TREMONTI? ASSENTE! - "NOI SIAMO QUI A SALVARE IL SUO COLLABORATORE E LUI NON C'È. E' IMMORALE!" - CHIUSA LA PARTITA MILANESE, SI APRE (O MEGLIO RIAPRE) IL CASO TREMONTI - LA DECISIONE DI VOLARE NEGLI USA PER UNA RIUNIONE DEL FMI NON È PIACIUTA AL CAVALIERE. NÉ ALLA SANTADECHÈ: "UMANAMENTE VERGOGNOSO" - DEL RESTO A GIULIETTO NON È PIACIUTO CHE IL BANANA ABBIA PIEGATO IL CAPINO TRAPIANTATO A DRAGHI E NAPOLITANO E SCELTO PER BANKITALIA SACCOMANNI E NON IL TREMONTINO GRILLI….

1- TREMONTI ASSENTE
Repubblica.it
- Chiusa la partita Milanese, però, si apre (o meglio riapre) il caso Tremonti. Ed è una partita tutta interna alla maggioranza che, da tempo, gradisce poco le mosse del ministro. Oggi, in Aula, Tremonti non c'era. Era negli Usa per una riunione del Fondo Monetario Internazionale. Una decisione che non è piaciuta al Cavaliere. "Che ne penso dell'assenza di Tremonti? Altra domanda...."

Ben più esplicito il giudizio del sottosegretario alla difesa Pdl Guido Crosetto: "La sua assenza di oggi è un forte indicatore del valore dell'uomo". E Daniela Santanchè rincara la dose: "Umanamente vergognoso". Ma sono in molti, protetti dall'anonimato, che, nel Pdl, puntano il dito contro il ministro: "Noi siamo qui a salvare il suo collaboratore e lui non c'è. E' immorale".

2- BERLUSCONI CANDIDA SACCOMANI ALLA BCE. TANTI SALUTI A TREMONTI CHE DA MESI SPONSORIZZA GRILLI
Elena Polidori per "la Repubblica"

Tra le tante questioni discusse dal premier con il Presidente della Repubblica c´è anche la successione in Banca d´Italia: Silvio Berlusconi sottopone a Giorgio Napolitano la possibile designazione di Fabrizio Saccomanni, attuale direttore generale dell´Istituto, nella poltrona numero uno di palazzo Koch.

Si riavvia così la complessa procedura di nomina per il nuovo governatore che era stata sospesa nelle passate settimane per evitare che restasse schiacciata dalle tensioni di quel momento tra lo stesso Berlusconi e il ministro dell´economia, Giulio Tremonti. E´ dunque un passaggio interlocutorio. Il Presidente si riserva l´ultima parola alla fine della procedura.

Secondo la nuova legge, varata all´indomani dello scandalo che coinvolse l´ex governatore Antonio Fazio, la nomina del responsabile della Banca d´Italia avviene appunto con un decreto del capo dello Stato, su proposta del presidente del Consiglio, sentito il consiglio dei ministri e sentito il consiglio superiore dell´Istituto.

Occorre perciò che Berlusconi si consulti con gli altri membri del governo (oggi è in calendario un consiglio dei ministri) e, soprattutto, bisogna che invii una lettera al consiglio superiore indicando il nome del prescelto: una riunione di quest´organismo è già in programma per il 28 settembre in via ordinaria, dunque non valida per le scelte di vertice. Ma a trasformarla in "straordinaria", quella utile, basta un fax.

Berlusconi e Saccomanni si sono incontrati per la prima volta a palazzo Chigi giusto pochi giorni fa, il 16 settembre, mentre era in corso un delicato vertice dei ministri Ecofin, in Polonia.

In quell´occasione Tremonti, grande sponsor dell´altro candidato in lizza, il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, si era rifiutato di commentare la notizia, di dire cioè se il faccia a faccia di 40 minuti poteva considerarsi una investitura oppure no.

Per la cronaca: Grilli sarebbe ora candidato al vertice dell´Antitrust, al posto di Antonio Catricalà. Fonti politiche però accreditarono, allora come oggi, l´ipotesi che il cambio della guardia fosse ormai imminente.

La candidatura di Saccomanni, un "interno" che ha percorso tutta la sua carriera a via Nazionale, è sempre stata sostenuta dallo stesso governatore uscente, Mario Draghi. Per rispettare una prassi consolidata in un secolo di vita dell´Istituto. Ma anche per avere una sponda più che conosciuta in Italia, una volta che si trasferirà alla Bce, il prossimo primo novembre, al posto del francese Jean Claude Trichet.

Saccomanni è atteso oggi a Washington, dove parteciperà al summit del G20 dedicato alla crisi dell´economia. Se prevarrà, sarà il decimo governatore della Banca d´Italia, il secondo "a tempo", con un mandato che dura sei anni, rinnovabile una sola volta.

Palazzo Koch ha deciso la politica monetaria fino all´avvento dell´euro - di cui Saccomanni è uno dei "padri" - e ancora oggi tira le fila del credito, il risiko bancario. Nella sua lunga esistenza ha fornito alle istituzioni politiche due presidenti della Repubblica (Einaudi e Ciampi), due presidenti del Consiglio (Ciampi e Dini), un ministro del Bilancio (Einaudi), tre ministri del Tesoro (Carli, Ciampi e Dini).

 

GIULIO TREMONTI E MARCO MILANESEnapolitano - berlusconigiorgio-napolitano-mario draghiVITTORIO GRILLI FABRIZIO SACCOMANNI

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