giorgia meloni olaf scholz

BRUCIATI I RAPPORTI CON LA FRANCIA, ALLA MELONI NON RESTA CHE SPERARE NELLA GERMANIA – SU MOLTI DOSSIER (MIGRANTI, PNRR E PATTO DI STABILITÀ), LA DUCETTA DEVE FARE I CONTI CON BERLINO. NON A CASO LA PREMIER STA PENSANDO DI VOLARE IN GERMANIA PRIMA DI NATALE – GLI STREPITI ANTI-TEDESCHI DEL PASSATO? TUTTI DIMENTICATI: SI CHIAMA REALPOLITIK - VIDEO: QUANDO DONNA GIORGIA ACCUSAVA LA GERMANIA DA GILETTI

 

Ilario Lombardo e Uski Audino per “la Stampa”

 

GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ

Migranti, Pnrr e nuovo Patto di Stabilità: tutte le strade portano a Berlino. Dove Giorgia Meloni potrebbe volare prima di Natale. A Palazzo Chigi stanno lavorando a un viaggio nella capitale tedesca e fonti di governo confermano un interesse reciproco, con la Cancelleria di Olaf Scholz, a farlo il prima possibile, già prima di Natale.

 

Nelle molteplici partite in corso a Bruxelles non c'è più tempo di chiedersi se «quello della Germania è vero europeismo», come si domandava la premier Giorgia Meloni appena un mese fa alla Camera, strizzando l'occhio al suo elettorato. È il momento di fare squadra con chi c'è e con chi ha obiettivi comuni. Poco importa si tratti della Germania, un governo a guida socialdemocratica e di cui qualcuno preferirebbe fare a meno.

 

OCEAN VIKINGS - MEME BY CARLI

È vero: con Berlino resta la grande distanza su diversi dossier, su cui anche Mario Draghi aveva difficoltà a consolidare una collaborazione. È il caso delle misure di contenimento dei prezzi dell'energia, dal price cap a nuovi strumenti europei di indebitamento comune.

Ma sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, su migranti e Patto di stabilità le soluzioni ai problemi italiani passano dalla Porta di Brandeburgo prima di planare nella Grand place di Bruxelles. E il viaggio lampo di lunedì del ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto che lo ha visto in una puntata in Cancelleria, una al ministero degli Esteri e una al Bundestag è lì a dimostrarlo.

 

scholz biden meloni g20 bali

Meloni deve fare i conti con le conseguenze della crisi diplomatica con la Francia. Fitto è stato anche a Parigi, a tentare di ricucire un rapporto che si è spezzato sul caso della nave Ocean Viking. Sui migranti la Germania sostiene la richiesta italiana di un meccanismo solidale di redistribuzione degli arrivi dal Mediterraneo, proposta che in realtà Meloni ha più volte osteggiato, a favore del cosiddetto blocco navale.

 

Berlino però non la segue sul divieto degli sbarchi delle navi delle Ong, trapela da fonti vicine al governo tedesco, né tantomeno sull'ipotizzato codice di comportamento che dovrebbero seguire le organizzazioni umanitarie.

 

Tutti i profughi devono sbarcare nel porto più sicuro, e non possono essere lasciati in mare aperto per più giorni come avvenuto un mese fa. Del resto, il sostegno alle Ong nel contratto di coalizione tra Spd, Verdi e liberali è scritto nero su bianco.

 

GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON MEME

«Il soccorso civile in mare non deve essere ostacolato» si legge a pagina 142 e «ci impegniamo per un soccorso marittimo coordinato dallo Stato e supportato dall'Europa nel Mar Mediterraneo». Tra Italia e Germania il punto di disaccordo rimane l'automatismo nella redistribuzione.

 

Idealmente il Viminale vorrebbe che chi sbarca da una nave fosse scortato e accompagnato al primo volo disponibile per il Paese di destinazione secondo una quota. Uno scenario inimmaginabile a Berlino, come in ogni altra capitale di uno Stato non frontaliero, soprattutto per quel che riguarda l'automaticità del meccanismo.

 

RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI

Per questo non si parla di accordo «vincolante» ma di accordo «politico». Il cosiddetto "meccanismo di solidarietà", come si chiama l'accordo siglato dal governo Draghi prima dell'estate, quindi è e non può che rimanere esclusivamente politico. Nessun passo avanti in questo senso.

 

Piena sintonia invece sulla riforma del diritto d'asilo. A Bruxelles oggi - al Consiglio europeo dei ministri dell'Interno - si parlerà di come migliorare «un approccio più coordinato alla ricerca e al salvataggio», come si legge nel secondo pilastro del piano d'azione in 20 punti elaborato dalla Commissione Ue la scorsa settimana, e di rafforzare «le capacità di Tunisia, Egitto e Libia per garantire una migliore gestione delle frontiere e della migrazione».

meloni von der leyen macron trudeau biden

 

Un altro dossier su cui l'Italia ha bisogno di fare squadra con Berlino è il Pnrr (Piano nazionale di resilienza e ripresa). Il governo di Roma punta a stornare alcuni capitoli di spesa dal Pnrr e comporli con il piano europeo Repower Eu, proposto per facilitare la transizione ecologica e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili di energia. Una richiesta che dovrà essere valutata dalla Commissione Ue ma che potrebbe avere un peso maggiore se fatta di comune accordo con Berlino.

 

Il tema del resto è stato oggetto dell'incontro tra il Ministro Fitto e il sottosegretario alle Finanze e braccio destro del cancelliere Olaf Scholz, Joerg Kukies. Infine, il patto di stabilità. È noto che la posizione sul tema del ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner non è mai stata particolarmente morbida.

 

MELONI SCHOLZ

Per questo, bisognerà sfruttare a proprio favore altre sponde nel governo tedesco, e le aperture delle ultime settimane, verso scenari impensabili per i falchi dell'austerity. Qualche giorno fa, infatti, la stampa tedesca ha fatto uscire delle indiscrezioni proprio dal ministero delle Finanze secondo le quali la Germania avrebbe superato la soglia massima di deficit reale prevista dal Trattato di Maastricht, arrivando al 3, 5%. Una novità che la diplomazia italiana a Berlino ha immediatamente segnalato a Roma, perché lascia intravedere margini inediti nella lunga trattativa sui vincoli di bilancio europei che impegnerà i Paesi membri lungo tutto il 2023.

LO SCONTRO DIPLOMATICO ITALIA FRANCIA VISTO DA GIANNELLIEMMANUEL MACRON GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)