LA VERA GUERRA - BORSA, MONETE E MATERIE PRIME (CEREALI E ORO): ECCO COME LA CRISI UCRAINA CONTAGIA COME UN VIRUS I PORTAFOGLI DEGLI INVESTITORI


Pierangelo Soldavini per 'Il Sole 24 Ore'

L'escalation di tensione che è partita con il cambio al vertice del Governo di Kiev e arrivata ora allo scontato esito favorevole alla secessione della Crimea potrebbe sfuggire di mano, aumentando il rischio che la progressiva disintegrazione (violenta?) dell'Ucraina porti a un confronto duro tra la Russia e l'Occidente, in uno scenario che riporta alla mente la Guerra Fredda. Le tensioni geopolitiche come quella ucraina minacciano la stabilità internazionale se non restano confinate localmente e lo scontro che si è evidenziato alle Nazioni Unite e sul filo del telefono tra le diplomazie russa, statunitense ed europea dimostra che la scintilla può trasformarsi in un confronto più ampio.

Ecco perché Wall Street e le altre grandi piazze azionarie globali, europee in primis, hanno già dato segni di nervosismo. Una crisi militare ai confini dell'Europa rischia di trasformarsi in una zavorra per la fragile ripresa dell'economia mondiale. L'indice Vix di Chicago, l'"indice della paura" dei mercati che registra la volatilità attesa, ha messo a segno venerdì un rialzo di 1,60 punti a 17,82: un balzo vistoso, anche se l'indice rimane su livelli relativamente bassi in termini sotrici.

La crisi russo-ucraina ha già appesantito le piazze finanziarie coinvolte, con una secca svalutazione del rublo e della hryvnia di Kiev. Ma anche la Borsa di Mosca ha accusato il colpo con l'indice Micex che ha ceduto il 20% da inizio anno. Ma le tensioni ucraine si sono aggiunte alla percezione di un aumento di rischio generalizzato legato ai mercati emergenti. L'instabilità politica a Kiev si è aggiunta alle tensioni che stanno interessando in queste settimane Turchia, Thailandia e Venezuela, andando ad alimentare una crisi di fiducia già accentuata dall'avvio del tapering da parte della Fed che ha favorito un ritorno dei flussi finanziari verso i più sicuri asset Usa. L'Etf iShares Msci Emerging Market ha lasciato sul terreno circa il 10% da inizio gennaio.

Se la crisi ucraina avrà scarso impatto sulla congiuntura Usa, tenendo conto degli scarsi legami tra le due economie, ben diverso è il discorso per l'Europa, fortemente dipendente dalle forniture energetiche russe Da Mosca arriva più di un terzo dell'import petrolifero della Ue e poco meno di un terzo delle importazioni di gas naturale. E, se anche l'inverno europeo è ormai alle spalle, un'eventuale ritorsione russa incentrata sulle forniture energetiche avrebbe un impatto immediato sull'economia europea e su una ripresa ancora debole.

La Russia è uno dei maggiori esportatori di petrolio e gas naturale e, coma ha già dimostrato cinque anni fa nei confronti dell'Ucraina, non si fa molti problemi nell'utilizzare petrolio e gas come arma di ricatto chiudendo i rubinetti di greggio e gas. Una minaccia che rischia di avere impatti sui mercati energetici mondiali. Il Wti per consegna aprile ha chiuso al Nymex venerdì in rialzo di quasi un dollaro, arrivando a 99 dollari al barile, attorno ai livelli massimi dell'ultimo anno (a inizio marzo ha toccato un picco a 105 dollari).

Il dibattito sugli effetti del tapering sembra per il momento dimenticato. Il benchmark decennale ha continuato a beneficiare dei flussi finanziari alla ricerca di un porto sicuro con un rendimento attestato venerdì sera a 2,66%, non molto distante dai minimi da inizio anno. Più incerti invece gli effetti sul mercato dei cambi, escludendo le valute coinvolte (rublo e hryvnia) e quelle dei Paesi limitrofi (Polonia, Ungheria e Turchia).

I Tbond Usa beneficiano dei flussi verso strumenti sicuri in momenti di turbolenza. E lo stesso vale anche per l'oro, bene rifugio per eccellenza. Il metallo giallo si trova ora sopra 1.380 dollari l'oncia, sui massimi da inizio anno, dopo aver invertito la tendenza al ribasso del 2013. Anche se gli analisti tendono a slegare il rimbalzo del primo scorcio dell'anno dagli effetti della crisi di Kiev, le tensioni hanno avuto l'effetto di consolidare il trend.

Conosciuta una volta come il "granaio dell'Unione Sovietica", l'Ucraina rimane ancora oggi una potenza nel settore dei cereali: tra grano e mais le sue esportazioni, oltre 30 milioni di tonnellate, sono seconde al mondo solo a quelle degli Stati Uniti. E il mercato di riferimento è quello europeo, tanto che le quotazioni a Parigi sono sui massimi degli ultimi dieci mesi., attorno ai 210 euro per tonnellata.

 

MANIFESTAZIONE UCRAINA PRO RUSSIA BASE UCRAINA PRONTA ALLA GUERRA Un dissidente con manichino sui tetti di Kiev Viktor Yanukovych fa l occhiolino a Vladimir Putin

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…