BOTTA E RISPOSTA TRA TRAVAGLIO E LA BOLDRINOVA SUL SILENZIO DELLA PRESIDENTA SULLA DECISIONE DI LETTA E NAPOLITANO DI BYPASSARE LE CAMERE PER LA FIDUCIA

Dal "Fatto quotidiano"

1 - LETTERA AL "FATTO QUOTIDIANO" DI ROBERTO NATALE, PORTAVOCE DELLA PRESIDENTE DELLA CAMERA LAURA BOLDRINI

Con il consueto piglio polemico,
Marco Travaglio imputa ai Presidenti delle Camere di "non aver avuto neppure la dignità di chiedere" che il Presidente Letta venisse in Parlamento a riferire della crisi e delle sue dimissioni. Ma tanta foga non ha rispetto della verità dei fatti, documentati anche dai resoconti parlamentari. Venerdì mattina, quando ancora non si era tenuto il Consiglio dei Ministri nel quale Enrico Letta avrebbe rassegnato le dimissioni, la seduta della Camera si era aperta con l'intervento del Presidente del gruppo della Lega, on. Giorgetti, che lamentava il carattere extraparlamentare della crisi.

Questa la risposta della Presidente Boldrini in aula: "Condivido il senso delle sue parole. Io stessa, ieri, le ho rappresentate a chi di competenza. Ma lei sa che non spetta a noi, come organo costituzionale, stabilire l'iter della crisi". Si tratta infatti di determinazioni che spettano al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dimissionari. Come è chiaro, non poteva essere la Presidente della Camera a convocare Letta a Montecitorio.

La stessa posizione la Presidente Boldrini ha espresso qualche ora dopo nella conferenza dei capigruppo, condividendo le preoccupazioni espresse anche in quella sede da tutti i partiti di opposizione. Ed è tornata a sottolineare questo orientamento nella dichiarazione di sabato: "Alcune forze politiche hanno criticato il fatto che questa crisi si sia sviluppata al di fuori delle aule parlamentari.

Capisco il perché di queste osservazioni e infatti me ne sono fatta portavoce. Perché le Camere devono essere il luogo in cui il governo e i partiti motivano le loro scelte e assumono le responsabilità di fronte all'opinione pubblica. La trasparenza non si fa soltanto con le dirette streaming o con i social media, che pure sono importanti". I fatti sono questi. Ogni tanto sarebbe bene tenerli in considerazione.
Roberto Natale
Portavoce della Presidente della Camera

2 - RISPOSTA DI MARCO TRAVAGLIO
Roberto Natale è un giornalista troppo intelligente per credere davvero che ciò che scrive oggi valga a smentire ciò che ho scritto ieri. Laura Boldrini, come ogni essere umano, ha molti difetti, ma non quello di non saper usare i mezzi di comunicazione per esternare il suo sdegno ogni qual volta (il che le è accaduto spesso in questi mesi) ne avverte la necessità. Non mi pare proprio che i sommessi pigolii seminascosti nelle dichiarazioni sopra citate siano all'altezza dello sfregio appena subìto dal Parlamento.

Se la presidente della Camera voleva denunciare davanti agli italiani la gravissima decisione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del presidente del Consiglio uscente Enrico Letta di bypassare il Parlamento per l'ennesima crisi di governo extraparlamentare, avrebbe potuto affacciarsi in uno a caso dei telegiornali e dei programmi tv che abitualmente la ospitano a sua gentile richiesta. Se l'avesse fatto, sarebbe sfuggita al sospetto di doppiopesismo nella difesa della dignità del Parlamento. Che finora invece, purtroppo, è avvenuta a senso unico.
Marco Travaglio

 

 

LAURA BOLDRINI E LUCIANA LITTIZZETTO NEL BACKSTAGE DI CHE TEMPO CHE FA Un fermo immagine del video di Grillo sulla Boldrini pubblicato su FBtravaglio, santoroLaura Cannavo e Roberto Natale

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...