carlo nordio magistratura magistrati toghe giustizia

LA GIUSTIZIA È IL FRONTE BOLLENTE DELL'ESTATE – LA MAGGIORANZA ACCELERA SUL DDL NORDIO SULL'ABOLIZIONE DEL REATO DI ABUSO D'UFFICIO: PARTE L'ITER ALLA CAMERA – IL GUARDASIGILLI: “I SINDACI NON SARANNO PIU’ PARALIZZATI DALLA PAURA DI UNA FIRMA” – IL TESTO PREVEDE ANCHE UNA STRETTA SULLA PUBBLICAZIONE DELLE INTERCETTAZIONI E RIDIMENSIONA IL PERIMETRO DEL TRAFFICO DI INFLUENZE ILLECITE – RENZI E CALENDA PRONTI A VOTARE CON LA DESTRA  I GRILLINI: “È UN REGALO A FORZA ITALIA, DOPO IL PREMIERATO DELLA MELONI E L'AUTONOMIA DI SALVINI” 

1 - COLPO DI SPUGNA FINALE SULL’ABUSO D'UFFICIO

Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per “la Repubblica”

 

carlo nordio 9

La battaglia sulla giustizia si è già combattuta di notte senza esclusione di colpi, quando in commissione Giustizia sono state respinte le oltre cento proposte di modifica presentate dall'opposizione. E oggi il disegno di legge Nordio sull'abolizione del reato di abuso d'ufficio, che con un colpo di spugna concede uno scudo di impunità ai pubblici amministratori, arriva nell'Aula della Camera per il secondo round.

 

Tra i punti principali di questo provvedimento, sventolato dalla destra come una bandierina e considerato una provocazione dalle opposizioni irritatissime perché l'esecutivo ha preteso di accelerare i tempi, anche una nuova stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni e un ridimensionamento del perimetro del traffico di influenze illecite. Reato, quest'ultimo, che punisce chi millanta o sfrutta rapporti, dietro remunerazione, con un'istituzione pubblica e fa valere questa posizione per fare da mediatore tra un soggetto privato e l'ente pubblico.

 

CARLO NORDIO GIORGIA MELONI

Blitz notturno, quindi, e accelerazione per approvare il testo in commissione, ma non è ancora arrivato il momento del via libera finale. La destra ha infatti spedito il testo in Aula questa settimana solo per poter sfruttare la norma del regolamento che poi consentirà di contingentare i tempi a luglio. […]

 

Ma non è ancora chiaro quando il ddl di Nordio sarà votato, perché qualche giorno fa la premier Giorgia Meloni ai ministri ha messo in chiaro che inevitabilmente «vengono prima i decreti» che affollano i lavori parlamentari e che scadono in sessanta giorni: non si può correre il rischio di lasciarli decadere.

 

CARLO CALENDA E MATTEO RENZI

Il Partito democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza verdi e sinistra, che hanno votato contro in commissione, torneranno alla carica in Aula già oggi. Mentre Italia Viva e Azione, che non erano presenti al momento del voto, sono pronte a votare con la maggioranza.

 

Enrico Costa, del partito di Carlo Calenda, lo dice chiaramente: «Abrogazione dell'abuso d'ufficio, interrogatorio prima della custodia cautelare, giudice collegiale per gli arresti, tutela dei terzi nelle intercettazioni, inappellabilità delle sentenze di assoluzione, sono punti che proponiamo da sempre». […]

 

La cinquestelle Valentina D'Orso, capogruppo in commissione Giustizia, vede «in questa corsa contro il tempo un regalo a Forza Italia dopo il premierato a Fratelli d'Italia e l'Autonomia alla Lega.

ENRICO COSTA

Tappe forzate per lasciare i cittadini indifesi di fronte agli abusi di potere e ai soprusi dei pubblici ufficiali. Noi in Aula saremo la voce di quei cittadini».

 

E lo sarà anche il Pd. «Staremo in trincea tutte le notti», annuncia la responsabile giustizia dei dem Debora Serracchiani, «pur di opporci a questo ddl Nordio che Forza Italia ha tirato fuori dopo mesi, con il solo scopo di non rimanere con il cerino in mano».

 

La questione è cruciale e coinvolge l'Associazione nazionale magistrati, con il presidente Giuseppe Santalucia contrario all'eliminazione del reato perché «non è seriamente comprensibile come l'abuso dei pubblici poteri possa restare indifferente al sistema penale». Ed è così che la giustizia diventa il fronte caldo di una estate già politicamente torrida di suo.

 

2 - NORDIO: VIA L'ABUSO D'UFFICIO, ANCHE L'EUROPA HA DATO L'OK

Estratto dell’articolo di Lodovica Bulian per “il Giornale”

 

carlo nordio ricevimento quirinale 2 giugno 2024 foto lapresse

È una bandiera del governo e del ministro della Giustizia Carlo Nordio dai tempi in cui faceva il pubblico ministero. Il suo ddl che contiene l'abrogazione dell'abuso d'ufficio arriva oggi in aula alla Camera - ha già incassato il sì del Senato - e il Guardasigilli lo rivendica come l'eliminazione di uno degli ostacoli alla velocità del cosiddetto sistema Paese, con la paura delle firma che assilla migliaia di sindaci e amministratori.

 

«Senza l'abuso di ufficio l'economia e la giustizia italiana correranno più veloce», dice in un'intervista rilasciata proprio ieri. Per Nordio, il Paese «cambierà radicalmente. Sindaci e amministratori non saranno più paralizzati dalla paura della firma, la certezza del diritto sarà meglio assicurata, e alcune migliaia di processi inutili, statisticamente già destinati all'assoluzione, saranno eliminati - sottolinea - La giustizia penale, gli investimenti e l'economia correranno più veloci».

 

carlo nordio - riforma della giustizia - poster by macondo

Una modifica chiesta sottovoce anche da un esercito di sindaci del Pd, come aveva confidato lo stesso ministro: «Sottobanco tutti venivano in processione a dirci Fate bene, fate bene».

 

All'opposizione che gli contesta i richiami dell'Europa contenuti nella nuova direttiva anticorruzione - la cui bozza iniziale chiedeva l'introduzione del reato in tutti i Paesi - Nordio fa chiarezza dopo l'ultimo consiglio Ue dei 27 che si è svolto pochi giorni fa: «La Presidenza ha accolto la nostra proposta di rendere facoltativo, e non più obbligatorio, il mantenimento di questo reato». […]

antonio tajani carlo nordio

 

Ai colleghi europei aveva spiegato come l'abrogazione del reato verrebbe comunque bilanciata dagli altri strumenti anticorruzione attivi nel nostro Paese: «In Italia abbiamo un arsenale normativo penale di ben 17 articoli contro la corruzione. Abbiamo un'autorità, l'Anac, che si occupa in termini preventivi. Abbiamo una giurisdizione amministrativa che annulla gli atti amministrativi quando sono viziati, e abbiamo un'autorità civile che consente il risarcimento del danno delle persone che lo hanno subito».

 

Con questa apertura di Bruxelles alla discrezionalità di ciascun Paese sul tenere o meno il reato, «la riforma sull'abuso di atto di ufficio è perfettamente compatibile con la lotta alla corruzione: gli Stati non sono obbligati, come si era detto un tempo, a mantenere questo reato, possono mantenerlo secondo la loro discrezione. Noi manterremo l'intenzione di abolirlo», aveva detto Nordio.

 

CARLO NORDIO

I numeri. Al di là di un dossier di Azione - opposizione che sostiene in Parlamento il ddl Nordio - che ha analizzato i procedimenti per abuso d'ufficio consegnando a via Arenula oltre 150 casi di sindaci indagati e poi assolti per questo reato, le cifre sono ormai note e fotografano migliaia di procedimenti che finiscono archiviati. N

 

el 2021 dei 4.745 procedimenti aperti ben 4.121, ovvero l'85%, sono finiti così. Nel 2022 ne sono stati instaurati 3.938 e 3.536 archiviati, il 79%. Si tratta in gran parte di richieste di archiviazione presentate dalle stesse Procure al termine delle indagini preliminari. Le condanne: nel 2021, su 513 procedimenti definiti e andati a dibattimento, sono state soltanto 18 (erano state 37 nel 2020 e 54 nel 2019).

ENRICO COSTA CARLO NORDIOcarlo nordio 7

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....