vito crimi

O LA BORSA O IL VITO (CRIMI): ''TAGLIEREMO I FONDI ALL'EDITORIA, NON FANNO BENE ALL'INFORMAZIONE''. AL MOMENTO I GIORNALI (SOLO CARTACEI, AI SITI NON È MAI ANDATO UN EURO) RICEVONO 50 MILIONI DI EURO L'ANNO. MA IL SOTTOSEGRETARIO CON DELEGA ALL'EDITORIA DICE CHE TERRÀ QUALCOSA PER I GIORNALI PICCOLI E LOCALI CHE NON HANNO LA FORZA DEI GRANDI NUMERI - ''LA RAI? RIFORMATA O VENDUTA, COME DICE GRILLO''

 

Paola Gregorio per la Verità

 

grillo e crimi

Il superamento del sistema dei contributi pubblici e diretti all' editoria resta un cavallo di battaglia dei 5 stelle. Pur se non figura nel contratto di governo Lega-M5s «perché quel contratto ha al centro i bisogni dei cittadini e le priorità su questo fronte». Parola, lapidaria, di Vito Crimi, il senatore pentastellato che da sottosegretario alle presidenza del Consiglio, con delega all' editoria, ci dice, affronterà al più presto il tema con gli alleati di governo. Palermitano di nascita, bresciano d' adozione, grillino della prima ora e candidato alla presidenza del Pirellone nel 2010 per Movimento 5 stelle prima di approdare nel 2013 al Senato, sgombra il campo da qualsivoglia ambiguità.

 

«È chiaro che tutto il sistema va rivisto. Bisogna superare il sistema del finanziamento pubblico senza creare danni all' industria editoriale sana. Con particolare riferimento alle piccole testate espressione di comunità locali e che non hanno la forza dei grandi numeri. Mi farò promotore di una riforma sistematica del settore, coinvolgendo tutti gli attori».

 

Sottosegretario Crimi l' abolizione dei contributi pubblici ai giornali è da sempre una battaglia del vostro movimento. Non ve ne è però traccia nel contratto di governo M5s-Lega. La legge attualmente in vigore sulla partita è la 198/2016 proposta dall' allora ministro allo Sport, con delega all' editoria, Luca Lotti. Legge che voi volete superare.

 

crimi vito

«Ribadisco che tutto il sistema va rivisto e che questa voce non è nel contratto di governo perché quest' ultimo si concentra sulle priorità rispetto alle esigenze dei cittadini. L' informazione deve essere libera, anche dagli eventuali condizionamenti del governo di turno che può aprire o chiudere i cordoni della borsa. Con rischio di una forma di pressione indiretta. Che non è detto ovviamente i giornali subiscano, ma il pericolo resta. Se da una parte oggi si dice che il finanziamento pubblico ai giornali sia garanzia di pluralismo, io vi dico, per le ragioni appena ricordate, che i contributi pubblici non fanno bene all' informazione.

 

Come detto va rivisto tutto il sistema, senza creare danni all' industria editoriale sana. Ben venga ad esempio il sostegno pubblico a start up, a progetti editoriali, specie quelli innovativi o dei giovani. Che però, questa è conditio sine qua non, devono essere in grado di camminare con le proprie gambe. E ancora il sostegno al rinnovamento tecnologico di prodotti editoriali tradizionali. Quanto alla legge 198/2016 bisogna andare ancora più a fondo di quelle norme e pure procedere con un' ulteriore verifica dei beneficiari».

roberta lombardi con vito crimi

 

Lei ha annunciato a breve proposte su questo fronte da sottoporre al governo.

 

«Il primo provvedimento che sottoporrò in questi giorni all' attenzione del governo è l' abolizione dell' obbligo per le pubbliche amministrazioni di pubblicazione degli avvisi di gara e aggiudicazione sui quotidiani nazionali e locali. Un giro d' affari da 50 milioni di euro, con costi a carico delle imprese. Ad oggi infatti subito dopo l' aggiudicazione l' impresa deve rimborsare le spese di pubblicazione alla Pubblica amministrazione. Un vero e proprio balzello per le aziende che vogliono lavorare con quest' ultima».

 

Beppe Grillo ha recentemente lanciato la sua proposta sulla Rai, ovvero due reti da mettere sul mercato e una senza pubblicità. E il vicepremier Luigi Di Maio ha rilanciato sul tema delle tv e delle aziende rimarcando che «per Rai e Mediaset sarà fondamentale riuscire a rinnovarsi con nuove persone e nuove idee. E inserendosi in una logica diversa da quella seguita fino ad oggi, perché le televisioni tradizionali hanno i giorni contati»

 

gianni letta e luca lotti

«Preciso che non sono questioni che riguardano il mio dipartimento. Ma nella provocazione Grillo ha certo detto una cosa sacrosanta. Ovvero, sulla Rai bisogna agire. Quindi, o il sistema si riforma e si cambia, oppure se ciò non avviene meglio andare nella direzione provocatoriamente disegnata da Grillo».

 

Nell' agenda di governo uno dei temi chiave è la gestione dell' emergenza migratoria. Dopo le dichiarazioni del presidente pentastellato della Camera, Roberto Fico, che ha detto «i porti io non li chiuderei» e del ministro 5 stelle delle Infrastrutture, Danilo Toninelli (che in relazione alle parole del ministro dell' Interno e vicepremier, Matteo Salvini, dal raduno di Pontida sulle competenze sui porti ha risposto: «le competenze sono congiunte tra Mit e Viminale») , nell' alleanza governativa lo scenario è parecchio agitato

 

«Nessuna agitazione, la linea è chiara. Ciascuno di noi ha le sue sensibilità ed esprime le sue opinioni, ma è proprio l' aver governato un Paese complesso come il nostro affidandoci alla sensibilità del politico di turno o alle emozioni dettate dalle emergenze che ha reso la situazione al limite dell' ingestibilità. Occorre governare il fenomeno migratorio e saper gestire l' accoglienza. Servono buon senso, pragmatismo e visione a lungo termine.

 

vito crimi intimo

Quando gli ospiti in casa tua superano il livello che puoi gestire, accoglierne altri significa non garantire neppure ai primi un' accoglienza dignitosa. E più alimentiamo la speranza di trovare uno sbocco partendo, più incentiviamo interi popoli a muoversi, a partire andando incontro a quelli che si trasformano spesso in veri e propri viaggi della morte. In questo modo non facciamo il loro bene. La soluzione migliore resta quella di agire in Libia affinché la Guardia costiera libica blocchi le partenze e riporti i migranti nei luoghi seguiti dall' Onu e dall' Unhcr. E l' obiettivo è creare appunto dei luoghi dove raccoglierli prima che partano».

 

Vito Crimi, Paola Carinelli

Il decreto Dignità che porta la firma del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, appena licenziato dal Consiglio dei ministri, si è presentato un po' attenuato e meno ambizioso, rispetto alle bozze iniziali, su alcune delle misure annunciate. Sono correzioni frutto dell' influsso dell' alleato di governo leghista?

 

«Non mi sto occupando del decreto Dignità. Ma stiamo governando assieme e le iniziative si concordano assieme. È una normale dialettica tra alleati. Parlare di alleggerimento mi pare una semplificazione. Non c' è nulla di alleggerito, il risultato finale sarà il frutto di un lavoro congiunto. E così sempre sarà».

Ultimi Dagoreport

claudia conte

DAGOREPORT - CHI È, CHI NON È E CHI SI CREDE DI ESSERE CLAUDIA CONTE, LA “GIORNALISTA, SCRITTRICE, "EVENT PRODUCER", OPINIONISTA” CHE IMPERVERSA TRA TV, EVENTI PUBBLICI E ISTITUZIONALI - COME MAI HA PRESENTATO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI UN LIBRO DI GABRIEL GARKO?!?! - PERCHÉ LA 33ENNE DI CASSINO È STATA SCELTA PER “RIFLETTERE” SULL’EREDITÀ DI ALDO MORO NEL MAGGIO 2023, ALLA PRESENZA DEL MINISTRO DELL’INTERNO, MATTEO PIANTEDOSI, E DEL PREZZEMOLONE MOLLICONE? - SUI SOCIAL DILAGANO LE SUE FOTO CON MINISTRI, ALTE GERARCHIE MILITARI, CONDUTTORI TV E PERFINO PAPA FRANCESCO – PRESENZA FISSA A PRESENTAZIONI DI LIBRI, CENE E GALA, LA BELLA CLAUDIA HA INIZIATO COME ATTRICE, POI HA TROVATO UNA MINIERA D’ORO NEL SOTTOBOSCO DELLA ''BENEFICENZA'', DELLA ''SOLIDARIETÀ'' E DELLE "LEGALITÀ" – TRA LIBRI, LE OSPITATE, I PREMI DI OGNI TIPO, E' ARRIVATO L’INCARICO PIÙ PRESTIGIOSO: LA PRESENTATRICE DEL TOUR DELLA NAVE AMERIGO VESPUCCI, IN GIRO PER IL MONDO. A QUALE TITOLO LE È STATO AFFIDATO? E PERCHÉ PROPRIO A LEI? AH, SAPERLO...

giuseppe conte elly schlein matteo ricci giorgia meloni francesco acquaroli

DAGOREPORT - COME E' RIUSCITO CONTE, DALL’ALTO DEL MISERO 5% DEI 5STELLE NELLE MARCHE, A TENERE IN OSTAGGIO IL PD-ELLY? - L'EX ''AVVOCATO DEL POPOLO'' È RIUSCITO A OTTENERE DALLA "GRUPPETTARA CON L'ESKIMO" LE CANDIDATURE DI ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA, E SENZA SPENDERSI GRANCHE' PER MATTEO RICCI. ANZI, RIEMPIENDO I MEDIA DI DISTINGUO E SUPERCAZZOLE SULL’ALLEANZA (“NON SIAMO UN CESPUGLIO DEL PD”) – IL PIU' MADORNALE ERRORE DEL RIFORMISTA RICCI E' STATO DI FAR SALIRE SUL PALCO L'"ATTIVISTA" DEL NAZARENO, AGITANDOSI PER GAZA ANZICHE' PER UNA REGIONE DOVE LA GLOBALIZZAZIONE HA IMPOVERITO LE INDUSTRIE (SCAVOLINI, TOD'S, ETC.), LA DISOCCUPAZIONE E' ARRIVATA E I MARCHIGIANI SI SONO SENTITI ABBANDONATI - VISTO IL RISCHIO-RICCI, E' ARRIVATA LA MOSSA DA CAVALLO DELLA DUCETTA: ''ZONA ECONOMICA SPECIALE'' E UNA PIOGGIA DI 70 MILIONI DI AIUTI...

al-thani netanyahu trump papa leone bin salman hamas

DAGOREPORT – STASERA INIZIA LA RICORRENZA DI YOM KIPPUR E NETANYAHU PREGA CHE HAMAS RIFIUTI IL PIANO DI PACE PER GAZA (ASSEDIATO IN CASA DALLE PROTESTE E DAI PROCESSI, PIÙ DURA LA GUERRA, MEGLIO È). NON A CASO HA FATTO MODIFICARE LAST MINUTE IL TESTO RENDENDOLO PIÙ DIFFICILE DA ACCETTARE PER I TERRORISTI CHE, A LORO VOLTA, INSISTONO SU TRE PUNTI: UN SALVACONDOTTO PER I CAPI; UN IMPEGNO A CREARE LO STATO DI PALESTINA; IL RITIRO DELL’ESERCITO ISRAELIANO, ANCHE DALLA ZONA CUSCINETTO – PRESSING FORTISSIMO DI VATICANO, ONU E PAESI ARABI PER CHIUDERE L'ACCORDO – EMIRI E SCEICCHI INFURIATI PER IL RUOLO DI TONY BLAIR, CHE BOMBARDÒ L’IRAQ SENZA MAI PENTIRSI – L’UMILIAZIONE DI “BIBI” CON LA TELEFONATA AL QATAR: L’EMIRO AL THANI NON HA VOLUTO PARLARE CON LUI E HA DELEGATO IL PRIMO MINISTRO – L’OBIETTIVO DEI “FLOTILLEROS” E L’ANTISEMITISMO CHE DILAGA IN EUROPA

luca zaia matteo salvini roberto vannacci

IL CORAGGIO SE UNO NON CE L'HA, MICA SE LO PUO' DARE! LUCA ZAIA, ETERNO CACADUBBI, NICCHIA SULLA CANDIDATURA ALLE SUPPLETIVE PER LA CAMERA: ORA CHE HA FINALMENTE LA CHANCE DI TORNARE A ROMA E INCIDERE SULLA LEGA, DUELLANDO CON VANNACCI E SALVINI CONTRO LA SVOLTA A DESTRA DEL CARROCCIO, PREFERISCE RESTARE NEL SUO VENETO A PIAZZARE QUALCHE FEDELISSIMO – SONO ANNI CHE MUGUGNANO I “MODERATI” LEGHISTI COME ZAIA, FEDRIGA, GIORGETTI, FONTANA MA AL MOMENTO DI SFIDARE SALVINI, SE LA FANNO SOTTO...

elly schlein tafazzi

DAGOREPORT: IL “NUOVO PD” DI ELLY NON ESISTE - ALIMENTATA DA UN'AMBIZIONE SFRENATA, INFARCITA SOLO DI TATTICISMI E DISPETTI, NON POSSIEDE L'ABILITÀ DI GUIDARE LA NOMENKLATURA DEL PARTITO, ISPIRANDOLA E MOTIVANDOLA - IL FATIDICO "CAMPOLARGO" NON BASTA PER RISPEDIRE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO L'ARMATA BRANCA-MELONI. NELLE MARCHE IL PD-ELLY SUBISCE IL SORPASSO DELLE SORELLE D'ITALIA - QUELLO CHE INQUIETA È LO SQUILIBRIO DELLA DUCETTA DEL NAZARENO NELLA COSTRUZIONE DELLE ALLEANZE, TUTTO IN FAVORE DI UN'AREA DI SINISTRA (M5S E AVS) IN CUI LEI STESSA SI È FORMATA E A CUI SENTE DI APPARTENERE, A SCAPITO DI QUELLA MODERATA, SPAZIO SUBITO OCCUPATO DALLA SCALTRISSIMA DUCETTA DI VIA DELLA SCROFA, CHE HA LANCIATO AMI A CUI HANNO ABBOCCATO LA CISL E COMUNIONE E LIBERAZIONE - CHE ELLY NON POSSIEDA VISIONE STRATEGICA, CAPACITÀ DI COMUNICAZIONE, INTELLIGENZA EMOTIVA, PER FRONTEGGIARE IL FENOMENO MELONI, E' LAMPANTE - OCCORRE URGENTEMENTE, IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, RISPEDIRE ELLY SUI CARRI DEI GAY-PRIDE, PUNTANDO, DOPO LE REGIONALI D'AUTUNNO, SU UNA NUOVA LEADERSHIP IN SINTONIA COI TEMPI TUMULTUOSI DI OGGI

raoul bova beatrice arnera

DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO ALL'ORA DI PRANZO AL RISTORANTE “QUINTO”, A ROMA, IN COMPAGNIA DELLA FASCINOSA TRENTENNE BEATRICE ARNERA, CON CUI RECITA NELLA FICTION “BUONGIORNO, MAMMA”, ATTUALMENTE IN ONDA SU CANALE5 – GLI AVVENTORI DEL RISTORANTE NON HANNO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE L'AFFETTUOSA INTIMITÀ TRA I DUE ATTORI: BACI GALEOTTI, ABBRACCI E CAREZZE FURTIVE FINO A UN INASPETTATO E IMPROVVISO PIANTO DI BOVA – DOPO LO SCANDALO DEGLI AUDIO PICCANTI INVIATI A MARTINA CERETTI, DIFFUSI DA FABRIZIO CORONA, CHE HANNO TENUTO BANCO TUTTA L’ESTATE, ORA QUEL MANZO DI BOVA SI RIMETTE AL CENTRO DELLA STALLA…