massimo cacciari giuseppe conte

CACCIARI DIXIT: CON LA FASE3 O SI CAMBIA GOVERNO O SI MUORE - LE CONSEGUENZE ECONOMICHE DELLO STATO DELLE NOSTRE ISTITUZIONI SONO GRAVISSIME DA UN TRENTENNIO ALMENO, MA DIVENTERANNO CATASTROFICHE SE NON VERRANNO AFFRONTATE NEI PROSSIMI MESI - URGE UNA CULTURA POLITICA ESATTAMENTE OPPOSTA A QUELLA CHE SI È MANIFESTATA IN QUESTI MESI, CAPACE DI DECRETI PIÙ VOLUMINOSI DELLA RECHERCHE PROUSTIANA, AUTENTICI DEDALI DI NORME, SCADENZE, PROROGHE, E PER DI PIÙ BISOGNOSI DI DECINE DI DECRETI ATTUATIVI”

Massimo Cacciari per “la Stampa”

 

giuseppe conte massimo cacciari

Dovremmo forse rassegnarci all' idea: l' accelerazione straordinaria che stressa tutti i fattori che decidono della nostra vita è destinata a produrre uno stato di emergenza perenne, se non si sarà in grado di costruire un' azione politica capace di analizzarne le cause e prevenirne gli effetti.

 

Saranno inutili querelle su vere o presunte tendenze decisionistico-autoritarie, quelle incapaci di trasformarsi in progetti istituzionali alternativi rispetto all' evidente crisi e impotenza degli attuali assetti. Ciò vale sul piano interno, dei diversi Stati che ancora si definiscono democratici, come su quello delle relazioni internazionali.

I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - SPERANZA - ZINGARETTI - BIANCONI - DI MAIO - CONTE

 

Tra pochi mesi la scelta apparirà chiara e inevitabile: o un effettivo governo delle conseguenze economiche, sociali e politiche della pandemia, oppure ci si metterà al loro rimorchio, come gli schiavi un tempo dietro il carro dei vincitori, limitandoci a esercizi di sopravvivenza.

 

Interventi assistenziali non basteranno più, anche ammesso e non concesso che ci siano stati finora, tempestivi e efficaci. Non ci saranno neppure le risorse per incerottare tutti. Interventi a pioggia - e per di più, per necessità, ben avari - moltiplicheranno soltanto disuguaglianze e proteste.

Nicola Zingaretti Luigi Di Maio Giuseppe Conte

 

Occorrerà finalmente decidere priorità, sia per quanto riguarda le spese, che per le fonti di finanziamento, decidere politiche di sviluppo e politiche fiscali, modelli economico-produttivi e modelli di distribuzione del reddito.

 

Promesse, nebulosi impegni, rimandi a responsabilità altrui non riusciranno ad "addomesticare" più anima viva - e tantomeno lo potrà l' aureo motto "se c' è la salute c' è tutto".

 

Veniamo a noi, ben coscienti della modestia che possono avere le nostre ambizioni se non potranno risultare parte integrante di una nuova, solidale politica europea. Si parla di rilancio, di new deal, al solito la retorica non manca nel bel Paese.

CACCIARI

 

In concreto, è necessario concentrare le poche risorse che avremo disponibili in un piano di investimenti pubblici in infrastrutture, in manutenzione e salvaguardia dell' ambiente, in economia verde, ciò che significa a un tempo innovazione, formazione, ricerca. Solo così potremo creare occasioni nuove e stabili di lavoro.

 

nicola zingaretti giuseppe conte

Inoltre, l' emergenza ha dimostrato l' altra carenza essenziale del nostro sistema: non si tratta soltanto delle falle riscontrate drammaticamente nella struttura della sanità (e rimediate in qualche modo soltanto dalla responsabilità delle classi mediche e infermieristiche), ma dell' intero sistema dei servizi sociali.

 

Anni e anni di tagli indiscriminati hanno condotto a questo deficit. Vogliamo davvero decidere di cambiare rotta? Ebbene, può essere questa soltanto la seconda via da percorrere per una politica attiva del lavoro, per garantire ai giovani opportunità di impiego qualificato.

 

Ma tutto ciò resterà vacua ripetizione di esigenze da troppo tempo predicate, se non si affrontano alcuni presupposti. Senza cambio radicale di cultura politica e di assetto istituzionale anche le migliori intenzioni programmatiche sono destinate a naufragare.

 

NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE SERGIO MATTARELLA

Programmi senza strutture tecnico-amministrative che siano al loro servizio sono accademia, non politica. Non ci sarà nessun rilancio, nessun new deal se tali strutture continueranno a contraddire ogni razionalità allo scopo, a funzionare in senso opposto a ogni logica di impresa.

 

E se il nostro assetto istituzionale perdurerà nell' indecente confusione e sovrapposizione di competenze che la crisi sanitaria ha evidenziato. Le conseguenze economiche dello stato delle nostre istituzioni sono gravissime da un trentennio almeno, ma diventeranno catastrofiche se non verranno affrontate nei prossimi mesi. O la crisi rilancia il problema della "fase costituente" in tutti i suoi aspetti, o sarà servita davvero soltanto a renderci ancora più poveri e divisi.

 

renzi bonafede conte

Non intendo, per carità, che si debba partire ancora una volta dai massimi problemi, da Parlamento e governo, magari per produrre nuovi sgorbi di riforma del titolo V. All' opposto: partiamo dall' amministrazione, dalla formazione di nuove figure professionali al suo interno, dalla tecnica amministrativa, semplifichiamo, cancelliamo, costruiamo testi unici per tutti i settori che decideranno del nostro futuro economico e sociale. E affianchiamo tutto ciò con una reale, pervasiva, analitica spending review.

 

Gualtieri

Quale cultura politica può produrre uno sforzo coerente in questa direzione? Una cultura della responsabilità, una mentalità anti-gerarchica, federalistica nel senso autentico del termine, che scommette sull' intelligenza, l' inventiva, l' autonomia di ciascuno, le libera dai tempi morti di scartoffie e burocrazie, punta su di loro, sulla loro partecipazione piena, per il rilancio.

 

Altrimenti questo non avverrà. Insomma, una cultura politica esattamente opposta a quella che si è manifestata in questi mesi, preda di quell' irresistibile impulso ministerial-centralistico e statalistico, che è vizio atavico del nostro Stato, capace di decreti più voluminosi della Recherche proustiana, autentici dedali di norme, scadenze, proroghe, e per di più bisognosi di decine di decreti attuativi.

 

Gualtieri Conte

No, non sarà affrontabile con tale mente la Fase Tre, quella che ci chiamerà a scalare la montagna del nostro debito, che ci costringerà a drammatiche scelte di politica fiscale e a decidere su quali settori e obbiettivi puntare. Con buona e eterna pace di populisti e demagoghi.

Ultimi Dagoreport

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?

arianna meloni luciano fontana formigli corrado fiorenza sarzanini urbano cairo la7 corriere della sera

DAGOREPORT - E' RIPARTITA LA “BATTAGLIA DI VIA SOLFERINO”! IL PRIMO MAGGIO SCORSO, LUCIANO FONTANA HA SUPERATO LA BARRIERA DEI DIECI ANNI ALLA DIREZIONE DEL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO. E SI INFITTISCONO I SUSSURRI E LE GRIDA DI UN CAMBIO DI GUARDIA DAL PRIMO GENNAIO 2026. NEL VISPO CERVELLO DI CAIRO FRULLA IL NOME DELLA VICEDIRETTRICE, FIORENZA SARZANINI. LE VOCI DI UNA PRIMA DONNA SULLA PRIMA POLTRONA HANNO SCATENATO MAL DI PANCIA TRA I TANTI ASPIRANTI ALLA SUCCESSIONE - MA URBANETTO È ALLE PRESE CON UN’ALTRA BRUTTA ROGNA. MALGRADO LA POLITICA DEI “DUE FORNI” (SE IL ‘’CORRIERE’’ E' FILO-MELONIANO, LA7 E' SCHIERATISSIMA CONTRO), ARIANNA MELONI HA SPORTO UNA CAUSA CIVILE DIRETTA A LA7 CHIEDENDO UN RISARCIMENTO DANNI DI 100MILA EURO PERCHÉ ‘’PIAZZA PULITA’’ BY FORMIGLI AVREBBE ORCHESTRATO UNA CAMPAGNA DENIGRATORIA CONTRO LA MOGLIE SEPARATA DI LOLLOBRIGIDA…

matteo zuppi giuseppe conte

DAGOREPORT – IL CARDINALE ZUPPI SI ACCORGE SOLO ORA CHE LA CHIESA ITALIANA HA UN PROBLEMA CON L’8 PER MILLE E ACCUSA IL GOVERNO DI AVERE “MODIFICATO IN MODO UNILATERALE LE FINALITÀ DI ATTRIBUZIONE DEI FONDI” – IN REALTA’ I GUAI ECONOMICI PER LA MASTODONTICA STRUTTURA DELL’EPISCOPATO ITALIANO SONO NATI CON IL PRIMO GOVERNO CONTE, CHE HA MODIFICATO PER PRIMO IL MODELLO PER L’ASSEGNAZIONE DELL’8 PER MILLE – EPPURE, QUANDO PEPPINIELLO, PRESSOCHÉ SCONOSCIUTO, DIVENNE PREMIER, LA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIA ESULTÒ. NIPOTE DI UN FRATE CAPPUCCINO, DEVOTO DI PADRE PIO, SEMBRAVA QUASI UN DONO DELLA DIVINA PROVVIDENZA. INVECE CONTE E LE TRUPPE LAICISTE DEL’M5S HANNO PRODOTTO LE LEGGI PIÙ DANNOSE DEGLI ULTIMI 50 ANNI PER LE CONFESSIONI RELIGIOSE…

giorgia meloni matteo salvini elly schlein giuseppe conte bonelli fratoianni

DAGOREPORT - L’ESITO DEL REFERENDUM, LANCIATO DALLA SETE DI POTERE DI LANDINI IN CUI SONO CADUTI GLI INETTI SCHLEIN E CONTE, HA SPINTO UNA BEFFARDA MELONI A CANTARE VITTORIA DETTANDO AI SUOI GAZZETTIERI CHE IL RISULTATO “RISCHIA DI INCHIODARMI A PALAZZO CHIGI PER DIECI ANNI”. COME SE IL 70% CHE SE N'È FREGATO DI ANDARE A VOTARE, SIA TUTTO A FAVORE DELLA DESTRA. UNA FURBATA DA VENDITORE DI TAPPETI PERCHÉ IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI NON E' PER NIENTE DIPINTO DI ROSA. A PARTE LA DISCRIMINANTE GEOPOLITICA, CHE VEDE IL TURBO-SOVRANISMO ANTI-UE DI SALVINI COZZARE CON IL RIPOSIZIONAMENTO EURO-PPE DELLA CAMALEONTICA DUCETTA, IL PASSAGGIO PIÙ DIFFICILE ARRIVERÀ CON LE REGIONALI DEL PROSSIMO AUTUNNO, DOVE RISCHIA SERIAMENTE DI PERDERE LE MARCHE MENTRE IL VENETO È APPESO ALLE MOSSE DI ZAIA. I TIMORI DELLA MELONI SI SONO APPALESATI QUANDO È SBUCATO IL NASO AD APRISCATOLE DI DONZELLI ANNUNCIANDO UN’APERTURA SUL TERZO MANDATO CON LO SCOPO DI LANCIARE UN SALVAGENTE A SALVINI E NELLO STESSO TEMPO MANDARE ALL’ARIA IL CAMPOLARGO IN CAMPANIA - DALL'ESITO DELLE REGIONALI LA SGARBATA PREMIER DELLA GARBATELLA CAPIRA' SE HA I NUMERI PER ANDARE AL VOTO ANTICIPATO SENZA SALVINI TRA I PIEDI…