giorni prima, il 22 gennaio quando è già scoppiato lo scandalo della Tanzania, Belsito al telefono proprio con la vicepresidente del Senato appare però molto più remissivo, e anzi si premura di esaudirne una richiesta a voce e urgente.
Mauro: «Comunque France', se adesso puoi, ricordati di fare quella cosa che ti ho detto l'altro giorno a voce».
Belsito: «Sì sì, sì sì, certo».
Mauro: «Succinta, così da fare in questo momento, perché dopo non potrai più, perché se no addio».

Belsito: «La faccio adesso diversamente».
Mauro: «Purtroppo è urgente, eh... perché bisogna organizzare tante cose».
Belsito: «Sì sì, tranquilla».
E l'8 febbraio, riassumono i carabinieri, il tesoriere comunica a Rosy Mauro che le ha fatto l'operazione «dalla filiale della Camera dei deputati del Banco di Napoli dove la Lega ha un conto, perché con la Banca Aletti a Genova (quella utilizzata per l'operazione Tanzania) era pericoloso. Mauro si mostra un po' perplessa, dicendo che forse non era il momento di farla».

Belsito: «Vedi che io non mollo mai».
Mauro: «E secondo te quando si conclude tutto, col rientro (degli investimenti dalla Tanzania, ndr) e tutto?».
Belsito: «Secondo me martedì».
Mauro: «Meno male».
Belsito: «L'operazione, quella tua, l'ho fatta dal Napoli eh...» (Banco di Napoli).
Mauro: «Uhm».
Belsito: «...perché quello lì non viene neanche visto».
Mauro: «Ma non era meglio se lasciavi perdere, visto il momento, prima che dopo...?».
Belsito: «No, ma lì non vanno a vedere su Napoli, figurati. Tutta la malattia ce l'hanno sull'Aletti, cosa pensano di trovare non so».

LE RICHIESTE E LE SOMME
I carabinieri ascoltano inoltre Belsito e Dagrada discutere di «altre somme che avrebbe preso "Cald" (diminutivo di Calderoli) e che il tesoriere non sa come giustificare, mentre la segretaria sul punto dice che in un anno si riesce a giustificare quelle somme»: il discorso emerge quando il tesoriere rievoca una richiesta per la scuola della moglie di Bossi.
Belsito: «La richiesta ricordo benissimo era uno (1 milione di euro, ndr)...Gli ho detto "no, 1 non ce la faccio adesso, dovete darmi almeno tre anni"... E invece quelli di Cald, come faccio? Come li giustifico quelli?».
Nadia: «Ma quello non è un grosso problema! Nell'arco dell'anno non è un problema quello, è un problema tutto il resto!».

«CAPO, NOI MANTENIAMO I TUOI FIGLI»
Belsito e Dagrada indugiano sulle spese per i figli del senatur, a cominciare da Renzo.
Nadia: «Quella cifra che tu gli hai dato era la cifra dei titoli di studio, ma c'è tutto il restante, e se ci mettono le mani i Castelli e Stiffoni di turno, tu non puoi garantire che le cose restino segrete». Si passa a un altro punto.
Belsito: «E' possibile avere l'elenco degli scontrini? Renzo (dice, ndr) "voglio confrontarmi con il mio calendario per vedere se era vero che erano con me"» (la scorta).

Nadia: «Giuro che non ho parole».
Belsito: «Ma io non posso reggere così, dai, questi sono una gabbia di pazzi. Questo (Renzo, ndr) ha paura che (quelli della scorta, ndr) erano in albergo per cavoli loro».
Nadia: «Ma sono lì segnati, c'è tutta benzina, ristoranti, è quasi tutta benzina».
Belsito: «A me (Renzo, ndr) ha detto che paga di tasca sua, ti giuro».
Nadia: «Ma che non dica cavolate, neanche il caffè in Regione, non paga neanche il caffè» (Renzo è consigliere regionale lombardo)

«RENZO PORTÒ VIA LE CARTE DA VIA BELLERIO»
I carabinieri accennano forse a un problema di ristrutturazioni in base a questo passaggio.
Nadia: «Per la storia della casa (...) Renzo e la fidanzata sono venuti a prendere tutti i faldoni da via Bellerio (sede della Lega a Milano, ndr) e li hanno portati tutti via».
Negozi, dentista, bollette
La contabile è ricca di richiami a «fatture del dentista di Sirio», altro figlio di Bossi, e alle «bollette del telefono di Renzo».
Belsito: «Riccardo (il primogenito, ndr) mi dà 250.000».
Nadia: «Eh no ragazzo, molti di più, molti di più, tu non hai i vecchi che ho io».
Belsito: «No no, io parlo di quello che ho fatto io, ho fatto solo 2010 e 2011».
Nadia: «Eh...126 uno...».

Belsito: «American Express era, giusto?».
Nadia: «No no, è nei soliti negozi...e poi ce ne sono anche altri ma quelli ce li ho tutti».
Belsito: «Ma cosa gli posso dire?» (a Bossi).
Nadia: «(...) Digli "capo, io ti rammento solo una cosa, che in questi anni io ho dovuto tirare fuori su vostra richiesta, per tua moglie, per Riccardo, per Renzo, delle cifre che se qualcuno va a metterci mano...lui è nei guai". O tuo figlio lo mandavano in galera o c'era da pagare».
Belsito: «Ah, Riccardo (...) Le macchine che ha affittato Riccardo, le Porsche, le cose...».
Nadia: «Esatto. Ma ti diranno "chi ti ha detto di farlo?"».

Belsito: «Lui, eh».
Nadia: «Ho capito, ma ci devono essere le fatture dell'avvocato di Riccardo, tutti i pagamenti!». I carabinieri aggiungono che «Belsito dice che lui sa quali sono i negozi dove sono stati spesi, ma non ha fatture, ha solo i decreti ingiuntivi con il timbro dell'avvocato, e ha pagato in contanti perché così gli è stato ordinato, aggiungendo che non le ha pagate tramite bonifico bancario perché Riccardo non fa parte del partito». E Nadia: «Gli affitti glieli paghiamo tutti cash!».

LE ELEZIONI DEL FANCIULLO E DEL TROTA
Nadia: «Hai le carte di quanto hai pagato?».
Belsito: «Soldi della campagna elettorale del fanciullo e del trota? E no, perché gli davo a lui alla Rizzi e a lei...portavo cash!» (Monica Rizzi è assessore regionale lombarda). E lo stesso per «la casa presa là da Brescia, pagato cash...mi sembra 10.000 euro, 6.000 euro...eh tesoro mio ma come faccio a trovare della Monica Rizzi i giustificativi!».
La moglie e Pontidafin
Gli aiuti alla scuola privata paritaria Bosina di ispirazione padana fondata a Varese da Manuela Marrone, evocano guai.

Nadia: «Digli (a Bossi, ndr): "Poi tua moglie cosa faccio, gli dico di no? Tu mi dicevi di sì" (...) La paura non è quanto speso, ma quanto per i figli e per la moglie, che se lo sanno i militanti...».
Belsito: «Solo la scuola allora te lo ricordi 1 milione e mezzo di mutuo, la Pontidafin? (finanziaria della Lega, ndr) Vogliamo parlare di quel contributo che gli diamo tutti gli anni? Tra i 150.000 e i 200.000?».
Nadia: «Ma difatti tu gli devi dire (a Bossi, ndr) "tua moglie e i tuoi figli ti rovineranno con i costi che hanno". Punto. E che se da te esce fuori qualcosa della famiglia, lui è rovinato, non può dire che non sa (...) Da far capire al capo, "guarda che tu non hai la possibilità di rimediare a tutto quello che è stato dato a tua moglie sia per lei sia per la scuola sia per i tuoi figli", perché sono troppi, troppi soldi».

MA QUALI REVISORI DEI BILANCI...
In effetti la parola "bilanci" pare un optional.
Nadia: «Ti sto dicendo che io del 2011 ho 670.000 euro non giustificati... toglierò quelli di cassa e però ho già inserito quel discorso... diciamo che io ne ho, toh, fai 400.000 da giustificare (...) Castelli vuole sapere chi sono i revisori, e allora gli ho detto "ma tu sai come funziona?" Lui fa: "No, fammi una nota"».
Belsito: «Ah! Questo qui è scemo. E chi sono i revisori, che non abbiam mai visto manco noi?».
Nadia: «Io. Gli preparo tutto io. Glielo mando e loro firmano, perché i bilanci sono certificati da tre revisori esterni e da tre interni».
Belsito: «Eh, ma pensa te!».
Nadia: «(...) Io gli preparavo tutta la relazione, gliela inviavo e loro non facevano altro che firmarmela, non guardavano un cavolo».

 

 

 

ROSI MAURO CON RENZO BOSSI jpegUMBERTO BOSSI E ROSY MAURORENZO BOSSI CON UMBERTO BOSSI FRANCESCO BELSITO E RENZO BOSSI jpegRENZO BOSSIi pm napoli woodcock piscitelli curcio NADIA DAGRADA RESPONSABILE GADGET DELLA LEGA NORDMonica Rizzi jpegRoberto Castelli

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