BORGHEZIO FORA DAI BALL! GLI EUROSCETTICI CACCIANO IL LEGHISTA PER LE FRASI RAZZISTE - “LE DICO DA 10 ANNI, MA GLI INGLESI MI CACCIANO PERCHÉ ATTACCO LE BANCHE DELLA CITY”

1 - STRASBURGO, BORGHEZIO ESPULSO PER RAZZISMO
Renato Pezzini per "Il Messaggero"

Il giudizio finale è drastico: «Ripugnante». Il verdetto inappellabile: «Espulso». Mario Borghezio viene cacciato dal gruppo degli euroscettici al Parlamento di Strasburgo per colpa del suo «razzismo ripugnante». Esultano gli attivisti di Articolo 21, l'associazione che aveva raccolto qualche centinaio di firme contro il vate del secessionismo padano. Il quale, da buon italiano, si rifugia nella dietrologia: «Decisione inspiegabile: mi sa che ho dato fastidio a qualche potere forte della City londinese».

Per coloro che lo hanno messo alla porta, in realtà, di inspiegabile non c'è nulla. Sono bastate un paio di interviste rilasciate da Borghezio per renderlo indesiderabile. I suoi colleghi euroscettici sono convinti che nessuno possa andare in giro a dire cose di questo tenore: «Il ministro Cécile Kyenge ha la faccia da casalinga. Con lei, il governo Letta è diventato il governo del bonga bonga». L'avevano obbligato a scusarsi, ma dopo aver chinato il capo lui ha straparlato ancora.

PER I LEGHISTI E' "SALVO"

In casa leghista l'imbarazzo si taglia col coltello. Venerdì durante il Consiglio federale Bobo Maroni lo aveva protetto: «Mario è fatto così, non bisogna drammatizzare le sue parole». Ora Salvini evita di infierire: «Non condivido quello che dice, ma non lo manderemo via dal partito. Lui è diverso da quello che appare». I suoi colleghi padani all'europarlamento fanno sapere di non aver votato l'espulsione, ma nessuna solidarietà.

Le sparate di Borghezio sono una consuetudine. Ultimamente però anche i suoi estimatori (sono tanti nel Carroccio) ammettono che l'escalation di dichiarazioni fuori dalle righe è eccessiva. Negli ambienti dell'estrema destra italiana si sostiene che sia il preludio alla fondazione di un partito neofascista col sostegno della figlia di Le Pen, e certe sue uscite sembrano confermarne le intenzioni: «Sono più a destra di Dio, come diceva il grande Evola. E poi il nazismo ha fatto anche cose buone».

A chiederne la testa con più accanimento sono stati gli euroscettici britannici. Lo scozzese Nigel Farage, presidente dell'Efd, tre giorni fa dopo l'ennesima «intervista ripugnante» ha preparato il provvedimento di espulsione che ieri è stato approvato. Il regolamento interno prevede che ci siano due terzi dei voti: significa che almeno ventiquattro dei trentacinque componenti del gruppo hanno detto sì. Una decisione quasi unanime se si tien conto che nove degli undici astenuti sono leghisti.

IN CERCA DI UN NUOVO GRUPPO

«Farò ricorso» annuncia Borghezio da Bruxelles «nemmeno nel Congo del ministro Kyenge si espelle qualcuno senza diritto di difesa. A metà giugno dovevo fornire le mie spiegazioni, avrei dimostrato che non ho mai offeso nessuno» Gli inglesi invece hanno accelerato i tempi, e adesso il secessionista padano è fuori:

«Dico certe cose da dieci anni e loro solo adesso hanno qualcosa da ridire. Strano no? Evidentemente le mie battaglie contro i paradisi fiscali hanno dato fastidio a qualcuno nella City. Anche per questo mi aspetto il sostegno della Lega». Per l'intanto deve cercarsi un altro eurogruppo disposto a ospitarlo. Ammesso che lo trovi.


2 - PE: FARAGE, BORGHEZIO ESPULSO PER RIPUGNANTE RAZZISMO
(ANSA) - "L'on. Borghezio è stato ufficialmente espulso per le ripugnanti dichiarazioni da lui rilasciate". Lo afferma in una nota Nigel Farage, leader degli indipendentisti inglesi dell'Ukip e co-presidente del gruppo 'euroscettico' dello Efd. "I commenti di stampo razzista sono inaccettabili" ha aggiunto.

Dopo aver ricordato che nell'ultima riunione dello Efd era stato "annunciato" che "la Ukip sarebbe rimasto nel gruppo solo a condizione che l'On. Borghezio venisse espulso", Farage afferma: "L'On. Borghezio é stato ufficialmente espulso per le ripugnanti dichiarazioni rilasciate. Abbiamo dato un segnale inequivocabile che i commenti di stampo razzista sono inaccettabili. Ukip si oppone a tutte le forme di razzismo e siamo soddisfatti che la questione sia stata risolta in via rapida e definitiva dai colleghi del gruppo per l'Europa della Libertà e della Democrazia".

Del gruppo Efd fanno attualmente parte, escluso Borghezio, 34 parlamentari di 12 paesi. I partiti principali sono l'Ukip e la Lega. In una nota diffusa dal capo ufficio stampa della delegazione britannica, Herman Kelly, si afferma che "una larga maggioranza all'interno del gruppo si è espressa in favore" della espulsione di Borghezio senza però precisare il numero dei 'voti'


3 - KYENGE, OFFESE BORGHEZIO NON A ME MA A OGNI CITTADINO

(ANSA) - "La cosa più importante è che quelle offese, quando sono state indirizzate alla sottoscritta, molti hanno pensato che il bersaglio fossi io, ma in realtà quelle offese sono state indirizzate ad ogni cittadino": lo ha detto il ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge, riferendosi alle frasi ingiuriose pronunciate dall'eurodeputato leghista Mario Borghezio. "Non ho mai risposto a nessuna provocazione" ha aggiunto Kyenge, aggiungendo che la risposta è arrivata dalle istituzioni e da "una parte della società civile".

 

 

borghezio pugnoborghezio carabiniereborghezio ospedaleBorghezio6bol24 obelix borgheziomessa 24 borghezio obelixNIGEL FARAGE UKIP MATTEO SALVINIKYENGE

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?