grillo cavallo rai viale mazzini

LA BUONA IDEA DI BEPPE GRILLO PER VIALE MAZZINI: “RAITRE, RAIDUE, RAIUNO: DUE SU TRE SARANNO MESSE SUL MERCATO E UNA RESTA MA SENZA PUBBLICITÀ” - ORA CHE IL M5S È AL GOVERNO A BEPPEMAO NON DISPIACEREBBE PROVARE A BONIFICARE L'AZIENDA DA CUI FU ALLONTANATO NEGLI ANNI ‘80...

Stefania Piras per “il Messaggero”

 

GRILLO ENTRA IN RAI aeccc d ef e f bc dc ec e

All' hotel Forum non vige l' agenda parlamentare. I nuovi consiglieri di amministrazione Rai saranno votati l' 11 luglio ma nell' albergo romano dove alloggia Beppe Grillo quando è nella capitale, di viale Mazzini se ne parla già. Dalla finestra dell' hotel Forum, sempre più rifugio e segreteria extra parlamentare pentastellata, arriva un annuncio roboante, con tanto di megafono.

 

La voce sembra essere quella di Beppe Grillo. Il proclama dice: «Rai Tre, Rai Due, Rai Uno: due saranno messe sul mercato e una senza pubblicità». «Grillo? Battitore libero, come sui parlamentari sorteggiati», si affrettano a spiegare dal M5S.

 

BEPPE GRILLO ROBERTO FICO

Vero, ma Grillo ha passato diverse ore l'altro giorno con Roberto Fico, presidente della Camera ed ex numero uno della commissione di Vigilanza Rai, quella che i Cinquestelle avrebbero sempre voluto abolire. E invece entro martedì i partiti dovranno indicare i membri della nuova bicamerale. L'idea di una rete senza pubblicità, di puro servizio pubblico è cara a Fico che era riuscito in questo intento nella scorsa legislatura intervenendo sulla rete Rai dedicata ai bambini. Ma privatizzare due canali, come ha detto Grillo, non è mai stato nelle intenzioni dei Cinquestelle.

 

Il programma votato in rete però ci andava vicino. Diceva che la Rai avrebbe dovuto beneficiare di «un contributo pubblico più un solo canale con pubblicità, con vincolo di destinazione degli introiti pubblicitari esclusivamente ai contenuti del canale e/o a iniziative e attività previamente individuate». Le tlc sono in mano al ministro Luigi Di Maio che deve rispettare il contratto do governo stipulato tra Lega e M5S, che sulla Rai lascia ampissima discrezionalità.

 

RAI VIALE MAZZINI

Perché recita così: «Intendiamo adottare linee guida di gestione improntate alla maggiore trasparenza, all' eliminazione della lottizzazione politica e alla promozione della meritocrazia nonché alla valorizzazione delle risorse professionali di cui l' azienda già dispone». Pochi giorni fa Di Maio aveva detto di voler operare un «censimento dei raccomandati Rai».

 

Ma faceva parte del ping pong con la Lega che voleva censire i rom. Ieri dunque Grillo ha voluto ricordare che un' idea di Rai il Movimento ce l' aveva e che è giusto venga rispolverata, sempre in un' ottica di derby giallo-verde. Certo, ora che il M5S è al governo a Grillo non dispiacerebbe vedere i supi ragazzi imprimere un cambiamento radicale nell' azienda da cui fu allontanato negli anni 80 (episodio che racconta sempre nell' ultimo show Insomnia). Il fondatore del Movimento già in passato aveva lanciato la sua idea di privatizzazione parziale della tv di Stato. E non è il primo a farlo: lo fece a suo tempo, per dire, anche Silvio Berlusconi.

 

VIALE MAZZINI

Tra una decina di giorni Camera e Senato voteranno quattro nuovi membri del Cda. Uno spetterà al governo. Ma a palazzo Chigi spetta soprattutto indicare il nuovo direttore generale. E qui torna in gioco Fico a cui preme vedere un nuovo dg autonomo e indipendente», non uno che si faccia imporre i nomi dei direttori dei tg per essere chiari.

 

LA PARTITA DEI TG

E su questo è stato tentato anche il suo capo politico che prima di accedere a Palazzo Chigi disse proprio che avrebbe cambiato i direttori dei tg. «Faccio un appello vigoroso a tutto l' arco parlamentare: la politica resti fuori» dalle nomine Rai, aveva detto Fico tornando allo spirito di un tempo, quello grillino delle origini in cui Beppe era definito «il nostro megafono».

 

mario orfeo

Quello in cui sul blog si poteva elogiare il modello di governo ecuadoregno (ieri Grillo ha incontrato a lungo l' ex presidente Rafael Correa preoccupato per le persecuzioni giudiziarie che stanno subendo lui e Lula), quello in cui la Russia era prtner strategico più che la Nato. A proposito, l' ortodosso Fico incontrerà la prossima settimana l' ambasciatore russo e quello cinese.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…