pasolini

“QUI C’E’ DI MEZZO UNA VITA UMANA” – 1975, PASOLINI CONTRO LA LEGGE SULL’ABORTO: “LA LOTTA PER LA NON-PROCREAZIONE DEVE AVVENIRE NELLO STADIO DEL COITO, NON NELLO STADIO DEL PARTO. BISOGNA EVITARE PRIMA L’ABORTO, E, SE CI SI ARRIVA, BISOGNA RENDERLO LEGALMENTE POSSIBILE SOLO IN ALCUNI CASI “RESPONSABILMENTE VALUTATI”. ED EVITANDO DUNQUE, DI GETTARSI IN UNA ISTERICA E TERRORISTICA CAMPAGNA PER LA SUA COMPLETA LEGALIZZAZIONE, CHE SANCIREBBE COME NON REATO UNA COLPA…”

Pasolini contro l'aborto

Testo di Pier Paolo Pasolini del 30 gennaio 1975 - pubblicato da “Sette - Corriere della Sera”

 

Veniamo all’aborto. Tu (il destinatario dell’intervento è lo scrittore Alberto Moravia; ndr) dici che la lotta per la prevenzione dell’aborto che io suggerisco come primaria, è vecchia, in quanto son vecchi gli «anticoncezionali» ed è vecchia l’idea delle tecniche amatorie diverse (e magari è vecchia la castità).

 

ALBERTO MORAVIA - DACIA MARAINI - PIER PAOLO PASOLINI

Ma io non ponevo l’accento, sui mezzi, bensì sulla diffusione della conoscenza di tali mezzi, e soprattutto sulla loro accettazione morale, per noi – uomini privilegiati – è facile accettare l’uso scientifico degli anticoncezionali e soprattutto è facile accettare moralmente tutte le più diverse e perverse tecniche amatorie. Ma per le masse piccolo-borghesi e popolari (benché già «consumistiche») ancora no.

pasolini

 

Ecco perché io incitavo i radicali (con cui è avvenuto tutto il mio discorso, che solo appunto visto come un colloquio con essi acquista il suo pieno senso) a lottare per la diffusione della conoscenza dei mezzi di un «amore non procreante», visto (dicevo) che procreare è oggi un delitto ecologico.

 

Se alla televisione per un anno si facesse una sincera, coraggiosa, ostinata opera di propaganda di tali mezzi, le gravidanze non volute diminuirebbero in modo decisivo per quel che riguarda il problema dell’aborto.

 

Tu stesso dici che nel mondo moderno ci sono due tipi di coppie: quelle borghesi privilegiate (edonistiche) che «concepiscono il piacere distinto e separato dalla procreazione» e quelle popolari, che «per ignoranza e bestialità non arrivano a una simile concezione».

pasolini La ricotta

 

Ebbene, io ponevo come prima istanza alla lotta progressista e radicale proprio questo: pretendere di abolire – attraverso i mezzi cui il paese ha democraticamente diritto – tale distinzione classista.

 

Insomma, ripeto, la lotta per la non-procreazione deve avvenire nello stadio del coito, non nello stadio del parto. Per quel che riguarda l’aborto, io avevo suggerito paradossalmente di rubricare tale reato nel quadro del reato di eutanasia, inventando per esso una serie di attenuanti di carattere ecologico. Paradossalmente.

PASOLINI

 

In realtà la mia posizione su questo punto – pur con tutte le implicazioni e le complessità che sono tipiche di un intellettuale singolo e non di un gruppo – coincide infine con quella dei comunisti. Potrei sottoscrivere parola per parola ciò che ha scritto Adriana Seroni su Epoca (25-1-1975).

 

PIER PAOLO PASOLINI

Bisogna evitare prima l’aborto, e, se ci si arriva, bisogna renderlo legalmente possibile solo in alcuni casi «responsabilmente valutati» (ed evitando dunque, aggiungo, di gettarsi in una isterica e terroristica campagna per la sua completa legalizzazione, che sancirebbe come non reato una colpa).

 

Mentre per il «referendum» sul divorzio ero in pieno disaccordo coi comunisti (che lo temevano) prevedendo la vittoria che poi si è avuta; mentre sono in disaccordo coi comunisti sugli «otto referendum» proposti dai radicali, prevedendo anche qui una vittoria (che ratificherebbe in effetti una realtà esistente), sono invece d’accordo coi comunisti sull’aborto.

aborto su tiktok 7

 

Qui c’è di mezzo la vita umana. E non lo dico perché la vita umana è sacra. Lo è stata; e la sua sacralità è stata sentita sinceramente nel mondo antropologico della povertà, perché ogni nascita era una garanzia per la continuità dell’uomo. Ora sacra non lo è più, se non in senso maledetto (sacer ha tutti e due i sensi), perché ogni nuova nascita costituisce una minaccia per la sopravvivenza della umanità.

 

Dunque dicendo «c’è di mezzo la vita umana», parlo di questa vita umana – questa singola, concreta vita umana – che, in questo momento, si trova dentro il ventre di questa madre. È a ciò che tu non rispondi. È popolare essere con gli abortisti in modo acritico e estremistico? Non c’è neanche bisogno di dare spiegazioni?

pasolini

 

Si può tranquillamente sorvolare su un caso di coscienza personale riguardante la decisione di fare o non fare venire al mondo qualcuno che ci vuole assolutamente venire (anche se poi sarà un disgraziato)? Bisogna a tutti i costi creare il precedente «incondizionato» di un genocidio solo perché lo «status quo» lo impone?

 

emma bonino aborto legge 194

Va bene, tu sei cinico (come Diogene, come Menippo... come Hobbes), non credi in nulla, la vita del feto è una romanticheria, un caso di coscienza su un tale problema è una sciocchezza idealistica... Ma queste non sono delle buone ragioni.

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