BOSSI IN LACRIME - L’AVVISO DI GARANZIA GLI HA DATO IL COLPO DI GRAZIA: “STO MALISSIMO. MI FACCIO DA PARTE” - IL CASTELLO DEL SENATÙR È CROLLATO: “IN 25 ANNI L´UMBERTO NON È MAI STATO COSÌ GIÙ. È FINITO NELL´ANGOLO, HA INTORNO TERRA BRUCIATA E STAVOLTA NON SO SE E COME RIUSCIRÀ A REAGIRE” - I SUOI GIÀ GLI SCAVANO LA FOSSA: “BOSSI CI HA PORTATO FINO A QUA, MA LA LEGA VA AVANTI E PRESCINDE DAI NOMI”…

Paolo Berizzi per "la Repubblica"

Raccontano che così non l´hanno mai visto. «A mezzogiorno l´ha chiamato uno dei triumviri ed è scoppiato a piangere... E´ distrutto». Il tono di voce del dirigente maroniano, uno di quelli già incasellati nell´organigramma della rifondazione leghista, si incrina nel descrivere lo stato psicologico di Bossi versione day after. Anche un segno di rispetto, oltre all´onore delle armi. «In venticinque anni l´Umberto non è mai stato così giù. E´ finito nell´angolo, ha intorno terra bruciata e, fuor di retorica, stavolta non so se e come riuscirà a reagire».

La valanga che si è staccata e che sta trascinando a valle la famiglia di Gemonio si ingrossa ogni giorno, ogni ora. Sotto c´è lui, il druido padano tradito e ferito, il vecchio capo che adesso - sotto i colpi dall´inchiesta giudiziaria che si è abbattuta non più solo su cerchi e cerchietti ma anche su figli e famigli e sull´uomo simbolo - è talmente piegato da non sapere nemmeno come racimolare le forze per «trattare la resa» all´interno della Lega. Lo vorrebbero presidente.

Così prevede il patto con Maroni - ma l´ex ministro ha chiarito ieri che non ci saranno candidati calati dall´alto, e che «chiunque potrà candidarsi ai congressi» - tuttavia il Bossi attuale non riesce a pensare al futuro. E´ sotto choc, e forse non solo lui. Ieri in pochi hanno avuto cuore e coraggio di affacciarsi nell´ufficio in via Bellerio, una specie di bunker. Qualcuno, però, lo ha raggiunto al telefono e ne ha raccolto lo sfogo da fine impero. «Basta, mi faccio da parte. Andate avanti voi...». Il Senatur non ha trattenuto la commozione quando uno dei triumviri ai quali ha affidato il traghettamento della Lega lo ha chiamato per sentire come stava. «Ciao Umberto... ».

«Sto male, malissimo...», ha tagliato corto prima di esplodere in un pianto liberatorio. Nel pomeriggio si è lasciato andare anche con un amico che non sentiva da tempo e che lo ha trovato avvilito (lui ha usato un altro termine). Il Senatur, dunque, alza bandiera bianca? Resa, cessate il fuoco o fine delle ostilità? I legologhi più attenti dicono che a pensare che questa volta sia come tutte le altre, si commette un grave errore. In effetti basta ascoltare le parole di Matteo Salvini, pasdaran maroniano, per capire l´aria che tira nel Carroccio. «Bossi ci ha portato fino a qua, detto questo la Lega va avanti e prescinde dai nomi».

Anche senza Bossi, insomma. Il quale a questo punto lo sa benissimo. Non è un caso che trentasei ore dopo l´arrivo dei nuovi avvisi di garanzia, il leader leghista non abbia ancora aperto bocca. Incapace persino di abbaiare alla luna, come aveva fatto quasi sempre. E i complotti, e Roma ladrona, e il centralismo che «ci odia», e la giustizia a orologeria, e i magistrati carogne, vecchio adagio berlusconiano.

«Non può più farlo - ragiona ancora il dirigente padano - sarebbe un´uscita dissennata anche per uno imprevedibile come lui». Fino a ieri c´era la fila per incrociare Bossi in Bellerio; adesso parlamentari e dirigenti - al di là delle assemblee del consiglio federale - si tengono prudentemente alla larga. Il clima si misura anche dalle dichiarazioni. Sciroppose quelle a caldo dell´altro giorno. Tra affetto e solidarietà. Ma ieri a esternare sono stati solo i pochi bossiani ortodossi rimasti. Perché scompaginato il cerchio magico, il clan Bossi, quello dei famigli, può contare sostanzialmente soltanto sulla strenua resistenza di due "anelli": Manuela Marrone e Marco Reguzzoni.

Oltre a una Rosy Mauro ridimensionata ma che continua a essere vicina alla famiglia caduta politicamente in disgrazia. Da quando ha dovuto lasciare il posto a Gianpaolo Dozzo, Reguzzoni, ex capogruppo alla Camera e un tempo "cocco" di casa Bossi, è praticamente scomparso dalla scena. In parlamento si vede sempre meno, idem alle iniziative sul territorio.

I maligni dicono che si stia molto spendendo nel tentativo di convincere Bossi a non mollare, a resistere a tutto, anche alle sportellate giudiziarie. Reguzzoni e Manuela, i due consigliori che cercano di tenere in vita artificialmente il Bossi politico. Un´impresa sempre più ardua. Forse è l´ultimo atto della cruenta guerra tra bande che, prima e durante le inchieste della Procura, ha ridotto la Lega a un partito sull´orlo del precipizio.

 

 

UMBERTO BOSSI Umberto BossiBOSSI IN LACRIMA CONSOLATO DA MANUELA DAL LAGOUMBERTO BOSSI IN LACRIME CON ROBERTO MARONI SUL PALCO DI BERGAMO bossi jpegUMBERTO BOSSI CON MANUELA MARRONE jpegUMBERTO BOSSI VOTA NEL NOVANTADUE MARCO REGUZZONI

Ultimi Dagoreport

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...