UN BELSITO PER LA MAFIA - L’EX TESORIERE DELLA LEGA, TRA I DOSSIER CHE AVEVA FATTO PREPARARE CONTRO I BOBOMARONITI, AVEVA SUL SUO PC UN’INTERCETTAZIONE IN CUI SI LEGA IL CARROCCIO AGLI AFFARI CON LA ‘NDRANGHETA: “LORO COLLABORANO CON LA MAFIA, DIRETTAMENTE, È TUTTO UN GIOCO MAFIOSO, E BELSITO MANOVRA TUTTO DA QUA” - CHI SONO GLI INTERLOCUTORI E PERCHÉ IL TESORIERE AVEVA SUL PC NASTRI CHE LO AVREBBERO INCASTRATO?…

Guido Ruotolo per "La Stampa"

Siamo alla vigilia di una svolta nell'inchiesta sul riciclaggio della 'ndrangheta di Reggio Calabria, della famiglia De Stefano di Archi, che ha incontrato la Lega di Umberto Bossi.

Investimenti molto "opachi" all'estero, a Cipro e Tanzania, inchiodano quello che ormai è l'ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito. Ma dall'inchiesta affiora anche un'operazione di dossieraggio che ha riguardato l'allora ministro dell'Interno, Roberto Maroni, "avversario" della banda di Belsito e dell'allegra gestione delle casse del Carroccio. Ed è nell'ambito di quest'opera di dossieraggio che gli uomini della Dia e della Polizia Postale incappano in alcune interessanti intercettazioni ambientali che parlano di Belsito e di esponenti della Lega come di personaggi che «collaborano direttamente con la mafia».

Intercettazioni trovate nel computer sequestrato all'ex tesoriere genovese della Lega. Gli interlocutori sono due: A e D. Uno dei due è stato identificato (si tratterebbe di un investigatore privato) l'altro non ancora (si tratterebbe di una donna). Vediamo cosa dicono.

«I soldi se li ciccia Bruzzone» A: «Ma, scusa un attimo, Belsito e Bruzzone (Francesco, segretario regionale uscente della Lega Nord della Liguria, ndr) non vanno d'accordo?». D: «Belsito e Bruzzone fanno finta di litigare, chi se li spartisce i soldi? Tu stai in quel posto...». A: «Io penso che se li ciccia tutti Bruzzone, sai?».

D: «No, no. Belsito ha preso il posto di Balocchi (Maurizio, storico cassiere della Lega, ndr)... Balocchi era quello che gestiva l'amministrazione della Lega a Chiavari, è lui che è entrato... che poi a gennaio del 2010 doveva essere condannato in udienza a Udine per il fatto dei 300-400 appartamenti che avevano fatto con la mafia della Jugoslavia... erano saliti, con Fiorani (Gianpiero, ex ad della Banca Popolare di Lodi, finito nei guai con la giustizia, ndr) in mezzo... non l'hanno condannato perché era in ospedale che stava tirando il "gambetto" (stava morendo, ndr)... ma tutta l'amministrazione, eccetera, l'ha presa Belsito che gli ha accollato... che va... che sta in via Massaggi (fonetico), va lì dall'ufficio e va a Chiavari».

L'intercettazione è del gennaio 2012. Per il pm antimafia di Reggio, Giuseppe Lombardo, rappresenta una conferma sugli intrecci mafiosi e affaristi di Belsito. L'esponente politico della Lega e affarista non disdegnava il socio della 'ndrangheta per i suoi loschi investimenti.

«Collaborano con la mafia» Sempre "D" confida al suo interlocutore, a proposito di Belsito: «La sua segretaria abita a... Recco... da Recco hanno manovrato, siccome a Recco ha comprato la casa Salvini (Matteo, euoparlamentare del Carroccio, esponente di rilievo del partito considerato vicino all'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni, ndr), Salvini che è un altro deputato, quello che spruzzavano, che va in giro con quel cogl... di Borghezio (altro eurodeputato leghista, ndr), hanno fatto un giro che lì deve essere la mafia... loro collaborano direttamente con la mafia, direttamente, è tutto un gioco mafioso... tutto un gioco mafioso... loro sono gli indiretti... cioè, non so, arriva la 'ndrangheta e gli dice: "Io adesso qua voglio che tu mi sblocchi questo e devo fare movimento terra qua, la discarica qua e costruire qua!!!»... perché le porte sono aperte in tutti questi cantieri?».

A: «Ma Belsito che c'entra? Sta a Roma!». D: «No, Belsito non sta a Roma, Belsito non sai da quant'è che non si presenta a Roma, Belsito manovra tutto di qua...».

L'inchiesta Lega-'ndrangheta è giunta a una svolta per quanto riguarda la campagna di ricatti del tesoriere Belsito contro gli oppositori interni della Lega. È grave che si possano essere compiuti pedinamenti, intrusioni nelle banche dati di un ministro in carica. Nei prossimi giorni, prima delle ferie estive, il pm Lombardo dovrebbe sentire diversi esponenti della Lega. Quella di Reggio è l'inchiesta più delicata ed esplosiva, perché potrebbe svelare intrecci inconfessabili tra politica e mafia.

 

 

FRANCESCO BELSITO FRANCESCO BELSITOFRANCESCO BELSITO Francesco BelsitoFrancesco Bruzzone lega-nordGianpiero FioraniROBERTO MARONI CON LA SCOPA PADANA

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")