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C’È DEL PESTO IN CAMPIDOGLIO – IL GENOVESE LANZALONE NELLA CAPITALE ERA DIVENTATO “SINDACO VICARIO”, MA NON È STATO L'UNICO A PLANARE A PALAZZO SENATORIO DA GENOVA: NELL’OTTOBRE 2016 ARRIVA PIETRO PAOLO MILETI COME SEGRETARIO GENERALE – E POI C’È IL DG FRANCO GIAMPAOLETTI. ENTRAMBI CONOSCEVANO BENE LANZALONE DAI TEMPI DI DORIA…

Giacomo Amadori per la Verità

 

LANZALONE E RAGGI

Roma chiama, Genova risponde. Non è un film poliziottesco degli anni Settanta, ma quello che è successo lungo la via Aurelia tra il Campidoglio e Palazzo Tursi. Nella Capitale sembra che «il sindaco vicario» fosse diventato l' avvocato Luca Lanzalone, un mister Wolf buono per risolvere ogni problema.

 

Lanzalone è genovese come il fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo, ma non è il solo ligure, almeno d' adozione, a essere stato catapultato nella Capitale. Il primo tassello arriva quando la sindaca deve scegliere il segretario generale. Quella poltrona non è nella procedura di interpello finalizzata all' affidamento degli incarichi dirigenziali preparata dal suo braccio destro Raffaele Marra, che finirà in manette a dicembre.

 

PIETRO PAOLO MILETI

Così nell' ottobre 2016 dal cilindro esce Pietro Paolo Mileti, il quale è il primo pezzo da novanta che plana sul Palazzo senatorio da Genova, città all' epoca guidata dal sindaco Marco Doria, primo cittadino sostenuto da una maggioranza a guida Pd.

 

È Mileti che il 24 maggio 2018 riceve l' ordine di esibizione d' atti della Procura relativa all' incarico di Lanzalone presso il municipio ed è quindi il primo a venire a conoscenza dell' indagine sull' avvocato.

 

Il quale aveva iniziato a bazzicare il Campidoglio poco dopo o forse in contemporanea con lo sbarco di Mileti. Ma torniamo alla loro frequentazione di Palazzo Tursi, storica sede del Comune genovese. Scopriamo oggi che Lanzalone aveva fatto il consulente non pagato pure in Liguria.

 

FRANCO GIAMPAOLETTI

Certo suona strano che un ligure lavori sempre a titolo gratuito, ma questo ha dichiarato il terzo pezzo da novanta della nostra storia, il direttore generale della Capitale, Franco Giampaoletti, già dg a Palazzo Tursi e chiamato per la selezione in Campidoglio proprio da Lanzalone. Il 15 giugno, davanti al procuratore Giuseppe Pignatone e all' aggiunto Paolo Ielo, ha dichiarato: «Conosco Lanzalone dai tempi di Genova, dove abbiamo collaborato per delle vicende di specifico rilievo in quell' area (vicenda Iren-Amiu, società partecipate di acqua, elettricità e rifiuti, ndr) egli era consulente a titolo gratuito nominato dal sindaco Doria, e con lui ho un buon rapporto d' amicizia».

 

parnasi giorgetti lanzalone

Un' amicizia che lo ha portato a essere citato molte volte negli atti dell' indagine, ma che non lo ha fatto precipitare nel registro degli indagati. La Raggi ha dichiarato che l' avvocatura dello Stato le ha impedito di formalizzare il rapporto con Lanzalone attraverso un contratto di consulenza non pagata, per non dargli «un vantaggio competitivo nella sua attività professionale».

 

Dunque quello che all' avvocatura non è parso opportuno per Roma, pare sia stato attuato a Genova, dove segretario generale e dg erano gli stessi che oggi sono diventati gli uomini macchina della giunta presieduta dalla Raggi.

LANZALONE E LUIGI DI MAIO

 

Tutte coincidenze? C' è da dire che anche il nuovo assessore al Bilancio di Roma, Gianni Lemmetti, ha lavorato fianco a fianco con Lanzalone a Livorno, altra città dove l' avvocato genovese è stato consulente, questa volta della giunta pentastellata di Filippo Nogarin (che in questi giorni ne ha rivendicato la scelta), e dove ha partecipato a una gara come advisor (consulente specializzato) per la procedura di concordato preventivo di una società partecipata.

 

Alla fine la commissione ha aggiudicato l' incarico allo studio Lanzalone «verso il quale si è comunque sollecitato un adeguamento dell' originaria offerta», si legge nel verbale.

LUCA LANZALONE

La parcella avrebbe dovuto essere decurtata di 75.000 euro, scendendo da 225.000 euro a 150.000 euro. Ma i revisori hanno rilevato delle irregolarità nella gara e lo studio ha ritirato l' offerta. La mossa non è bastata a evitare l' iscrizione sul registro degli indagati per turbativa d' asta nei confronti di Lemmetti e Nogarin.

 

Eppure l' inchiesta più che un problema è diventata una medaglia per l' assessore, che è stato promosso sul campo e spedito a Roma. Nogarin invece ha dichiarato che Lanzalone e suoi collaboratori «non hanno mai travalicato il loro ruolo, pur consapevoli del vantaggio competitivo che potevano avere».

FRANCO GIAMPAOLETTI 1

 

Secondo alcuni i media genovesi Lanzalone è sempre stato appassionato di politica, prima giovane liberale, poi socialista al seguito del potente Rinaldo Magnani, quindi in quota Di Pietro, poi di nuovo con Magnani, candidato sindaco per Forza Italia nel 2002.

A quelle elezioni vince il diessino Giuseppe Pericu e Lanzalone, ex avversario, entra in orbita Iren, la multiutility comunale dei servizi, iniziando a inanellare consulenze.

 

Torna in prima linea, «portato dagli amici di Bruno Tabacci» quando c' è da sostenere il principe (è di schiatta nobiliare) rosso Marco Doria. Dietro a Lanzalone si realizza un compromesso storico tra finanzieri bianchi e portuali comunisti. Doria diventa primo cittadino, però, invece di affidare all' avvocato la presidenza di Iren, gli sbologna la grana dell' Amiu, la società dei rifiuti genovese.

LANZALONE E VIRGINIA RAGGI

 

Il Secolo XIX ricorda che «un bel giorno l' operazione va a sbattere tra i fischi in consiglio comunale e 72 ore dopo arriva la chiamata romana», come presidente dell' Acea. Per questo incarico guadagna circa 144.000 euro annui. Lanzalone ha riferito agli inquirenti di avere un reddito di circa 14.000 euro al mese (non è chiaro se tale cifra sia l' appannaggio dell' Acea o il reddito da avvocato) più altri 20.000 annui per altre non meglio precisate cariche societarie. Perché neppure un genovese può vivere di consulenze gratuite.

LUCA LANZALONE LUCA LANZALONE

 

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