renzi berlusconi di maio salvini

BORDELLO ITALIA – PAGNONCELLI SONDA: ‘’TRA I PENTASTELLATI L'ALLEANZA PREFERITA È QUELLA CON LA LEGA (59%) CHE PRECEDE DI GRAN LUNGA QUELLA CON IL PD (16%) E CON IL CENTRODESTRA (8%) - LEGHISTI DIVISI: IL 41% PER UN ACCORDO CON M5S, MENTRE IL 34% AUSPICA CENTRODESTRA CON DI MAIO - SOLO IL 10% DEGLI ELETTORI DI FORZA ITALIA GRADIREBBE UN GOVERNO CON IL PD - TRA I DEM INVECE VINCE M5S (AL 39%)

Nando Pagnoncelli

Nando Pagnoncelli per il Corriere

 

Nella lunga e complessa fase post elettorale l' elevato interesse con cui gli italiani seguono le trattative tra le forze politiche per la formazione di un governo desta sorpresa perché, a giudicare dalle mosse e soprattutto dalle dichiarazioni dei protagonisti, si ha l' impressione di essere tuttora nel bel mezzo di una campagna elettorale che in realtà avrebbe dovuto essere conclusa da quasi due mesi.

 

Due italiani su tre si dichiarano molto (40%) o abbastanza (28%) interessati, con picchi più elevati tra gli elettori meno giovani e meno istruiti, mentre solitamente sono i ceti più scolarizzati a prestare più attenzione alle vicende politiche.

 

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

Più passa il tempo e più aumenta la quota di coloro che non sono in grado di esprimersi riguardo all' alleanza di governo preferita: oggi il 34% sospende il giudizio (+ 13% rispetto all' indomani del voto e +7% rispetto a fine marzo). Si conferma la preferenza per un esecutivo 5 Stelle-Lega, indicato dal 32% degli italiani (in calo di 3 punti rispetto a fine marzo). A seguire un' alleanza tra 5 Stelle e l' intero centrodestra (17%, in crescita di 3 punti) che scavalca quella 5 Stelle-Pd (13%, in calo di 5 punti). All' ultimo posto si colloca un governo Pd-centrodestra, gradito solamente dal 4%, laddove a inizio marzo veniva indicato dal 12% degli italiani.

DALEMA RENZI BERLUSCONI E DI MAIO COME I CUGINI DI CAMPAGNA

 

Le preferenze espresse dai singoli elettorati non sempre sono univoche: tra i pentastellati l' alleanza preferita è quella con la Lega (59%) che precede di gran lunga quella con il Pd (16%) e con il centrodestra (all' 8% nonostante il veto di Di Maio su Berlusconi). I leghisti appaiono divisi: il 41% auspica un accordo con M5S, mentre il 34% privilegia un' alleanza della coalizione di centrodestra con i pentastellati, ipotesi largamente preferita (65%) dagli elettori di Forza Italia tra i quali solo il 10% gradirebbe un governo con il Pd.

mattarella grasso berlusconi renzi

 

Tra i dem la situazione appare più articolata e riflette le dinamiche emerse tra i principali esponenti del partito, divisi tra chiusura e apertura a una trattativa con il M5S. In attesa di conoscere l' esito della direzione del 3 maggio, il 39% degli elettori si dichiara favorevole a un governo con i 5 Stelle, il 10% preferirebbe allearsi con il centrodestra, il 19% vorrebbe stare all' opposizione e ben il 32% non prende posizione. Costoro potrebbero rappresentare l' ago della bilancia rispetto alle decisioni future del partito.

 

SALVINI RENZI DI MAIO

Nonostante gli spiragli di apertura di un dialogo tra M5S e Pd, i pronostici degli italiani sul nuovo esecutivo sono improntati a una crescente incertezza: oggi il 43% (+15 da fine marzo) non è in grado di prevedere quale potrebbe essere la futura maggioranza. In forte calo le previsioni sia di un' alleanza 5 Stelle-centrodestra (da 35 a 19%), sia M5S-Lega (da 29 a 16%), mentre si alzano le quotazioni di un governo M5S-Pd (da 4 a 13%) e Pd-centrodestra (da 4 a 9%).

MATTARELLA GENTILONI

 

Tenuto conto dei lunghi tempi di gestazione, l' auspicio prevalente (49%) è quello di un esecutivo di legislatura per far ripartire il Paese e non vanificare i segnali di ripresa, mentre uno su quattro (26%), prefigurando una coabitazione complicata tra alleati diversi, lo preferirebbe di breve durata, per approvare la manovra finanziaria e fare una nuova legge elettorale.

BERLUSCONI MATTARELLA

 

Da ultimo, lo scenario più complesso: che fare se non si trovasse alcun accordo? Un italiano su due (in aumento di 3 punti) preferirebbe tornare subito al voto rispetto all' ipotesi di un governo di larghe intese sostenuto da tutte le parti politiche, di breve durata, con programma e obiettivi limitati e un premier indicato da Mattarella.

Quest' ultima eventualità è preferita dal 32% (in calo di 7 punti) e prevale solo tra i dem (50% a 42%).

 

Lo scenario presso l' opinione pubblica appare sempre più complesso: dopo settimane di trattative a vuoto, aumenta tra gli elettori il disorientamento.

L' opzione preferita rimane quella tra le forze che incarnano l' idea di novità e cambiamento (5 Stelle e Lega), anche se è un' ipotesi fortemente ridimensionata nei pronostici degli italiani.

DI MAIO SALVINI MATTARELLA

 

Quella al momento in fase di avvio (5 Stelle-Pd) non gode di elevato sostegno e presenta rischi di perdita di consenso per M5S, mentre è la più gradita dai dem, pur in presenza di un' ampia area di incertezza. Se tutto si arenasse gli elettori preferirebbero tornare alle urne con l' attuale legge elettorale, che ha mostrato i suoi limiti, piuttosto che un governo «istituzionale».

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...