berlusconi marchini

IL CAV HA TROVATO IL CAVALLO - BERLUSCONI VORREBBE MARCHINI COME CANDIDATO DEL CENTRODESTRA A ROMA MA DEVE TRATTARE CON SALVINI, CONVINCERE LA MELONI E, SOPRATTUTTO, VINCERE LE RESISTENZE DEL “CERCHIO TRAGICO” PASCALE-ROSSI, CHE NON VUOLE “ARFIO”

Ugo Magri per “la Stampa”

 

silvio berlusconi con francesca pascalesilvio berlusconi con francesca pascale

Berlusconi fiuta aria di rivincita, anzi non vede l’ora, e la prospettiva di rivotare a Roma lo ingolosisce. «Vincere è un obiettivo alla nostra portata», garantisce ai suoi seguaci di Anzio, sul litorale romano, dove sbarcarono gli americani (di qui uno spericolato parallelo storico con l’Italia di oggi che invece andrebbe «liberata» da Renzi).

 

«Abbiamo la possibilità di tornare a guidare la Capitale», si sbilancia Silvio, e questa sua fiducia non è tanto per tirar su il morale alle truppe: deriva da qualcosa di più concreto, da una lunga telefonata giovedì scorso con Alfio Marchini, al quale il Cav ha offerto un appoggio senza sentirselo rifiutare. «Arfio» è pronto a correre col centrodestra per la poltrona di sindaco e smentisce che Renzi o chi per lui l’abbia chiamato per fargli cambiare idea («Tutte voci false»).

 

alfio marchini intervistato da antonello caporalealfio marchini intervistato da antonello caporale

In altri tempi, la discussione su Roma si sarebbe chiusa lì, con quella telefonata. E sarebbe seguito immediatamente l’annuncio che «il candidato del centrodestra sarà Marchini». Ma ormai non è più come una volta, quando Berlusconi decideva per tutti senza nemmeno consultarsi.

 

Adesso l’uomo deve fare i conti con Salvini, al quale la scelta non piace perché da vero padano lui disprezza Alfio e tutti i «palazzinari», gli piacerebbe qualcuno che mettesse in riga i romani e i loro costumi da basso impero, per cui finora non ha dato il via libera della Lega. L’ex premier deve pure vedersela con la Meloni, che vuole essere tenuta da conto, e perfino con i capricci imprevedibili del suo «cerchio magico» femminile dove Marchini, a quanto risulta, conta pochissime ammiratrici come politico e come uomo.

 

BERLUSCONI SALVINIBERLUSCONI SALVINI

Per cui l’orientamento di Berlusconi rimane quello, la parola data per ora non cambia; però si tratta di convincere tutti coloro che remano contro perché, se nel centrodestra anche uno solo dovesse sfilarsi, addio speranze di «liberare» Roma dalle sinistre. Sintetizza l’«azzurro» Tajani, berlusconiano, insieme con Gasparri tra i più convinti sostenitori della candidatura Marchini: «Dobbiamo iniziare un percorso che ci porti a un accordo complessivo». Dove la chiave sta proprio in quel «complessivo». Che nel linguaggio di ogni giorno significa: su Roma decidiamo noi di Forza Italia, mentre magari a Milano l’ultima parola spetterà alla Lega.

 

matteo salvini giorgia melonimatteo salvini giorgia meloni

Il guaio è che Salvini, a Milano, non sa chi piazzare. Lui rifiuta di gettarsi personalmente nella mischia ma Del Debbio, che avrebbe visto bene come candidato, preferisce restare in tivù a fare il conduttore. L’ultima idea è quella di lanciare in pista «un milanese normale, non conosciuto dai media ma con le idee chiare e tanto amore per Milano». Non occorre, precisa Salvini, che si tratti di un «super-eroe».

 

 

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