gas e nucleare energia sostenibile

LA MAGIA DI PUTIN: HA FATTO DIVENTARE GREEN ANCHE GAS E NUCLEARE! – NON DITE A GRETA CHE L'EUROPARLAMENTO HA VOTATO PER INSERIRE IL GAS NATURALE E IL NUCLEARE TRA LE FONTI DI ENERGIA SOSTENIBILI E CHE POSSONO OTTENERE LA “PATENTE VERDE” – UNA MISURA PER FACILITARE L'INDIPENDENZA ENERGETICA DALLA RUSSIA – LA VOTAZIONE HA SPACCATO LA MAGGIORANZA “URSULA”, CON GLI EURODEPUTATI DEL PD CHE SI SONO SCHIERATI CON SINISTRA E VERDI, CONTRO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D'ITALIA...

Pier Francesco Borgia per “il Giornale”

 

NUCLEARE 1

È stata subito definita la vittoria del buonsenso. Il voto contrario alla risoluzione di rigetto della tassonomia, che prevede l'utilizzo anche di gas naturale ed energia nucleare, ha ottenuto la maggioranza nell'aula del Parlamento europeo. Contro l'esclusione di gas e nucleare hanno votato in 328 mentre i sì si sono fermati a 278 (33 gli astenuti). A Strasburgo vince, insomma, la linea portata avanti dal Partito popolare europeo.

 

Questa tassonomia permette all'Unione europea di conferire la cosiddetta «patente verde» alle attività economiche sostenibili. A questo lungo elenco si è arrivati grazie allo studio di una commissione di esperti chiamati a individuare gli standard per gli investimenti su ambiente e sociale.

 

NUCLEARE 2

Nel testo presentato a Bruxelles ci sono anche il nucleare e il gas naturale, che viene identificato come un combustibile di transizione e a condizioni rigorose, che in futuro dovrebbero poter essere rafforzate per centrare l'obiettivo delle emissioni zero al 2050.

 

Per quanto riguarda le centrali nucleari, dovranno essere di ultima generazioni e dovrebbero ricevere i permessi di costruzione entro il 2045. Dopo il voto di Strasburgo, ora si aspetta il via libera del Consiglio europeo. Se entro l'11 luglio non si opporrà, la tassonomia entrerà in vigore dal primo gennaio del prossimo anno.

 

Una vittoria del buonsenso l'hanno definita in molti. La stessa presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, spiega che due sono gli obiettivi principali per la Ue: «essere all'altezza degli obiettivi della transizione ecologica e liberarsi dal peso di una forte dipendenza energetica dalla Russia di Putin». Il forzista Antonio Tajani parla più concretamente di vittoria. E sottolinea: «È l'affermazione del buonsenso».

 

fornitura gas russo

È anche vero, come sottolineavano ieri gli stessi eurodeputati della Lega a Strasburgo, che questo voto ha visto spaccarsi la cosiddetta maggioranza Ursula. E infatti anche nel piccolo specchio della «quota italiana» questa spaccatura viene resa plasticamente dal fatto che Pd e Forza Italia hanno votato in maniera differente.

 

Da notare che si sono schierati a favore dell'obiezione i cinque deputati dei Cinquestelle, ma si sono astenute, in un voto politicamente rilevante, le «dimaiane» Chiara Gemma e Daniela Rondinelli (tutti siedono ancora tra i Non Iscritti).

 

A favore dell'obiezione la delegazione del Partito democratico. Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno, invece, votato contro l'obiezione, come i liberali Sandro Gozi (eletto in Francia) e Nicola Danti.

LA RETE DEL GAS VERSO L EUROPA

 

Compatti a favore dell'obiezione i Verdi, inclusi gli eurodeputati italiani Eleonora Evi, Ignazio Corrao e Piernicola Pedicini. A favore della proposta della Commissione ha giocato il voto di gran parte del Ppe, di buona parte del gruppo Id, dell'Ecr compatto, di una minoranza dell'S&D e di buona parte dei Liberali di Renew Europe.

 

«Siamo molto soddisfatti di questo risultato - commenta ancora Tajani - che prevede la possibilità di finanziare gas e nucleare come fonti di energia pulite. Ha vinto la linea di Forza Italia e del Partito popolare europeo. È un peccato che la sinistra abbia deciso di non sostenere il progresso, inseguendo un ambientalismo ideologico che rischia di provocare un grave danno alla nostra economia».

 

europarlamento

 «Una scelta positiva e responsabile - aggiunge il ministro per la Coesione territoriale, Mara Carfagna - che consente ai Paesi europei di riattivare e sostenere la produzione locale di gas, caposaldo dell'autonomia da Mosca. E tiene aperte le porte al nucleare e alla promettente ricerca sulle centrali di quarta generazione».

 

Della bocciatura dell'approccio ideologico parla anche Raffaele Fitto Raffaele Fitto (Ecr- FdI): «Respinta un'obiezione che non era utile né sul piano del riscaldamento globale, né su quello della sostenibilità economica».

 

Sullo stesso registro il commento della deputata azzurra Erica Mazzetti. «Un colpo all'ideologia ambientalista, che in questo momento avrebbe fatto il gioco della Russia, e un premio all'impegno di Forza Italia in sede europea, sempre improntato a favore di imprese e cittadini».

PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI VLADIMIR PUTIN E IL GAS GASDOTTO TAP PUTIN ERDOGAN ALIYEVeuroparlamento

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...