bonaccini e beppe sala

C’È UNA POLITICA CHE PIACE AI CITTADINI: QUELLA DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI – LA CLASSIFICA DI SINDACI E GOVERNATORI PIÙ AMATI NEL SONDAGGIO “GOVERNANCE POLL” DI NOTO PER IL “SOLE 24 ORE”: BEPPE SALA DOMINA L’ELENCO DEI PRIMI CITTADINI (65% DI CONSENSO) DAVANTI A MARCO FIORAVANTI (ASCOLI PICENO) E ANTONIO DE CARO – TRA I PRESIDENTI DI REGIONE, BONACCINI SUPERA ZAIA (69% CONTRO IL 68,5%), “GRAZIE” ALL’EFFETTO ALLUVIONE – NARDELLA , BRUGNARO, MANFREDI E GUALTIERI, CHE È SOLO AL 77ESIMO POSTO…

BEPPE SALA COMMEMORAZIONE SERGIO RAMELLI

(ANSA) - Giuseppe Sala il sindaco più amato d'Italia (Milano, 65%). Balza in prima posizione davanti a Marco Fioravanti (Ascoli Piceno 64,5%) e Antonio De Caro (Bari 64%), entrambi sul podio, ma a parti invertite, anche l'anno scorso.

 

Tra i presidenti di Regione, spicca il risultato di Stefano Bonaccini (Emilia Romagna 69%), che soffia a Luca Zaia (Veneto 68,5%) un primato detenuto per dodici anni. Al terzo posto si attesta Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia 64%), già secondo un anno fa. Sono i risultati del Governance Poll 2023, realizzato per il diciannovesimo anno consecutivo dall'Istituto demoscopico Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore.

 

BONACCINI E BEPPE SALA

Sala aumenta il suo consenso di 7,3 punti rispetto al risultato ottenuto nelle urne - si legge in una lunga nota - nessun altro primo cittadino di centrosinistra fa meglio di lui. L'unico a segnare un incremento maggiore è un collega di centrodestra,Luigi Brugnaro a Venezia (63%), che segna un più 8,9.

 

Nella Top 10, tra i sindaci delle grandi città, oltre a Milano, Bari e Venezia, si trova Firenze con Dario Nardella forte del 61% di gradimento. A Napoli e Genova, Gaetano Manfredi e Marco Bucci (56.5%) sono in sedicesima posizione, Stefano Lo Russo (53,5%) di Torino in quarantasettesima.

 

luca zaia e massimiliano fedriga 3

Mentre è sessantasettesimo il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il cui apprezzamento scende di 10,2 punti rispetto al giorno delle elezioni e arriva al 50%. Va detto che quest'anno soltanto 29 sindaci migliorano le performance di gradimento rispetto al dato elettorale.

 

Tra gli altri capoluoghi di regione il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore è al sedicesimo posto, pur calando di 5,4 punti rispetto al giorno delle elezioni. Il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla invece aumenta di 4,8 e si piazza al 54° posto con il 52,5%.

 

roberto gualtieri foto mezzelani gmt 216

Tra i presidenti di Regione, dopo dodici anni di primato, scende in seconda posizione Luca Zaia (Veneto 68,5%) superato di un soffio da Stefano Bonaccini (Emilia Romagna 69%). Scende di una posizione rispetto all'anno scorso anche Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia 64%) oggi terzo. Bonaccini è forte oggi di un gradimento personale maggiore di 17,2 punti rispetto alla sua elezione.

 

È l'unico governatore di centrosinistra a crescere. Tra gli eletti del centrodestra è invece Renato Schifani (Sicilia) che aumenta maggiormente rispetto al giorno delle elezioni con un + 8,9%, attestandosi all'undicesimo posto. Un gradino sotto il podio sono a pari merito altri due leader del centrodestra: al quarto posto i governatori di Calabria e Liguria, Roberto Occhiuto e Giovanni Toti (59%), seguiti da un'altra coppia dello stesso schieramento, Attilio Fontana e Alberto Cirio (56,5%), che guidano Lombardia e Piemonte.

 

 

Nella Top Ten dei Governatori va sottolineato il nono posto di Vincenzo De Luca, presidente della Campania, il quale, pur perdendo 15 punti rispetto al suo risultato nelle urne, conserva l'ampio e consistente consenso del 54,5% dei campani. Il Presidente della Regione Lazio Rocca consolida quanto già conquistato nelle urne in occasione delle elezioni dello scorso febbraio e con il 54% conquista la decima posizione. Tra i presidenti di Regione testati, in nove aumentano il gradimento contro gli otto in calo. "Si può affermare - dice Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi - che nel giudizio della comunità cala il 'pregiudizio' della appartenenza politica.

 

beppe sala

Chi governa è valutato più per l'attività amministrativa che per il partito di appartenenza. Il fatto che i due vincitori del Governance Poll 2023 appartengano ad uno schieramento diverso dalla maggioranza di governo è una ulteriore indicatore di come il riferimento politico dell'amministratore passi in secondo piano rispetto alle sue capacità di gestione. In pratica, il filo che lega Bonaccini e Sala non è la coalizione di centrosinistra, ma quello di essere percepiti dalla popolazione come i difensori di tutta l'opinione pubblica, indipendentemente dalle ideologie, e portatori di interesse degli stessi cittadini. È questo il fattore che decreta il successo del consenso".

BEPPE SALA BONACCINI

 

METODOLOGIA. Il Governance Poll 2023 ha preso in considerazione 87 comuni capoluogo di provincia e le Regioni in cui vige la regola dell'elezione diretta, tranne il Molise dove si è votato a giugno. I comuni non testati sono quelli che hanno eletto il sindaco a maggio-giugno 2023 o commissariati o retti dal vicesindaco. Le interviste sono state effettuate tra maggio e giugno 2023 utilizzando sistemi misti: Cati, Cawi ed il sistema Tempo Reale di creazione dell'Istituto demoscopico Noto Sondaggi. La numerosità campionaria in ogni Regione è stata di 1.000 soggetti e di 600 elettori in ogni Comune, disaggregati per genere, età ed area di residenza. Il committente è Il Sole 24 Ore.

GAETANO MANFREDI antonio de caro

luca zaia e massimiliano fedriga 2FEDRIGA TOTI FONTANA ZAIA

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...