L’UNITA’? FONDATA DA GRAMSCI E AFFONDATA DAL PD - IL TESORIERE BONIFAZI: “TROPPI ERRORI DELLA VECCHIA DIRIGENZA DEM: HO TROVATO 33 MILIONI DI DEBITI - ”SORU? ANCHE LUI E’ OBBLIGATO PER LEGGE A FORNIRE UNA RISPOSTA SULLA VICENDA RISARCIMENTI"

Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

MARIA ELENA BOSCHI - FRANCESCO BONIFAZIMARIA ELENA BOSCHI - FRANCESCO BONIFAZI

Un giornale in liquidazione. Editori in fuga. Giornalisti con case e stipendi pignorati per pagare i danni degli imprenditori. E il Pd cosa fa? «Ha fatto e sta facendo molto », assicura il tesoriere dem Francesco Bonifazi. «È ingeneroso dire che non ci stiamo occupando della “Nie” in liquidazione. Con un accordo sindacale saranno reinseriti nella nuova Unità 25 giornalisti su 56. E 4 poligrafici».

 

E per quanto riguarda il passato?

francesco bonifazifrancesco bonifazi

«Per le cause che hanno riguardato prevalentemente i vecchi direttori dell’Unità, siamo stati gli unici a compiere un passo concreto: le somme del contributo all’editoria che spettano alla nuova Unità verranno versate in un fondo appositamente costituito presso la Federazione nazionale della stampa. A ristoro non dei soli giornalisti dell’Unità, ma per tutti quelli che si trovano nella stessa situazione. Con questo gesto il Pd intende tutelare il diritto all’informazione».

 

A quanto ammonta il fondo?

«Nel 2014 era di due milioni di euro. Con la riduzione in atto, nel 2015 sarà molto meno. Ma comunque una cifra significativa».

 

Ma basterà a coprire i colleghi della “vostra” storica testata?

la nuova unita di guido veneziani by daxestla nuova unita di guido veneziani by daxest

«Non so a quanto ammonta la cifra di tutti i giornalisti che hanno subito pignoramenti».

 

Trattandosi dell’Unità, sarebbe utile conoscerle. L’ex direttore De Gregorio ha detto di non aver ricevuto risposte da lei e Lotti.

«Io sono stato invitato a una conferenza stampa con il segretario della Fnsi. Credevo di trovare De Gregorio. Ho fatto la proposta, concreta, di un fondo. Se non la convince, che posso farci?».

Scusi, si rende conto che sta parlando di giornalisti con beni pignorati per centinaia di migliaia di euro?

«Se non mi rendessi conto che questi giornalisti, compresa De Gregorio, sono oggetto di un danno sproporzionato, non mi farei parte diligente per trovare una soluzione ».

 

concita de gregorio stiraconcita de gregorio stira

Ma il Pd non sente la responsabilità, anche morale, di risolvere questo caso?

«Io mi sento moralmente responsabile della ripartenza dell’Unità. Ho trovato una situazione debitoria di 33 milioni di euro, con una perdita contabile di 800 mila euro al mese. Penso sia importante far risorgere un pezzo di storia dell’informazione d’Italia. Siamo a un passo dal farlo. È questo il peso morale che sento verso l’Unità».

 

CONCITA DE GREGORIO A SERVIZIO PUBBLICO CONCITA DE GREGORIO A SERVIZIO PUBBLICO

Pensa che Renato Soru, a lungo editore nell’Unità e attualmente eurodeputato del Pd, debba contribuire anche materialmente a trovare una soluzione?

«Era un socio di riferimento dell’Unità in liquidazione e su di lui incombono tutti gli obblighi giuridici e le responsabilità relative che quel ruolo dà. Detto questo, apprezzo l’apertura che Renato ha fatto nel prendersi attivamente carico dei problemi dei giornalisti».

 

Anche il Pd è socio, a dire il vero.

«Assolutamente sì. Nella vecchia Unità eravamo soci per lo 0,069%. Nella nuova per il 5%».

Renato Soru Renato Soru

Però conta anche l’inscindibile rapporto tra il partito e il giornale. A proposito, nulla da rimproverare alle segreterie del Pd che hanno gestito prima di voi l’Unità?

«Dico solo che in futuro la gestione del giornale sarà diversa dal passato...».

UNITA GIORNALEUNITA GIORNALE

 

Come si evita il ripetersi di altri casi come quelli dell’Unità?

«Con una normativa che colmi un vuoto. Quella attuale espone il direttore e il giornalista a rischi eccessivi ai fini risarcitori. Si lede il diritto all’informazione e chi scrive può essere condizionato. Ci stiamo adoperando, anche se la soluzione giuridica è complessa, visto che bisogna rispettare la libertà di manifestazione del pensiero del cronista e il principio della par condicio creditorum».

unita unita PRIMA PAGINA UNITA'PRIMA PAGINA UNITA'la prima pagina dell'Unità con Apicellala prima pagina dell'Unità con Apicella

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…