berlusconi quirinale

A CHE GIOCO STA GIOCANDO BERLUSCONI? PER COLTIVARE LE RESIDUE CHANCE DI SALIRE AL COLLE STRIZZA L’OCCHIO AI GRILLINI PARLANDO BENE DEL REDDITO DI CITTADINANZA. MA LE SUE PAROLE SUL SUSSIDIO FANNO INFURIARE FRATELLI D’ITALIA E LA LEGA. IL CAV E’ CONVINTO CHE GLI MANCHINO 40 VOTI MA NON TIENE CONTO DEI FRANCHI TIRATORI CHE SI ANNIDANO NEL CENTRODESTRA E PERFINO NEL SUO PARTITO…

Emilio Pucci per “il Messaggero”

 

Mattarella Quirinale Osho Berlusconi

«Voglio parlare con tutti». Certo, è ancora presto per tirare le prime somme sulla campagna per le elezioni del presidente della Repubblica, ma Berlusconi da tempo ha messo a punto la sua strategia. E l'apertura di ieri sul reddito di cittadinanza, seppur amplificata dal centrosinistra, è solo uno dei tasselli del piano per sondare quante possibilità ha di andare al Colle. Il convincimento del Cavaliere è che se dovesse correre Draghi «verrebbe giù il Paese» e che l'Italia non si può permettere un periodo di anarchia in epoca Covid e in vista della messa a terra del Pnrr.

 

silvio berlusconi al quirinale

L'ex presidente del Consiglio sostiene, in un'intervista al Tempo, che «gli importi finiti ai furbi che non ne avevano diritto sono poca cosa rispetto alle situazioni di povertà che il Reddito è andato a contrastare». Plauso dei 5Stelle («Persino lui ha cambiato idea», dice il capogruppo M5sSalla Camera Crippa), di Sinistra italiana («Riconosce che è una misura di sostegno per milioni di famiglie», rimarca Fratoianni) e del Pd, secondo cui il giudizio dell'ex premier ha «un peso politico». E irritazione del centrodestra.

 

L'ex azzurro Napoli, ora con la formazione di Toti, parla di «grave sbandata». Sconcerto in Fratelli d'Italia («Bisogna tagliare le tasse e fermare gli aumenti delle bollette piuttosto che finanziare gli sprechi», osserva il presidente dei deputati Lollobrigida) e pure nella Lega, considerato che Salvini continua a chiedere un incontro a Draghi per cambiare il reddito di cittadinanza.

 

anna maria bernini silvio berlusconi al quirinale

Da Forza Italia l'azzurro Giacomoni ricorda che già nel 2018 l'ex presidente del Consiglio propose la No tax area e il Reddito di dignità, un aiuto di mille euro al mese, nella convinzione che nessuno debba rimanere indietro. Poco importa che l'ex premier ritenga che occorrerebbe comunque affinare il meccanismo delle politiche attive sul lavoro.

 

Il dato è che l'apertura di Berlusconi che si aggiunge all'apprezzamento nei confronti di Conte per i toni che utilizza e per il cambio che ha imposto ai pentastellati ha spiazzato pure molti forzisti. Nessuno alzerà mai la voce ma il timore rimarca un big del partito è che l'elettorato moderato rimanga disorientato regalando voti agli alleati.

 

silvio berlusconi al quirinale 1

TAVOLI DIVERSI

Meloni due giorni fa non ha nascosto la sua irritazione, ritiene che sia sbagliato giocare la partita del Colle su più fronti, è convinta che debba essere il centrodestra unito a dare le carte. Anche per questo motivo il coordinatore azzurro Tajani, per rassicurarla, ha detto chiaramente che non è in vista alcun tavolo con il Pd. Ma l'occasione di tentare la scalata al Quirinale è troppo ghiotta.

 

E il presidente di FI sta tessendo la tela in Europa (in settimana volerà a Strasburgo per la sessione dell'Europarlamento) e alla Camera e al Senato dove a suo dire mancano all'appello solo una quarantina di voti. Il suo sospetto è che potrebbero esserci delle falle proprio nel centrodestra e perfino nel suo partito.

 

Per questo Berlusconi, pure per dissipare le voci sul suo stato di salute, ripristinerà l'appuntamento di dicembre con deputati e senatori. Una cena in grande stile, come quelle dell'epoca pre-Covid. Per cercare di riportare entusiasmo nei gruppi, sempre tormentati per la divisione tra i moderati che non escludono un'operazione centrista da far partire prima delle Politiche e coloro che sono ancorati all'asse con Salvini e Meloni.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

L'incontro sarà una sorta di chiamata alle armi, una nuova discesa in campo nella partita ovviamente più difficile. La mano tesa ai 5Stelle sul reddito si somma alla solidarietà fatta pervenire a Renzi per gli affondi giudiziari sul caso Open, anche se il leader di Iv non ha certamente apprezzato la posizione del Cavaliere sul reddito di cittadinanza.

 

 «Parlo con tutti», ripete ai suoi interlocutori l'ex premier. Dunque, pure con Conte e allo stesso tempo con gli ex M5S. La galassia dei 95 fuoriusciti è come un lago in cui andare a pescare. Dopo l'ex pentastellato Rospi vengono dati in avvicinamento altri due deputati provenienti dal mondo grillino. E poi gli ex totiani Sorte e Benigni. Sul tavolo di villa San Martino c'è una mappa che conteggia le possibili sorprese positive.

 

berlusconi al quirinale con bernini e gelmini

Cerchiati in rosso perlomeno una ventina tra parlamentari del Movimento ed ex. «Se scelgono me non si va a votare», il ragionamento. «Ma aprendo al reddito di cittadinanza si brucia soltanto», l'avvertimento che viene ripetuto nella Lega e in FdI. Berlusconi rimarca in ogni occasione di non essere ufficialmente candidato ma aggiunge sempre che «alla quarta votazione tutto può succedere»: «Arrivare al Colle - ormai lo ripete sempre più spesso - è un sogno ma forse non è più un'utopia».

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…